Le cellule sono sempre al lavoro, e di notte più intensamente che mai. Tra la mezzanotte e l’alba, infatti, la pelle incrementa la sua attività. Mentre i battiti cardiaci rallentano, la temperatura corporea si abbassa e i muscoli si rilassano; è allora che la pelle si rinnova, aiutata in questo da una maggiore ossigenazione dei tessuti e dalla dilatazione dei capillari. Inoltre di notte, non essendo impegnata in azioni di difesa contro le aggressioni esterne, è nelle condizioni ottimali per provvedere a sé stessa e può agire indisturbata per ricostruire il film idrolipidico, per aumentare la produzione di sebo, per riparare i piccoli danni. In pratica mentre noi dormiamo il metabolismo cellulare si attiva a pieno ritmo per ricostruire i componenti danneggiati durante il giorno dai soliti noti (dall’inquinamento ai raggi UV, dal fumo ai vari agenti irritanti) e per preparare l’epidermide a reggere gli assalti del giorno successivo. Chi va a letto tardi o, peggio ancora, chi dorme abitualmente poco, non dà alle cellule il tempo utile per i “rattoppi” e, al mattino, la pelle parte già svantaggiata. Ma anche l’uso corretto della crema notte è importante: scopriamo perché.
Cosa accade se si inverte la crema giorno con la crema notte?
È come bere quando si ha fame o addentare uno snack quando si ha sete: non fa male, ma non risolve il problema di partenza. Al mattino la pelle ha bisogno di un surplus di armi protettive-difensive (filtri UV, in primo luogo) inutili durante la notte quando, invece, ha bisogno di risorse capaci di ottimizzare i meccanismi di rigenerazione. Processi naturali che val la pena di sfruttare senza limiti per ottenere beauty-benefici non trascurabili, qualsiasi sia il tipo di pelle o di problema esistente: dalla scarsa idratazione alla carenza di tono e di nutrimento, dai segni di rilassamento a quelli di espressione. Fino alle rughe. Con la complicità e l’aiuto insostituibile di creme e trattamenti specifici per la notte.
Ma, prima di essere nutrita, la pelle va messa in libertà, va spogliata del trucco, dei pulviscoli e delle scorie depositate sulla superficie durante il giorno. Non solo per favorire l’assorbimento dei principi attivi cosmetici, ma anche perché non facendolo si costringerebbe l’epidermide a un “turno” supplementare di lavoro, un extra imposto dalla sua necessità di respirare bene, senza corpi estranei che la soffochino. E, dato che in teoria il nostro organismo è già predisposto al relax intorno all’ora di cena (mentre è dopo le ventuno che la ghiandola pineale inizia a secernere melatonina, l’ormone del sonno), il momento ideale per la pulizia del viso è a fine pasto. Chiuso preferibilmente non da un caffè, ma da una soporifera tisana. Consigliate: melissa, tiglio, verbena, biancospino, lavanda, maggiorana, valeriana e fiori d’arancio.
Quando va stesa la crema notte per ottenere i maggiori benefici?
Possibilmente la crema notte andrebbe stesa un’ora prima di dormire, ma sempre massaggiata bene. Che significa applicarne un piccolo quantitativo su fronte, guance (vicino al naso), lati della bocca e mento e, poi, stenderla con movimenti ascendenti dall’interno verso l’esterno del viso iniziando dalla fronte (salire fino all’attaccatura dei capelli e scendere verso le tempie), proseguendo dai lati del naso fino alle tempie, dalle labbra alle orecchie, dal mento sempre verso l’esterno seguendo la linea della mascella: Infine, a occhi chiusi, coprire il viso con le mani massaggiando leggermente le tempie con l’indice.