È detto “febbre delle labbra”: in realtà, si tratta del virus Herpes simplex di tipo 1, o Hsv 1, che si contrae di solito durante l’infanzia. In questi anni non dà sintomi, tranne in rari casi con disturbi simili a quelli dell’influenza. La sua particolarità è di restare nel sistema nervoso “addormentato” a lungo, per poi svegliarsi sotto lo stimolo di certi fattori legati al calo delle difese dell’organismo. Per evitarlo, però c’è un’arma efficace, ancora poco conosciuta: un vaccino per l’herpes. Scopriamo di più.
Quali fattori attivano l’herpes labiale?
Perché il virus si risvegli occorrono stimoli intensi: per esempio, un momento di forte stress, una malattia che ha “provato” l’organismo, l’esposizione eccessiva ai raggi solari o il periodo premestruale, ma anche durante la gravidanza. In tutti questi casi, il comune denominatore è un calo del sistema di difesa dell’organismo che provoca una riattivazione del virus. I sintomi dell’herpes sono un gonfiore localizzato, con dolore simile a punture di spillo nella zona colpita, bruciore e, nell’arco di un paio di giorni, comparsa di vescicole. Queste ultime non vanno grattate, perché contengono un siero “ricco” di virus: se si rompono, toccandosi si rischia di infettare altre parti del viso o un’altra persona. In pochi giorni le vescicole si seccano, poi le crosticine si staccano da sole e la pelle guarisce.
Vaccino contro l’herpes: come funziona e in quali casi viene prescritto?
Di per sé, l’herpes labiale non è un disturbo serio, ma per certe persone, soprattutto donne, è un tormento. Per loro può essere indicato il vaccino, che funziona in otto casi su dieci. Va detto, però, che non si tratta della classica vaccinazione che previene l’infezione, bensì permette all’organismo di acquisire uno stato di resistenza alle ricadute e, in caso di comparsa della “febbre”, l’intensità e la durata sono ridotte. Si può prescrivere il vaccino contro l’herpes dopo un’attenta valutazione del caso. È utile quando l’Herpes labialis è frequente, con almeno cinque recidive all’anno. Inoltre, dagli esami del sangue deve emergere un valore elevato degli anticorpi diretti contro il virus. Questo, infatti, è il segno di un’alta carica virale.
Quanto costa fare il vaccino per l’herpes?
Il vaccino non è a carico del Servizio sanitario nazionale, ma è a pagamento e si acquista in farmacia. Il costo è piuttosto elevato, a conti fatti, perché consiste in iniezioni sottocutanee da effettuare con uno schema complesso. Vale a dire: una fiala alla settimana per tre mesi, una ogni 14 giorni per i successivi due mesi, una fiala al mese dal sesto al nono e, infine, un richiamo ogni due-tre mesi. Di solito questo ciclo è più che sufficiente. Comunque se lo specialista lo ritiene necessario, è possibile anche effettuare ulteriori richiami ogni tre-sei mesi. È il caso, per esempio, di recidive, nonostante la copertura vaccinale, con crisi intense».
Le controindicazioni del vaccino contro l’herpes
Come per quasi tutti i vaccini, l’unica controindicazione è quella relativa all’allergia all’albumina dell’uovo, perché i vaccini vengono coltivati in una soluzione di proteine delle uova. Sono pochi anche gli effetti indesiderati: si possono manifestare gonfiori, arrossamenti nel luogo dell’iniezione, che si risolvono con applicazioni di ghiaccio, o con una pomata antinfiammatoria alla calendula.
Alternative al vaccino contro l’herpes: le cure antivirali
Un’alternativa al vaccino, per chi non desidera intraprendere questo tipo di percorso, è la cura antivirale per bocca. Come per la vaccinazione, è indicata quando la carica virale è molto forte. In pratica, ai primi campanelli di allarme di herpes labiale si prende il farmaco prescritto, prima a dosaggio pieno per sette giorni, poi ridotto per almeno altre due settimane. In questo modo si blocca la capacità del virus di replicarsi, con una riduzione della sua aggressività e una prevenzione delle ricadute.
Come prevenire la comparsa dell’herpes labiale
Chi non rientra tra i candidati al vaccino, ma soffre di herpes abbastanza spesso, può in ogni caso fare molto per non svegliare il virus. La prima regola è mantenere sempre protette le labbra con una pomata a base di Fospidina, ceramidi, boswellia, burro di karité. In presenza di herpes labiale è soprattutto importante fare attenzione quando ci si espone al sole, proteggendo le labbra con stick ad alta protezione, soprattutto quando si è in alta montagna o al mare. Bisogna poi mantenere forte il sistema di difesa dell’organismo: questo significa mangiare ogni giorno frutta e verdura fresche di stagione, non fumare e bere un litro e mezzo di acqua.
Come intervenire se compare l’herpes
Se, nonostante tutte le accortezze la febbre esplode, bisogna intervenire al più presto. Bisogna mettere sulla zona colpita del ghiaccio per un minuto circa: il freddo ha un effetto antidolorifico, quindi va applicata una pomata a base di un farmaco antivirale, che blocchi la replicazione del virus. La cura va protratta per 2-3 giorni. L’errore più comune è invece mettere sulla lesione alcune gocce di limone. A parte il dolore che provocano si ha un aumento dello stato di infiammazione locale. Altrettanto sbagliata è l’idea di applicare una pomata al cortisone. Non ha alcun effetto positivo e, in più, può rendere più sensibile la zona, aprendo la strada a un peggioramento del disturbo.
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