Estate e caldo possono incentivare alcuni inestetismi cutanei localizzati. Tra le parti più esposte ci sono i piedi: la macerazione della pelle dei piedi chiusi nelle scarpe favorisce la comparsa del problema noto come piede d’atleta (tinea pedis), così chiamato perché colpisce specialmente chi indossa calzature da ginnastica. Il germe responsabile del piede d’atleta è un fungo della pelle, chiamato Trichophyton, che prolifera proprio negli ambienti caldi e umidi come le scarpe chiuse e che può essere combattuto con relativa facilità e con prodotti naturali, almeno quando si presentano le prime manifestazioni del disturbo. Tuttavia per eliminare definitivamente il rischio di ricadute è bene anche scegliere calzature più adatte alla stagione e seguire scrupolosamente alcuni accorgimenti di igiene quotidiana. Vediamoli insieme.
Attraverso quali sintomi un paziente può accorgersi di avere il piede d’atleta?
Il piede d’atleta si manifesta con la comparsa di piccole piaghe tra le dita dei piedi che provocano dolore, bruciore e prurito. All’inizio le piaghe sono piccole e poco profonde ma, se trascurate, diventano più estese, profonde e arrossate, fino a provocare anche sanguinamenti. Possono inoltre comparire piccole vesciche nelle zone arrossate. Questo problema, come detto, parte dallo spazio compreso fra le dita dei piedi ma, con il tempo, si può estendere alla pianta del piede. Quando questo accade il paziente non riesce a camminare senza provare un fastidio talvolta molto intenso.
Quali sono i rimedi per il piede d’atleta o tinea pedis?
Se le lesioni sono piccole e circoscritte nello spazio fra le dita dei piedi, il primo intervento è il pediluvio, da eseguire al mattino e alla sera. Il paziente deve mettere a mollo i piedi in acqua tiepida in cui sia stato sciolto un paio di cucchiai di bicarbonato per ogni litro. I piedi vanno immersi in questo pediluvio perché il bicarbonato svolge una azione disinfettante nei confronti del fungo della pelle che provoca il problema. Il pediluvio deve durare una decina di minuti e, successivamente, i piedi non vanno risciacquati. Raccomando poi al paziente di procedere a una asciugatura minuziosa per non lasciare parti umide con un asciugamano dedicato solo a questo scopo, avendo cura di tamponare la pelle, senza frizionarla. Passare il phon, a una distanza di almeno venti centimetri per non più di un minuto, assicura una asciugatura perfetta del piede sofferente. Inoltre suggerisco di applicare un prodotto naturale, direttamente sulle lesioni, ad esempio qualche goccia di olio di melaleuca, un antifungino naturale, sulla parte asciutta. Fino a qualche anno fa venivano anche utilizzati coloranti quali la fuscina, il blu di metilene o il violetto di genziana, che abbinavano all’effetto curativo un antiestetico effetto colorante.
Quale prodotto applicare sulle spaccature fra le dita provocate dal piede d’atleta?
L’olio di melaleuca. È una sostanza naturale che si può usare dopo il pediluvio serale, prima di andare a letto. Bastano una o due gocce di olio, da applicare anche negli spazi fra le dita dei piedi non ancora colpite dal disturbo. In genere, nel giro di due settimane, il problema si risolve. Se però, dopo sette giorni di trattamenti così effettuati, il paziente non verifica miglioramenti, è indispensabile ricorrere ai farmaci, prescritti dopo una visita accurata.
Quali farmaci possono aiutare a curare il piede d’atleta?
In genere si usano pomate antifungine, in genere a base di tioconazolo o bifonazolo. Il paziente deve applicarne un velo, meglio se con un paio di guanti usa e getta che si trovano in farmacia, sulle lesioni e sulle parti sane del piede. Questa cura può comunque essere associata ai pediluvi a base di bicarbonato. Il ricorso a queste pomate antifungine consente di curare il disturbo in un arco di tempo di circa un mese. Infatti è consigliabile proseguire la terapia anche dopo la perfetta guarigione delle lesioni. Solo in caso di infezioni estese e profonde si ricorre in genere a farmaci da prendere per via orale. Questi farmaci contengono terbinafina, itraconazolo e fluconazoilo. Le cure tuttavia non sono utili se non sono accompagnate anche da alcuni accorgimenti igienici indispensabili a evitare le reinfezioni, sempre possibili, e a prevenire il disturbo.
Quali accorgimenti igienici seguire per evitare nuove infezioni da piede d’atleta?
Innanzitutto bisogna lavare i piedi tutti i giorni con detergenti neutri e che facciano poca schiuma. L’ asciugatura deve essere accurata e, come detto, eseguita senza frizionare eccessivamente la pelle fra le dita dei piedi, che è molto sensibile. Consigliabile anche bonificare le scarpe: ci sono prodotti appositamente studiati da applicare nella parte interna delle scarpe per debellare le spore del fungo della pelle responsabile del disturbo. D’estate, inoltre, bisognerebbe evitare di indossare le scarpe a diretto contatto con la pelle: è più salutare proteggere la pelle del piede con calze molto corte, che coprono solo la pianta e le dita, i cosiddetti “fantasmini”. Inoltre, quando possibile, il paziente dovrebbe indossare sandali o calzature che lascino il piede libero di traspirare il sudore prodotto: la macerazione della pelle del piede nella scarpa chiusa crea un clima umido che facilita la proliferazione del fungo della pelle che causa il piede d’atleta.
Camminare a piedi nudi non è una soluzione utile per evitare il piede d’atleta, perché le spore del fungo della pelle dimorano proprio sui pavimenti, soprattutto quelli degli spogliatoi, delle piscine, delle palestre. Camminare a piedi nudi, insomma, espone a un maggiore rischio di contrarre l’infezione. L’uso di ciabatte leggere consente invece di proteggere la pelle del piede da questo germe e da altri presenti sui pavimenti.
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