Tra le tecniche più utilizzate nella lotta contro gli inestetismi della cellulite c’è la mesoterapia. Questo trattamento viene eseguito dal dermatologo o chirurgo plastico ed è la prima soluzione estetica efficace contro la buccia d’arancia. La Mesoterapia si attua utilizzando aghi lunghi 4-6 millimetri che vengono introdotti nel derma medio-profondo per iniettare i farmaci ritenuti più utili. Purtroppo iniezioni di questo tipo presentano nella loro dinamica dei fattori di rischio ed effetti collaterali dovuti all’azione invasiva dell’ago nel derma.
- Gli effetti collaterali della mesoterapia
- Gli effetti collaterali più comuni della mesoterapia estetica
- L’evoluzione della mesoterapia estetica: la microterapia
- I vantaggi della microterapia
- Come si esegue la microterapia
- Ogni quanto fare una seduta di microterapia e quanto dura?
- Microterapia e massaggio: la mossa vincente
Gli effetti collaterali della mesoterapia
Agendo a livello intradermico, la mesoterapia può presentare alcune controindicazioni che ovviamente non compromettono la salute generale della paziente. L’ideale è quindi chiedere consiglio a un medico esperto prima di sottoporsi a questa seduta. Utilizzando dei piccoli aghi la terapia può essere percepita come dolorosa. Questa sensazione di dolore è soggettiva e dipende anche dalla sensibilità della pelle della paziente. Nella maggior parte dei casi, chi si sottopone a mesoterapia medica riesce sempre a completare il ciclo di sedute in quanto il dolore percepito non è eccessivo.
Gli effetti collaterali più comuni della mesoterapia estetica
Fra gli effetti collaterali della mesoterapia estetica, i più comuni risultano essere i seguenti:
- rottura dei capillari arteriosi e conseguente formazione di travasi ecchimotici;
- rottura delle venule: questa crea un effetto “idrovora” che porta ad un più rapido riassorbimento del farmaco iniettato e quindi ad una minore compliance della sua azione;
- insulto del derma medio-profondo che è responsabile di processi infiammatori e fenomeni di riparazione tessutale, i quali possono tramutare in microsclerosi cicatriziali. Questo evento può essere trascurabile nel caso di una iniezione isolata, ma deve essere valutato nelle normali terapie mesoterapiche nelle quali le iniezioni vengono ripetutamente effettuate in zone circoscritte e per lunghi periodi;
- danni ai vasi cutanei e la possibile formazione di microsclerosi cicatriziali che possono compromettere o far peggiorare nel tempo la funzionalità del microcircolo, il quale risulta già sofferente nel processo cellulitico;
- recisione di strutture nervose dermiche, responsabili della sensazione dolorifica puntoria.
L’evoluzione della mesoterapia estetica: la microterapia
La risposta a queste problematiche può essere offerta dalla microterapia. La caratteristica più importante di questa nuova metodica è la superficialità d’iniezione. Si ritiene che sia sufficiente superare lo strato corneo ed utilizzare lo spazio compreso tra l’epidermide e le prime porzioni del derma papillare (e non oltre) per introdurre le sostanze farmacologicamente desiderate. Da questa sede ii farmaco può raggiungere le zone patologiche più profonde senza che vengano compiuti inutili traumi.
I vantaggi della microterapia
Questa nuova tecnica dermatologica presenta i seguenti vantaggi:
- non si provoca rottura delle arteriole dermiche e non si formano ecchimosi;
- non si causa rottura delle venule dermiche, pertanto il farmaco iniettato resta in sede più a lungo (azione long-acting);
- si evitano traumi nel derma medio-profondo responsabili di processi infiammatori e di riparazione tissutale che possono generare microsclerosi cicatriziali;
- non si compromette la funzionalità del microcircolo;
- non vengono interessate terminazioni nervose di medio-grosso calibro pertanto non si avverte il vivo dolore puntorio.
Come si esegue la microterapia
L’innovazione di questa tecnica dermatologica consiste nell’utilizzo di un dispositivo monouso denominato S.I.T. (skin injection therapy) con il quale è possibile utilizzare la via transepidermica-capillare con il massimo dell’efficacia. Questo dispositivo monouso (il S.I.T.) si applica ad una normale siringa e con esso si eseguono delle microiniezioni su tutta la superficie delle gambe senza che la paziente avverta alcun dolore e senza la formazione di antiestetici segni bluastri, cioè senza la rottura dei vasi capillari.
Ogni quanto fare una seduta di microterapia e quanto dura?
Ogni seduta dura circa 15 minuti, vengono eseguite 1-2 volte la settimana per circa 10 sedute. Le sostanze utilizzate per la microterapia sfruttano enzimi e coenzimi che stimolano in modo naturale i processi metabolici cellulari e in particolare la lipolisi (cioè lo scioglimento e il riassorbimento del tessuto adiposo). Inoltre si favorisce per osmosi il passaggio dei liquidi interstiziali trattenuti in profondità dalle masse cellulitiche verso il derma più superficiale, qui i vasi capillari e linfatici rimasti integri riusciranno a riassorbire questi liquidi in eccesso eliminandoli per vie naturali e lasciando gambe e cosce più magre e sode.
Microterapia e massaggio: la mossa vincente
Tuttavia tutti questi processi attivati con la microterapia necessitano per ottenere i migliori effetti e risultati di un massaggio eseguito manualmente una o più volte la settimana. Il massaggio che esegue una metodica denominata “Metodo Mer” non deve traumatizzare il derma medio-profondo e deve favorire il passaggio dei liquidi interstiziali dalle masse cellulitiche profonde verso i capillari ematici e linfatici del derma medio-superficiale. È fondamentale che ci sia sinergismo tra il medico e l’estetista-massaggiatrice e che lavorino affiancati e in simbiosi per il raggiungimento dei migliori risultati.