Capita di cedere alla tentazione di acquistare un abito dai colori sgargianti o un capo intimo realizzato con fibre sintetiche. E può capitare che questi stessi indumenti (ma non solo loro, perché tutti i tessuti sono potenzialmente “colpevoli”), una volta indossati, scatenino , una reazione allergica, definita “dermatite da contatto”. Vediamo insieme cosa cosa si può fare contro l’allergia da tessuti.
Sommario:
- Allergia ai tessuti sintetici: i sintomi
- Allergie ai tessuti: i materiali incriminati
- Altri oggetti che possono scatenare dermatiti da contatto
- Attenzione anche ai detersivi che usi per lavare i vestiti
- Allergia ai tessuti: i test da fare
- Rimedi per l’allergia ai tessuti
Allergia ai tessuti sintetici: i sintomi
La reazione allergica a un tessuto comincia con un arrossamento diffuso della pelle, spesso associato a gonfiore più o meno accentuato dove è avvenuto il contatto. Entro qualche ora compaiono chiazze di grandezza variabile, puntine di un rosso più marcato oppure alcune piccole vesciche ripiene di liquido. Questa manifestazione è sempre caratterizzata da prurito intenso al quale è meglio resistere senza grattarsi, per non danneggiare ulteriormente la pelle e andare incontro al rischio di infezioni.
Allergie ai tessuti: i materiali incriminati
Ci sono fibre che, per loro natura o per i trattamenti chimici a cui vengono sottoposte, scatenano reazioni allergiche in tante persone, e altre che, solo di rado, sono responsabili di questo fenomeno. Vediamo i tessuti che più spesso spingono l’organismo a ribellarsi:
- I tessuti sintetici. Sono i più insidiosi per la pelle in quanto ottenuti in laboratorio e composti da fibre che, per le loro caratteristiche, sono potenziali allergeni. sintetici più usati sono nylon, filanca, lycra e perlon, con i quali si realizzano abiti, costumi da bagno, tute, collant, reggiseni, slip e body.
- Le fibre artificiali. Ricavate dalla lavorazione di materiali di origine vegetale, possono provocare reazioni poiché impediscono la traspirazione del corpo: il sudore ristagna sulla pelle, la fa irritare e favorisce la comparsa dell’allergia. Le più diffuse sono la viscosa e l’acetato, entrambe ottenute dalla cellulosa.
- La lana. Ricavata dal pelo di animali, è una fibra naturale, ma può causare allergie nei bambini e nelle persone predisposte, come chi soffre di asma o di allergia agli acari. Poiché il tessuto “scalda” molto, causa un’eccessiva sudorazione e impedisce la traspirazione.
Prima di essere usati per confezionare i capi di abbigliamento, i tessuti allo stato grezzo vengono sottoposti ad alcune fasi di lavorazione, con lo scopo di pulirli, ammorbidirli e colorarli. In genere, tutte queste operazioni sono svolte utilizzando prodotti chimici che vengono assorbiti più o meno stabilmente dalle fibre. Spesso, i responsabili di una reazione allergica a un certo tessuto sono proprio i preparati chimici con cui le fibre sono trattate e non le fibre stesse che, allo stato grezzo, sono innocue per la pelle. Per quanto riguarda la colorazione dei tessuti, in genere più è intensa o brillante, più è probabile che provochi allergia: sono piuttosto frequenti, infatti, le reazioni alla biancheria intima nera.
Altri oggetti che possono scatenare dermatiti da contatto
Per le persone sensibili il pericolo di reazioni allergiche non riguarda solo l’abbigliamento, ma anche altri oggetti. Come orientarsi:
- Ci sono lenzuola, asciugamani e biancheria da bagno di cotone e di lino naturali che non contengono prodotti chimici potenzialmente allergenici né sono colorati con sostanze vegetali e minerali.
- Per eliminare l’uso di sostanze allergeniche nei processi di concia delle pelli si ricorre alla concia vegetale, tecnica che si serve solamente di derivati del legno, evitando così l’uso di prodotti potenzialmente pericolosi.
- La presenza di nichel nelle cerniere e nei bottoni di metallo può essere un’altra causa di reazioni allergiche della pelle. Per questo motivo, alcune ditte che producono abbigliamento utilizzano accessori di metallo che non contengono nichel, come bottoni in madreperla o in legno.
Attenzione anche ai detersivi che usi per lavare i vestiti
A volte, la causa dell’allergia non è il tessuto, ma il detersivo che si usa durante il lavaggio. In particolare, i prodotti sbiancanti, ammorbidenti e candeggianti penetrano nelle fibre, resistendo al risciacquo. Per evitare qualsiasi tipo di problema, meglio usarli soltanto in caso di bisogno e in quantità minime. Per non correre rischi, le persone predisposte a fenomeni di allergia devono abbandonare l’uso di ammorbidenti, sbiancanti e candeggianti, sostituendo il detersivo con il sapone di Marsiglia per il lavaggio di capi a contatto con la pelle. Evitare anche i lavaggi a mano, perché il risciacquo elimina minori quantità di residui di detersivo rispetto alla lavatrice.
Allergia ai tessuti: i test da fare
Se si teme di essere allergici a un certo tessuto, si deve consultare un dermatologo. Dopo aver raccolto la storia clinica del malato e aver osservato le lesioni cutanee, il medico può già orientarsi verso i test da prescrivere. Nel caso di allergie ai tessuti, bisogna capire se le irritazioni sono dovute a un certo indumento o sono stagionali. E verificare se l’allergia causa un arrossamento soltanto nel punto del “contatto”) o se è più diffusa. Ecco gli esami che vengono fatti più spesso:
- Il Prist test. È un esame del sangue utile per capire se si è allergici a qualcosa, ma non è in grado di identificare la sostanza responsabile. Si tratta di un’indagine allergologica che dosa le IgE totali nel sangue: in pratica, valuta la concentrazione di questi particolari anticorpi in un piccolo campione di sangue prelevato da una vena dell’avambraccio.
- Il Patch test. È un esame fatto direttamente sulla pelle che permette di identificare gli allergeni responsabili del fenomeno. Consiste nell’applicare sulla cute speciali cerotti con sostanze sospette ritenute responsabili dell’allergia. I cerotti vengono rimossi dopo 48 ore e si controlla se sulla pelle compare arrossamento, gonfiore o vescicole.
Rimedi per l’allergia ai tessuti
Una volta individuata la sostanza responsabile dell’allergia, è necessario evitare altri contatti con essa. Pertanto, è bene non mettere a diretto contatto con la pelle l’indumento che causa i problemi e tutti gli altri con la stessa composizione. Per curare le lesioni cutanee, il dermatologo può prescrivere l’applicazione di creme al cortisone direttamente sulla pelle e l’uso di antistaminici da prendere per bocca. Nei casi più seri, si può ricorrere anche al cortisone per bocca, ma sempre sotto il controllo del medico.
Se il prurito è insopportabile, è possibile attenuarlo con farmaci antistaminici o contenenti cortisone, prescritti però dal medico. Sempre per alleviare il prurito e l’irritazione, può essere di grande aiuto cospargere la zona con polvere di talco a base di ossido di zinco, oppure eseguire spugnature con soluzione di acqua e amido di riso. Sia il talco sia l’amido si possono acquistare in farmacia.