Tolgo ogni dubbio subito: non mi sono convertito alle siliconature per aumentare le dimensioni del decolleté o altro. Ho semplicemente trovato interessante uno studio condotto dai ricercatori della Stanford University, negli Stati Uniti, e pubblicato su Annal of Surgery in cui si presenta il cerotto al silicone medicale come soluzione del terzo millennio per trattare le cicatrici post operatorie. Vi spiego di seguito di cosa si tratta.
Cerotti al silicone medicale: di che si tratta?
Esistono innovativi cerotti al silicone medicale (opportunamente trattato) che aiuta ad avvicinare in maniera pressoché perfetta i lembi dei tagli dovuti ad interventi chirurgici. È vero che ormai la maggior parte di questi si esegue con tecniche mini invasive e magari inserendo le sonde chirurgiche in pieghe della cute poco visibili, ma egualmente persiste la necessità di ridurre il più possibile il danno estetico seguente agli interventi maggiori. I primi test, eseguiti dapprima sui maiali e poi su donne volontarie, hanno dimostrato che questo cerotto al silicone è in grado di ridurre di ben sei volte la formazione di tessuto cicatriziale esuberante. Un risultato sorprendente che speriamo possa diffondersi al più presto su larga scala.
In quali casi vengono impiegati i cerotti in silicone in ambito medico?
I cerotti al silicone medicale possono essere adeguati per trattare cicatrici post operatorie derivate da piccoli interventi di chirurgia plastica o dermatologica. Questi particolari cerotti al silicone permettono alla pelle di respirare non soffocando la ferita e controllando la crescita di collagene di modo da non far comparire cicatrici ipertrofiche.
Quali sono le alternative ai cerotti per ridurre il tessuto cicatriziale?
Quando la cicatrice è ancora nella sua fase infiammatoria, cioè ancora arrossata si può intervenire per accompagnare la guarigione con una pomata per cicatrici o creme o gel a base di silicone. Importante è applicarle con un leggero massaggio per favorire il corretto microcircolo. Sarà il medico, una volta terminata l’operazione, a consigliare la strategia migliore per accelerare la comparsa di una cicatrice piana, chiara e regolare. Ci sono soggetti infatti fisiologicamente predisposti a sviluppare cicatrici ipertrofiche, depresse o cheloidi. Anche i pazienti molti giovani possono riscontrare complicanze a causa dell’attività più reattiva dei fibroblasti che possono favorire una maggiore produzione di collagene che, se in eccesso, sviluppa un tessuto cutaneo irregolare e la formazione di una brutta cicatrice.
Una cicatrice chirurgica può essere resa meno evidente con le creme?
Oltre ai cerotti medicali e a una pomata specifica per cicatrici, è consigliabile continuare a trattare la pelle interessata da una lesione con cura e attenzione. Anche quando la fase infiammatoria è terminata l’ideale è continuare ad applicare creme e sieri dall’azione idratante e rigenerante per mantenere la pelle più elastica e sana. Ottime sono le formulazioni con Fospidina (fosfolipidi e glucosamina), un complesso dermatologico italiano in grado di rispettare anche la pelle più sensibile. Molti sono gli studi e gli articoli effettuati sulla Fospidina che mostrano come in caso di cicatrici questo complesso si sia rivelato in grado di prendersi adeguatamente cura della cute anche dopo operazioni chirurgiche.