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A che stadio è la tua cellulite?

È il tormentone di quasi tutte le neomamme: magre o in sovrappeso, giovani o quarantenni, pimpanti o sedentarie. La cellulite, quell’inestetismo che scivola inesorabilmente nella patologia (gli esperti la chiamano pannicolopatia-edema-fibro-sclerotica, una vera e propria malattia del tessuto adiposo) e che si manifesta soprattutto in gravidanza, lasciando tracce di sè anche nei mesi successivi al parto. l suoi bersagli preferiti? Glutei, ventre, cosce, ginocchia e fianchi, mentre la pelle diventa ondulata e assume l’odiato aspetto a buccia di arancia.

A che stadio è la tua cellulite?

le fasi della cellulite sono diverse e per intervenire nella maniera più efficace è importante individuare .II primo stadio, quello della cellulite edematosa, è caratterizzato da gonfiore. La cute è morbida e pastosa, ma il tessuto sottocutaneo è imbibito di liquidi trasudati dai vasi sanguigni e linfatici. Il secondo stadio è quello della cellulite fibrosa: il tessuto adiposo, assorbendo come una spugna liquidi e tossine, perde via via elasticità e diventa duro e fibroso. La cute appare pallida e fredda, la buccia d’arancia diventa sempre più evidente e la prova-pizzicotto è dolorosa. AI terzo stadio, la cellulite viene definita sclerotica.

Gli adipociti, cioè le cellule adipose, diventano come i chicchi di un grappolo d’uva: grossi, duri e compatti. Un ammasso fibroso di grasso, linfa e scorie in cui gli scambi metabolici sono ridotti al minimo. Contemporaneamente i tralci fibrosi che collegano gli adipociti si ritraggono all’interno formando delle aree depresse visibili a livello epidermico: ecco la pelle “a materasso”. L’azione di contrattacco sarà quindi diversa a seconda dello stadio in cui la cellulite si presenta. Per combattere quella edematosa, è molto importante fare dell’attività fisica mirata a riattivare la circolazione delle gambe.

La buccia d’arancia è un problema di circolazione, non di chili di troppo

Agire sulla corretta funzionalità del microcircolo non è un’operazione semplice, soprattutto dopo che questo è stato alterato. Dimagrire può essere utile, perché in questo modo i cuscinetti adiposi si riducono e la cellulite diventa meno evidente, ma ciò non basta a liberare le cosce dalla buccia d’arancia o, peggio, dalla pelle a materasso che caratterizza gli stadi più avanzati. Anzi, se la perdita di peso è troppo repentina si rischia di stressare ancora di più il tessuto sottocutaneo che reagisce manifestando precoci segni di rilassamento.

Si può sconfiggere la cellulite in breve tempo?

Sì e no. La cellulite è un nemico duro a morire che va combattuto su più fronti, a cominciare dalla dieta e dallo stile di vita. È importante sapere che la ritenzione idrica non è legata esclusivamente ai chili assunti in gravidanza e non può scomparire, quasi per magia, poco dopo aver messo al mondo un bambino. È vero che il parto ha un grosso effetto drenante, ma non è sufficiente a cancellare le alterazioni del sistema venoso e linfatico indotte dal quadro ormonale.

La crema anticellulite funziona?

Sarebbe fantastico se esistesse una crema per rimodellare la silhouette e rivedere allo specchio delle gambe lisce e compatte come la seta. In realtà non esistono cosmetici miracolosi ma solo trattamenti coadiuvanti. Piccoli aiuti che, se usati in sinergia con altri espedienti, possono visibilmente attenuare l’inestetismo e, soprattutto, evitare che peggiori. Utile è individuare i principi attivi più indicati per prevenire e cercare di attenuare la ritenzione idrica.

I cosmetici anticellulite: quali sono i principi attivi più efficaci?

Fiale-urto, creme, gel, capsule, fanghi termali o spray. I cosmetici anticellulite, non fanno miracoli, ma di certo restituiscono alla cute un aspetto più tonico e levigato. Le formulazioni migliori”antigonfiore” drenano i tessuti e migliorano la circolazione, mentre quelle ad azione lipolitica, contribuiscono ad accelerare la combustione dei grassi. Tra i principi attivi, indicati per la cellulite giovane, troviamo l’edera, I’escina, la quercia marina, il mirtillo, la dentella asiatica, il ginkgo biloba, il tè verde e l’olio essenziale di rosmarino. Tra le sostanze che favoriscono la mobilizzazione dei grassi vi sono invece la caffeina, la noce di cola, il limonene, l’ananas e il guaranà. Le formulazioni a base di argilla e di plancton marino assorbono i liquidi per osmosi, le alghe brune o azzurre danno una sferzata a l metabolismo locale grazie all’alto apporto di iodio. Nuovissime le creme a base di alfa-idrossiacidi o di retinolo che veicolano le sostanze attive in profondità.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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