Lycra, Gore-tex, Pile, microfibra: nomi divenuti ormai familiari, che si riferiscono a tessuti tecnici noti e usatissimi. Eppure non tutti sanno che queste particolari fibre sono state create apposta per vestire gli atleti di tutti gli sport. A farne dei materiali da competizione sono, in primo luogo, le caratteristiche tecniche che le contraddistinguono: si tratta infatti di tessuti leggeri ma caldi, impermeabili ma traspiranti, protettivi nei confronti di vento e neve, eppure freschi e leggeri per l’estate. E, come se non bastasse, si lavano facilmente, asciugano in un attimo, e non devono quasi mai essere stirati. Peculiarità queste che hanno permesso a questi tessuti sintetici, ideati appositamente per lo sport, di “entrare” nel guardaroba di tutti. Vale la pena, quindi, di conoscere più da vicino questi particolari materiali.
Nylon: tessuto tecnico per tutte le tasche
È il nylon a fare da caposcuola tra le fibre artificiali (ha fatto la sua comparsa nel 1938). Derivato dal petrolio, si presenta come una “bava” sottilissima, morbida e resistente. Può essere mischiato ad altre fibre, sia naturali (soprattutto cotone), sia sintetiche, cui aggiunge impermeabilità e resistenza. Deve il suo successo e la sua notorietà soprattutto al fatto di avere reso le calze da donna alla portata di tutte le tasche. I capi sportivi in nylon sono preferiti per la loro leggerezza soprattutto da chi ama gli sport d’acqua (vela, canoa, kayak, rafting). Inoltre, una mantella di Nylon sopra un pullover o una maglia in cotone a maniche lunghe ripara efficacemente dal vento.
- I pregi del nylon: l’effetto barriera nei confronti di acqua e vento fa del Nylon il materiale ideale per la produzione di giacche a vento e impermeabili. La sua leggerezza lo fa prediligere anche per zainetti, poncho, sacche e altri accessori che, una volta ripiegati, occupano pochissimo spazio.
- I limiti del nylon: è sconsigliabile indossare capi di questo tessuto quando si praticano sport che provocano una forte sudorazione e che richiedono un grande impegno energetico, a maggior ragione se vengono svolti in palestra. Il Nylon, infatti, non consente la regolare traspirazione e favorisce la comparsa di cattivi odori. Altra caratteristica che si rivela negativa è l’incapacità di “filtrare” il freddo e il caldo.
Cordura: ideale per il motociclismo, il trekking e la mountain bike
“Parente” stretto del nylon, da cui ha origine, è la cordura, un filato di straordinaria resistenza. Si tratta, infatti, di uno dei tessuti per abbigliamento sportivo più pesanti, anche se è disponibile in diverse grammature. Giacche, giubbini e parka in cordura sono l’abbigliamento ideale per chi predilige vacanze o escursioni con la moto o la mountain bike. I “capi” in questo tessuto impediscono il passaggio, infatti, a pioggia e vento, evitando così la comparsa dei disturbi, quali influenza, mal di gola, dolori reumatici, provocati da una esposizione prolungata alle basse temperature e all’umidità.
- I pregi della cordura: primo fra gli altri, l’eccezionale tenuta, che fa della cordura il materiale ideale per confezionare tute da motociclismo e completi da sci. Anche zaini, borsoni e scarponcini da trekking vengono realizzati con inserti di questa stoffa. Non le mancano inoltre doti di impermeabilità: la cordura, infatti, viene sottoposta a un procedimento di resinatura, che consiste nello “spalmare” il retro del tessuto con una particolare “vernice” a prova d’acqua. Pur avendo una tessitura particolarmente fitta, infine, permette la regolare traspirazione cutanea.
- I limiti della cordura: chi preferisce stoffe setose a contatto con la pelle dovrebbe evitare la cordura. Si tratta infatti di un tessuto ruvido e, soprattutto, poco flessibile. Per lo stesso motivo, la cordura non è adatta a chi svolge attività sportive che richiedono movimenti svelti e agili.
Microfibra: il tessuto tecnico delle tute da jogging
Piacciono non solo a chi produce abbigliamento per lo sport, ma anche alle grandi firme della moda: sono le microfibre, che devono il loro nome alla sbalorditiva sottigliezza: possono infatti essere fino a 60 volte più sottili di un capello. Utilizzate dapprima per tute e giacche da sci, sono diventate un “passe partout”, grazie anche al fatto che possono essere utilizzate sole, oppure mischiate a lana, cotone, seta e ad altre fibre sintetiche. Con questo leggerissimo materiale si realizzano tute da jogging.
- I pregi della microfibra: piacevolezza al tatto, leggerezza, morbidezza sono le caratteristiche vincenti. Le microfibre, inoltre, sono resistenti e “refrattarie” alle aggressioni esterne: non lasciano passare l’acqua e il vento, ma consentono la naturale traspirazione corporea. Si tratta quindi di una stoffa impermeabile ma traspirante.
- I limiti della microfibra: pur non permettendo all’acqua di filtrare, le microfibre si impregnano completamente e impiegano almeno mezz’ora per asciugarsi. Per questo motivo è sconsigliabile indossare capi “a pelle” e, in vacanza come in città, quando non si ha la possibilità di cambiarsi.
Lycra, per gli sportivi che non hanno tempo da perdere
Altra fibra sintetica tra le più sfruttate è la lycra. Nonostante appaia come un unico sottilissimo filo, è composta in realtà da un insieme di tanti sottilissimi filamenti. Non viene mai utilizzata sola, ma insieme ad altri filati, sia naturali sia sintetici, cui regala morbidezza, elasticità e, qualità da non sottovalutare, una inaspettata rapidità nell’asciugatura. Il suo primo impiego è stato nei costumi da bagno, ma, in brevissimo tempo, ha conquistato anche altri settori. Oggi la Lycra è presente in quasi tutti i capi di abbigliamento sportivo: dalle tute super-aderenti degli sciatori, ai completi “seconda-pelle” dei ciclisti. A livello agonistico veste soprattutto nuotatori, scattisti e pattinatori su ghiaccio che traggono vantaggio dall’indossare completi super-aderenti, perchè guadagnano in agilità e aerodinamica.
- I pregi della lycra: l’elasticità è la sua migliore qualità. Sopporta infatti una tensione pari a sette volte la sua lunghezza senza modificarsi. Ed è proprio grazie alla sua adattabilità che oggi la Lycra e il tessuto sintetico maggiormente utilizzato. Si tratta inoltre di una fibra ipoallergenica e che consente la regolare traspirazione.
- I limiti della lycra: si può dire che la lycra non abbia controindicazioni. Assumendo le proprietà tipiche del filato cui viene mischiata (non può essere usata sola), ne adotta le caratteristiche.
Pile, il tessuto da montagna
Il pile deve il suo nome al singolare aspetto: ricordando infatti la superficie lanosa di un tappeto è stato chiamato “pile of carpet” (che tradotto significa “pelucco” di tappeto). Si tratta di poliestere lavorato in modo da avere grandi proprietà tecniche: mantiene infatti il calore del corpo, pur permettendone la naturale traspirazione. Per scaldarsi dopo uno slalom, per tenere al caldo le mani durante una discesa, per godersi una passeggiata all’aperto senza brividi di freddo, niente è meglio di un pullover, un paio di pantaloni o di guanti in pile. Si tratta infatti del tessuto tecnico attualmente più sfruttato per la realizzazione di capi e accessori per l’alta montagna, per il trekking, per la mountain bike.
- I pregi del pile: i più significativi sono elasticità e leggerezza, che si traducono in un grande comfort, massima libertà di movimento e resistenza: anche se vecchio e usatissimo, infatti, il pile non dimostra mai la sua “età”.
- I limiti del pile: indossare abitualmente, in città, capi d’abbigliamento realizzati con il pile non è del tutto corretto. Si tratta infatti di un materiale caldo non adatto a fare fronte ai continui passaggi dall’ambiente esterno, spesso freddo, ai luoghi chiusi e riscaldati. L’organismo, che accumula calore e fatica ad adattarsi agli sbalzi climatici, può risentirne. Altro suggerimento: non abbinare mai un capo in pile a uno in lana. Le caratteristiche termiche dei due si annullano a vicenda e quindi, anziché dare più calore, provocano un blocco termico e impediscono parzialmente al corpo di “respirare”.
Tessuti tecnici sportivi in neoprene
Non si tratta di un tessuto vero e proprio, ma di una gomma, che, durante la lavorazione, viene espansa con il gas, fino a ottenere il caratteristico aspetto spugnoso. Stiamo parlando del neoprene, che solo terminato il procedimento diventa una “stoffa” a tutti gli effetti. A seconda del trattamento cui viene sottoposto, il neoprene può avere uno spessore che varia da 3 a 6,5 millimetri. È più sottile se lavorato con una configurazione microcellulare (quando la gomma prevale sulle sostanze gassose utilizzate), più spugnoso nella versione macrocellulare (con una percentuale di “aria” maggiore).
- I pregi del neoprene: la leggerezza e l’elasticità fanno del neoprene il materiale usato per la confezione di tute per gli sport marittimi. I sub e i surfisti ne apprezzano infatti l’assoluta impermeabilità. I colori choc delle loro mute, tuttavia, non devono trarre in inganno: il neoprene non viene tinto durante la lavorazione ed è disponibile solo nella “versione originale” nera. Al termine del trattamento, tuttavia, fodere colorate, in maglia leggera di Jersey, in Nylon o in Lycra vengono incollate sulla parte esterna con un potente adesivo.
- I limiti del neoprene: è sconsigliabile indossare capi in neoprene troppo spesso e per molte ore al giorno: trattandosi di un tessuto molto elastico, fatto apposta per “fasciare” il corpo, il Neoprene effettua una compressione, che alla lunga può rivelarsi fastidiosa, soprattutto a livello del ventre e della cassa toracica. Altra caratteristica “no” è che il Neoprene ha vita breve. Tende infatti a rovinarsi nell’arco di poco tempo.
Polartec, tessuto tecnico ad alta tenuta per palestra e montagna
Un altro tessuto nato per lo sport è il Polartec, che presenta interessanti proprietà tecniche. Tre sono le versioni disponibili: la prima, di pelo leggerissimo, garantisce un perfetto assorbimento del sudore corporeo e permette un’immediata evaporazione, in modo da lasciare la pelle perfettamente asciutta; il tipo intermedio, che, pur essendo leggero quanto il primo, assicura un maggiore calore; il terzo tipo, studiato per offrire una buona tenuta tecnica anche in situazioni difficili (pioggia, vento, temperature sottozero). Il Polartec più leggero viene utilizzato per l’abbigliamento da palestra, così come per la moda intima. Il secondo tipo viene preferito per capi sportivi da esterno, quali felpe e giacche a vento, mentre il più pesante è destinato a completi da alta montagna.
- I pregi del Polartec: in tutte le sue varianti, il Polartec è idrorepellente e antibatterico, peculiarità destinate a durare anche dopo numerosi lavaggi.
- I limiti del Polartec: chi ha una pelle particolarmente sensibile deve prestare attenzione: può succedere infatti che il pelo di cui il Polartec è composto irriti l’epidermide e favorisca la comparsa di allergie. E’ meglio non indossare capi di questo materiale, quindi, se compaiono rossori o piccole bollicine pruriginose.
Come scegliere il tessuto adatto per lo sport che si pratica?
Conoscendo pregi e difetti dei materiali di cui sono composti i capi di abbigliamento sportivo, diventa più facile scegliere in base alle proprie esigenze e, soprattutto, al tipo di sport che si pratica:
- Tennis, basket, pallavolo, calcio, rollerblade, mountain bike, jogging, sci, trekking, ciclismo si praticano all’aperto e provocano una forte sudorazione. La tenuta ideale? Deve permettere la naturale traspirazione, evitare di “scaldare” eccessivamente l’organismo, assecondare i movimenti del corpo. Bene, quindi, le microfibre, il Pile e il Polartec, tessuti morbidi e traspiranti, abbinati alla Lycra, che ti rende più elastici.
- Chi predilige l’aerobica, la danza moderna o classica, il karate o il kung fu, attività da palestra, dia la preferenza a stoffe quali microfibre e Lycra, meglio ancora se mixati a tessuti naturali.
- Gore-tex, Entrant G II, cordura e neoprene non devono mai essere indossati a pelle, ma sempre sopra una maglietta di cotone. Si tratta infatti di tessuti piuttosto ruvidi.
- Nylon, Gore-tex e Neoprene sono ideali per chi ama gli sport acquatici, essendo assolutamente impermeabili.