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Bollicine in bocca da herpes: come intervenire?

Bollicine in bocca da herpes: come intervenire?

L’herpes simplex è una infezione di tipo virale che colpisce più comunemente le labbra e gli organi genitali. La sua caratteristica principale è quella di ricomparire più volte nel corso della vita, pressoché sempre nello stesso punto, ogni qualvolta l’organismo tende ad indebolirsi. Il virus dell’herpes penetra nella cute, trasmesso per contatto con una persona malata, e se non viene neutralizzato dai relativi anticorpi, comincia a riprodursi in grandissimo numero. In seguito a questa replicazione si comincia ad avvertire nella zona colpita una sensazione di formicolio e di lieve bruciore, si verifica poi un arrossamento, un leggero indurimento e rigonfiamento. Dopo poche ore appaiono le classiche bollicine a grappolo in bocca le quali sono piene di un liquido trasparente paglierino ricchissimo di virus. Come contrastare questo fenomeno? Vediamolo insieme.

Quanto tempo durano le bollicine in bocca dovute all’herpes?

Dopo essersi rotte, le bollicine da herpes si seccano e diventano crosteQuella descritta fin qui è la fase contagiosa della malattia, in quanto le vescicole rompendosi causano la fuoriuscita dei virus e quindi la loro diffusione. Ogni bacio, dato in questa situazione, è un bacio “assassino”, un bacio che mieterà sicuramente qualche vittima, soprattutto nei confronti dei bambini che avendo meno anticorpi possiedono anche meno difese. Per fortuna l’infezione non dura molto, perché dopo qualche giorno il sistema immunitario riesce ad organizzare una valida difesa che pone fine alla malattia. Le vescicole dopo essersi rotte si ricoprono di crosticine che si seccano e che poco per volta cadono e la pelle si richiude, cicatrizzandosi e lasciando la cute arrossata proprio in quel punto. Apparentemente sembra tutto finito ma, in realtà, al di sotto della cute si verifica qualcosa di molto singolare: il virus dell’herpes in effetti riesce a non farsi distruggere completamente dagli anticorpi accorsi in gran numero. Un piccolo numero di virus, dei veri e propri Rambo, riesce a penetrare all’interno di un nervo superficiale e, percorrendo questo, va a rifugiarsi in un ganglio spinale.

Perché l’herpes non si sconfigge mai definitivamente?

I gangli spinali sono dei nuclei posti lungo la colonna vertebrale da cui si dipartono tutti i nervi che poi si ramificano sulla cute. I gangli nervosi ed i nervi in generale non riescono ad essere penetrati dagli anticorpi. Il virus dell’herpes è come se sapesse questo, per cui va a rifugiarsi in una roccaforte impenetrabile ove può rimanere in letargo per mesi o per anni. Quando poi per qualche motivo, le truppe anticorporali rallentano la guardia perché chiamate a combattere altre battaglie (per esempio un raffreddore, influenza, troppo sole, stress eccetera) il virus si accorge che il campo è libero e fuoriesce all’esterno sulla cute dove non trovando grossi impedimenti riesce nuovamente a riprodursi e a ridare la malattia. Il ciclo completo è di 12 giorni dalla comparsa di prurito e bruciore alla manifestazione e alla completa regressione. Ci vorranno almeno un paio di giorni prima che le nostre difese si rendano conto di questa nuova situazione e prima che riescano a sopraffare il virus. Ma nel frattempo si saranno riformate le vescicole e il danno si sarà compiuto. L’herpes poi, nuovamente, quando si rende conto di essere circondato, prima di soccombere riesce a ritornare nel tessuto nervoso e ancora una volta sfuggirà alla totale distruzione, pronto a ritornare alla carica.

Quando usare le creme a base di Aciclovir contro l’herpes

Bisogna subito dire che non esiste nessun farmaco in grado di uccidere il virus dell’herpes, come del resto non esiste finora nessuna terapia definitiva nei confronti delle infezioni virali in genere. I farmaci a nostra disposizione riescono ad agire bloccando la replicazione del virus, per questo motivo la loro efficacia si basa soprattutto sulla precocità del loro impiego. Il composto chimico che si trova in commercio in questi casi è l’aciclovir sotto forma di creme e di compresse. Queste devono essere impiegate il prima possibile ad intervalli di poche ore per 4/5 giorni, generalmente già quando si avvertono i primi formicolii dell’infezione che sono molto ben riconoscibili a chi soffre periodicamente di questo fastidiosissimo disturbo.

Usare questi farmaci quando le bolle trasparenti in bocca si sono già formate non serve purtroppo più in quanto a quel punto il virus si è già replicato. È in fase di sperimentazione un vaccino contro l’herpes che accende buone speranze a chi è affetto da recidive frequenti tipiche del caso. Un consiglio che invece potrà essere molto utile nei casi “urgenti” è quello di applicare sulla parte interessata un semplice cubetto di ghiaccio facilmente reperibile. Sembra che il freddo possa in qualche modo rallentare il processo infettivo dando sollievo.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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