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L’evoluzione del coronavirus: nuovi sintomi ...

L’evoluzione del coronavirus: nuovi sintomi sulla pelle

La pandemia causata da Covid 19 non sembra rallentare, anche se orami abbiamo imparato a conviverci e a rispettare le norme e distanze sanitarie necessarie, il virus si è evoluto e con sé alcuni sintomi che lo rendono difficile da individuare. Tra le nuove forme con cui si manifesta il coronavirus c’è quella a livello cutaneo: esistono pazienti in cui gli unici sintomi da Covid 19 sono stati identificabili solo ed esclusivamente a livello cutaneo. In un’intervista sulla Gazzetta dello Sport con Maria Elena Perrero, abbiamo cercato di comprendere quali siano i reali rischi per la pelle in caso di contagio.

Il paziente zero

Dermatosi da coronavirus: quali sono i sintomiE’ a novembre 2019 che si è scoperto il paziente uno a soffrire di dermatosi atipica in seguito al contagio da Covid 19. Il coronavirus non si limita infatti, a dare solo disturbi a livello respiratorio, ma comporta alcuni fastidi anche a livello sistemico. Tra i pazienti contagiati e studiati ci sono svariate forme con cui il virus si è manifestato, intaccando non solo gli organi principali come cuore, reni e polmoni (sono un esempio) ma anche a livello periferico, attaccando la pelle.

In molti soggetti il coronavirus ha attaccato le cellule endoteliali dei vasi sanguigni distruggendole e indebolendole. Se quest’ultime, fanno parte di un gruppo polmonare allora il virus sviluppa delle polmoniti da covid. Se invece i vasi sanguigni interessano il fegato si avranno epatiti da coronavirus. Di conseguenza se il Covid-Sars-Cov-2 attacca vasi sanguigni connessi alla pelle, i sintomi da coronavirus saranno evidenti anche a livello epidermico.

Coronavirus e pelle: quali sono i sintomi

Tra i sintomi più comuni per la pelle derivati da coronavirus si sono evidenziati ispessimenti e arrossamenti a livello di mani e piedi, simili ai comuni geloni. Tra i soggetti predisposti abbiamo giovani e bambini, più sensibili a questi disturbi a livello capillari terminali. Al contrario negli adulti il coronavirus si è manifestato a livello epiteliale con macchie arrossate, indurite, desquamanti ed eritematose, che in alcuni soggetti si sono moltiplicate a livello corporeo. In alcuni pazienti il coronavirus a livello epidermico ha invece assunto forme simili al morbillo e ad altre malattie virali.

Come individuare i sintomi di Covid 19-2 sulla pelle

Per individuare gli effetti correlati al contagio da Sars-CoV-2 è sempre necessario il supporto di un medico specialista. In questi tempi, in cui le informazioni vengono spesso distorte e moltiplicate, è fondamentale chiedere il supporto di un esperto prima di arrivare a conclusioni affrettate.

A generare sospetti, in noi dermatologi, sono state anomalie cutanee che non rientravano in categorie già conosciute e correlate a patologie cutanee. Indagando nelle cartelle cliniche di questi pazienti, si è poi verificato come molti di questi avessero contratto il virus Covid 19. Il primo su cui è stato effettuato questo studio è stato proprio il paziente uno di Milano nel novembre 2019.

Oggi, nei migliori studi dermatologici se un paziente si avvicina con sintomi e inestetismi cutanei poco chiari, viene subito sottoposto a tampone per verificare che particolari dermatosi non siano strettamente connesse al coronavirus.

I segni sulla pelle sono permanenti?

Fortunatamente, il contagio e i sintomi per la pelle e non solo, causati da Sars-CoV-2 non sono permanenti. Nella maggior parte dei casi, una volta guariti dal virus, rientrano anche gli inestetismi correlati. E’ importante sapere però, che molti dei pazienti che hanno avuto dermatosi connesse al covid 19, non hanno presentato gli altri sintomi tipici della malattia, ma hanno conservato un livello di contagiosità assolutamente elevato. Per questo, in casi di disturbi cutanei non chiari e mai comparsi prima è opportuno verificare insieme al proprio medico.

Attenzione anche ai capelli

Così come la pelle l’evoluzione del coronavirus, può interessare altri annessi cutanei come i capelli. Sono molti i pazienti che durante la convalescenza da coronavirus hanno verificato una chioma più debole e sfibrata, con perdita di capelli localizzate. Anche in questo caso, il disturbo è sempre connesso alla circolazione che indebolita dal virus, non riesce a garantire i corretti nutrienti a livello periferico.

Leggi l’intervista sulla Gazzetta dello Sport

Studio Paziente Zero Dermatosi – Università degli Studi di Milano

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