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Onicodistrofia e onicomicosi: come riconoscere i traumi dell’unghia

Colpiscono soprattutto gli sportivi costretti a portare calzature non sempre comodissime e ha subire costantemente dei piccoli traumi. Stiamo parlando di onicodistrofie dei traumi delle unghie che possono essere scambiati per micosi alle unghie. In un’intervista con Maria Elena Perrero della Gazzetta dello Sport scopriamo i rimedi per il benessere delle unghie dei piedi.

Come si generano i traumi alle unghie?

Tra le principali cattive abitudini che possono portare allo sviluppo di patologie alle unghie c’è una scorretta pedicure. Quando si tagliano le unghie, soprattutto quelle dei piedi, è bene prestare attenzione a non recidere anche le pellicine che si circondano la matrice ungueale. Altrimenti si possono creare piccole lesioni che permettono a funghi e batteri di creare un’infezione. Questi piccoli traumi dell’unghia sono riconducibili a episodi di giradito, unghia incarnita o perionissi. Importante in questi casi è rispondere subito all’infezione, individuandone la natura se micotica o batterica e isolando il problema, poiché in alcuni casi può generare dolore persistente che limita anche il camminare.

Chi sono i soggetti più a rischio?

Come anticipato, l’onicodistrofia colpisce soprattutto gli sportivi. Gli atleti o chi pratica sport frequentemente spesso è costretto a indossare calzature non sempre consone e comode. I ballerini ne sono un esempio, ma non solo, chi pratica arti marziali come judo o karate che può dare calci e pugni senza alcuna protezione può incappare in traumi dell’unghia.

Qual è la differenza tra onicodistrofia e onicomicosi?

L’onicomicosi è un’infezione causata da miceti. Si manifesta inizialmente con piccole macchie bianco, giallastre che possono vertere al colore marrone che sollevano l’unghia, la distruggono e la sfarinano. In alcuni casi si può verificare una rottura dell’unghia oppure la sua ricrescita in maniera del tutto anomala e deformata. Quando si hanno dei sospetti di onicomicosi è sempre consigliato rivolgersi all’esperto dermatologo per una corretta diagnosi e cura. L’onicodistrofia è invece una vera e propria deformazione dell’unghia in seguito a particolari pratiche o cattive abitudini. A soffrirne è soprattutto l’unghia dell’alluce che a seguito degli stimoli subito tende a incurvarsi, assumendo la forma “a tegola” che deforma la normale struttura ungueale.

Attenzioni ai piccoli traumi dell’unghia

Quando l’unghia viene schiacciata per sbaglio o in seguito a una trauma o lesione e diventa nera, è necessario rivolgersi quanto prima a un esperto. In questi casi è importante mettere subito del ghiaccio per frenare l’emorragia e successivamente può essere opportuno praticare con un ago sterilizzato un piccolo forellino che permette la fuoriuscita del sangue derivato dall’ematoma. Dopo un trauma è possibile che la ricrescita dell’unghia necessiti di più tempo e in alcuni casi, può capitare che l’intera unghia cada, per lasciare posto a un nuovo annesso cutaneo.

Come prevenire i traumi alle unghie?

In generale è importante riservare un’attenzione all’igiene personale, asciugando sempre bene la pelle per evitare di favorire ambienti caldo umido che predispongono le condizioni per un’infezione micotica. Una volta alla settimana è importante concedersi un pediluvio con aceto e bicarbonato dall’azione antisettica e disinfettante. Ottimo può essere affidarsi all’azione di integratore alimentare che aiuta a promuovere il benessere delle unghie con attivi come silicio, selenio, zinco, rame e biotina. Tutti oligoelementi che contribuiscono a mantenere l’equilibrio di annessi cutanei quali unghie e capelli.

Che cos’è l’esame micologico e quando richiederlo?

L‘esame micologico è un test molto importante per individuare, analizzare e diagnosticare la maggior parte delle malattie derivanti da funghi patogeni. A livello dermatologico, per esempio, questo tipo di esame si effettua per realizzare l’analisi e la diagnosi delle micosi della pelle e delle unghie. La prova è condotta su un piccolo prelievo effettuato nell’area interessata dal problema, mediante una procedura non invasiva e indolore. Il campione prelevato viene successivamente analizzato con uno speciale microscopio che facilita la visualizzazione dell’agente infettante.

Leggi l’intervista completa sulla Gazzetta dello Sport

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