Le Isole Hawaii hanno ufficialmente bandito l’uso di creme con particolari filtri solari perché ritenuti dannosi per l’ambiente marino. Ma come si fa a scegliere solari sostenibili per la pelle e per l’ambiente? In questo articolo alcuni consigli per acquisti green.
La differenza fra filtri fisici e filtri chimici nei solari
I filtri chimici non minerali (impropriamente detti chimici, perché tutti i filtri sono frutto di processi chimici) sono i più green perché sono biodegradabili e quindi più sicuri per l’ambiente acquatico, mentre i filtri fisici e minerali si accumulano nel mare e nelle falde acquifere anche semplicemente quando facciamo la doccia. La differenza tra filtri fisici e chimici sta proprio nelle sostanze utilizzate. I filtri chimici, grazie all’evoluzione dermocosmetica e formulativa, si sono modificati nel corso del tempo per essere più rispettosi dell’ambiente. Al contrario i filtri fisici sono sempre costituiti da biossido di titanio e ossido di zinco, sostanze che contribuiscono anche al tipico alone bianco durante l’applicazione. I solari con filtri fisici sono anche sconsigliati in caso di pelle mista e grassa perché potrebbero, con il tempo, favorire l’occlusione dei pori – meglio invece preferire i filtri chimici di ultima generazione, più leggeri e sensoriali.
Quale effetto hanno i filtri fisici sull’ambiente?
I filtri fisici o minerali racchiusi nei solari agiscono grazie a microparticelle schermanti che riflettono la luce solare e la respingono. Questa particolarità permette a queste formulazioni solari di essere efficaci nella protezione cutanea, ma meno brillanti nella tutela dell’ambiente. Si parla sempre più spesso dell’impatto che i filtri fisici e minerali hanno sull’ambiente acquatico, soprattutto in tema di sbiancamento dei coralli e compromissione della fotosintesi delle micro alghe.
Quali sostanze evitare quando si sceglie un solare?
Per un avere un approccio più responsabile non solo per la pelle, ma anche per l’ecosistema marino è necessario verificare l’INCI della crema solare prima dell’acquisto, evitando prodotti che contengono oxybenzone e octinoxato, due sostanze che, secondo uno studio pubblicato su Archives of Environmental Contamination and Toxicology nel 2015, danneggerebbero la barriera corallina e l’ecosistema marino. Questo problema esiste ed è attuale, ma la comunità scientifica ammette che la questione dispersione filtri solari nei nostri mari non è paragonabile ad altri disastri ambientali per cui è necessario intervenire in maniera più urgente. Certo è che anche piccole attenzioni quotidiane e semplici sono ormai doverose per fare la differenza nella tutela e nel rispetto dell’ambiente: uno di questo è appunto la scelta di solari green.
Esistono alternative più green anche per quanto riguarda le confezioni dei solari?
Per quanto riguarda i packaging dei solari, notevoli sono le prestazioni degli spray protettivi che prevedono una bombola BOV (Bag-on-Valve) che utilizza solo aria compressa naturale. Queste particolari confezioni solari evitano di sfruttare gas infiammabili più difficili da smaltire. La tecnologia BOV, inoltre, permette un utilizzo senza sprechi che svuota il prodotto fino all’ultima goccia. Esistono poi solari ecosostenibili che prevedono materiali realizzati in plastica riciclata per il beccuccio dosatore retrattile, che compare/scompare con un semplice gesto, evitando così il rischio di perdere il tappo di plastica dello spray nella sabbia o nell’acqua.
Un solare ecosostenibile è anche in grado di filtrare bene i raggi UVA/UVB?
Dalla ricerca dermatologica italiana nasce il complesso Plusolina, un mix di oli vegetali che si comportano come naturali protettivi della pelle nei confronti del sole. Olio di crusca di riso, olio di cotone, vitamina E e olio di karanja sono gli attivi caratterizzanti che agiscono all’interno del complesso Plusolina per offrire non solo una protezione dai raggi UV, ma anche un’azione preventiva dell’invecchiamento cutaneo fotoindotto. Si tratta di nuove protezioni solari efficaci ma anche rispettose dell’ambiente che prevedono texture avvolgenti, resistenti all’acqua e allo stesso tempo delicate sulla pelle e in grado di proteggere anche le zone sensibili come quelle interessate da macchie e tatuaggi.
Esistono creme solari cancerogene?
Per quanto sia importante prestare attenzione alla scelta dei filtri solari all’interno della protezione, è fondamentale anche non creare allarmismi esagerati come la possibilità che alcuni solari si convertano in creme cancerogene. Al contrario, l’uso corretto della protezione solare aiuta a evitare antiestetiche macchie, a prevenire l’eritema e proteggersi dai tumori della pelle.
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