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I cibi da evitare per chi soffre di acne

I cibi da evitare per chi soffre di acne

L’acne non è solo un problema estetico, ma una vera e propria malattia della pelle che interessa i follicoli sebacei (ovvero, i follicoli piliferi dotati di grandi quantità di ghiandole sebacee, come quelli del volto e della parte alta del tronco) e si manifesta con lesioni non infiammatorie – come i comedoni chiusi (punti bianchi) e aperti (punti neri) – e lesioni infiammatorie (papule e pustule) e va quindi curata con la giusta terapia, ovvero rivolgendosi a un dermatologo, evitando il fai da te. Incidere o spremere i brufoli può infatti peggiorare le cose, aumentando l’infiammazione e, nel tempo, lo sviluppo di cicatrici. Comune fra gli adolescenti, ma anche tra gli adulti e i bambini piccoli, in genere questa malattia della pelle ha origine da diversi fattori: genetico, ormonale, batterico o psicologico. A volte il consumo di determinati alimenti può favorire la comparsa dell’acne.

Quali sono le cause dell’acne?

Gli alimenti da evitare in caso di acneLa predisposizione familiare influisce pesantemente nella comparsa dei brufoli, ma anche le alterazioni ormonali, come il ciclo mestruale, una gravidanza o l’adolescenza, ricoprono un ruolo di primo piano, mentre lo stress e i disordini di natura psicologica possono essere una concausa, specie durante il periodo adolescenziale. Come detto, talvolta anche l’alimentazione può favorire lo sviluppo dell’acne: contrariamente però a quanto si potrebbe pensare, a finire sotto accusa non sono grassi, cioccolato e proteine, bensì cibi “sani” come i quattro delle prossime schede, suggeriti dal sito Women’s Health.

I cibi da evitare se hai una pelle a tendenza acneica

In generale è bene limitare o evitare gli alimenti ad alto indice glicemico. A questi si aggiungono i cosiddetti “cibi spazzatura”, cioè una serie di cibi con elevate quantità di conservanti, zuccheri e grassi saturi. Di contro, esistono invece dei cibi da consumare regolarmente per evitare il peggioramento della pelle con tendenza acneica. Si tratta in particolare di frutta e di verdura di stagione, nonché di pesce, cibo ricco di Omega-3, sostanze capaci di mantenere la pelle in equilibrio. Per condire i piatti è invece preferibile utilizzare olio extravergine di oliva, dall’ azione antinfiammatoria.

  1. Cibi light. Quando le aziende alimentari rimuovono il grasso da determinati cibi, devono necessariamente insaporirli con qualcos’altro, che di solito ha a che fare con lo zucchero. In altre parole, “a basso contenuto di grassi” o “senza grassi” significa “ad alta percentuale di zucchero”. Numerosi studi hanno evidenziato come un eccesso di zucchero comprometta le fibre di collagene, rendendole così incapaci di riparare i danni causati dall’invecchiamento. Se soffri di acne, evita gli alimenti “light” e preferisci piuttosto fonti di grassi buoni come avocado, frutta secca e pesce fresco.
  2. Oli vegetali. Diverse ricerche hanno evidenziato come l’acne sia principalmente una patologia infiammatoria. Poiché è risaputo che i grassi polinsaturi Omega 6 promuovono l’infiammazione, ecco spiegato il motivo per cui gli oli vegetali (come quelli di mais e di soia), che sono appunto ricchi di Omega 6, sono da evitare per gli effetti negativi sulla pelle.
  3. Latte scremato. Uno studio condotto su oltre 47 mila donne ha evidenziato una maggior incidenza dell’acne giovanile grave legata al consumo di latte, con percentuali peggiori per il latte scremato o parzialmente scremato rispetto al latte intero. Questo perché, oltre al lattosio, nel latte si trovano anche proteine come la alfa-lattoalbumina (con caratteristiche simili agli androgeni, gli ormoni che facilitano l’acne) e la somotomedina (che induce la produzione di sebo): quando al prodotto vengono tolti i grassi, aumenta la quota relativa di proteine presenti, rendendo così il latte sgrassato più “pericoloso” per la pelle. L’alternativa? Sostituire il latte vaccino con latte di cocco non zuccherato, latte di mandorla o latte di riso.
  4. Pane integrale. Le aziende alimentari enfatizzano le virtù della farina integrale, evitando però convenientemente di sottolineare gli eventuali danni che può provocare il glutine, oltre alla presenza di molti agenti inquinanti come pesticidi, topici e conservanti. Non a caso, numerosi studi sottolineano il legame esistente fra l’intolleranza al glutine e alcune malattie cutanee, come la psoriasi. Meglio dunque scegliere dei fogli di cocco o di riso gluten-free per sostituire le fette di pane dei sandwich.

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Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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