L’acne è un disturbo della pelle che compare in genere con l’inizio dello sviluppo, attorno ai quattordici anni di età. E mentre il sole estivo migliora la situazione, l’acne si ripresenta proprio in questo periodo quando l’abbronzatura scompare e lo stress per la ripresa della scuola causa nei giovani pazienti un evidente ritorno del disturbo. Oltre allo stress, fra le molte cause alla base di questo problema ci sono una scorretta igiene della pelle, una predisposizione familiare e alcune abitudini poco sane, come il vizio del fumo che, purtroppo, sta tornando di moda fra i ragazzi.
Tuttavia l’acne non è un problema che riguarda solo la pelle: i giovani pazienti che ne soffrono si sentono anche meno gradevoli e sicuri di loro stessi e, quindi, questa situazione incide nelle relazioni con i coetanei. Ecco perché, al di là del problema in sé, è meglio non trascurare questo disturbo perché può lasciare segni permanenti sulla pelle: esiste anche una necessità psicologica che spinge a prendersene cura. Vediamo allora come curare l’acne giovanile ricorrendo a metodi naturali.
Come si riconosce l’acne?
L’acne si riconosce per la presenza dei brufoli. Essi sono il segno di una infiammazione della pelle che colpisce per lo più il viso ma anche le spalle, il dorso e, a volte, il petto. I brufoli possono essere rossi o presentare una piccola infezione di colore giallo sulla sommità e poi una pelle lucida e untuosa. Il paziente con l’acne ha anche una abbondante quantità dei cosiddetti punti neri.
Come curare l’acne in modo naturale
Come prevenzione e come cura, il paziente deve seguire alcune regole dì base per una corretta pulizia della pelle:
- lavare le parti afflitte dall’acne con detergenti delicati, cioè che fanno poca schiuma, sia al mattino sia alla sera;
- asciugare la pelle senza sfregarla con l’asciugamano, ma tamponandola delicatamente;
- completare questa operazione con alcune spugnature a base di prodotti naturali: ad esempio la camomilla non zuccherata, portata a temperatura ambiente e applicata con un batuffolo di cotone poco imbevuto. Gli impacchi di camomilla hanno un potere lenitivo, quindi diminuiscono l’infiammazione e, di conseguenza, il numero dei brufoli. Anche la malva dà lo stesso effetto e si può utilizzare nello stesso modo. Una volta alla settimana suggerisco al paziente di applicare una maschera con prodotti a base di fosfolipidi: sono sostanze estratte dalla soia che regolarizzano la produzione del sebo, cioè la patina grassa prodotta dalla pelle. Se questi rimedi naturali non bastano, consiglio di applicare lozioni e pomate che contengono farmaci.
Esistono creme per curare l’acne?
Prodotti a base di benzoilperossido e tretinoina servono soprattutto a combattere i batteri che scatenano le infiammazioni e spezzano il meccanismo che porta alla formazione dei brufoli. Si prescrivono al paziente questi prodotti per almeno tre mesi, anche se vedrà i miglioramenti in tempi più brevi. Soltanto in casi davvero seri le lozioni e le pomate non bastano e bisogna dunque ricorrere ad altre cure, più aggressive, per bocca, ossia gli antibiotici. La cura antibiotica dell’acne dura una decina di giorni. Poi associo anche un integratore alimentare per restituire alla pelle la salute di fondo. Fra i più utili ci sono quelli a base di vitamina H, la biotina, che serve anch’essa a regolarizzare la produzione delle sostanze grasse da parte della pelle.
Quali regole di vita e quale alimentazione aiutano a combattere l’acne?
Il paziente deve essere regolare negli orari in cui si sveglia e va a letto. Può sembrare strano ma avere una vita regolare aiuta a gestire lo stress e gli ormoni dello stress che, indirettamente, peggiorano le condizioni dell’acne. Suggerisco poi di praticare una regolare attività fisica: oltre a diminuire i livelli di stress, attraverso il sudore il paziente elimina dal corpo sostanze di scarto che con corrono a peggiorare l’acne, a patto di fare una doccia subito dopo avere terminato l’attività fisica. Tra le pessime abitudini da eliminare c’è il fumo. Molti ragazzi si lasciano tentare dalle sigarette ma il fumo che scorre sul viso altera la qualità delle sostanze grasse prodotte dalla pelle e predispone all’acne. Da un punto di vista alimentare, suggerisco di mangiare a ogni pasto frutta e verdura, specialmente se fresche. Sono alimenti ricchi di sali minerali e di vitamine che aiutano a mantenere la pelle in salute e a renderla più forte contro le aggressioni dei batteri che causano brufoli e punti neri.
Brufoli e punti neri vanno schiacciati?
No, assolutamente. Questa operazione deve essere eseguita da mani esperte. Se proprio il paziente non resiste alla tentazione, suggerisco almeno di esporsi per un paio di minuti ai vapori di acqua bollente per fare allargare i pori, per poi schiacciare i punti neri con le dita coperte da una garza sterile e senza praticare eccessiva pressione. Inoltre il paziente dovrebbe agire solo sui brufoli con la punta gialla che, però, non dovrebbe schiacciare senza prima avere praticato una minuscola incisione con la punta di un ago da siringa, debitamente disinfettato. Dopo avere effettuato queste operazioni, raccomando al paziente di applicare un sottile velo di pomata antibiotica, a base di gentamicina o aureomicina.