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Reazioni avverse da filler: cosa bisogna sapere

Reazioni avverse da filler: cosa bisogna sapere

Proprio in questi giorni, in occasione del 22° Congresso dell’European Academy of Dermatology and Venereology tenutosi a Istanbul, si è tornato a porre l’attenzione sulle possibili reazioni avverse in seguito a iniezioni da filler. Tra le problematiche per la salute più comunemente riscontrate, come sottolineato durante il congresso e in un successivo comunicato stampa, vi sono granulomi, noduli e la comparsa sottopelle dei cosiddetti “biofilm”, ossia microorganismi a gruppi che indicano la presenza di infezioni.

Quali sono i rischi dei filler permanenti?

Come riportato nel comunicato, “sono oltre 100 i tipi diversi di fillers (riempitivi) venduti adesso in Europa, non tutti di ottima qualità e non sono pochi quelli che entrano in commercio e poi scompaiono dopo pochi mesi. Il rischio è generalmente raro per le sostanze riassorbibili naturalmente dall’organismo, più alto invece se si usano sostanze sintetiche che permangono più a lungo nel tessuto.

In seguito al rinnovato allarme per la salute, tengo a ribadire la mia posizione sul tema. Chi segue abitualmente i miei interventi, sa che già da parecchi anni sto cercando di far conoscere i pericoli dei filler non riassorbibili. Come ho avuto modo di spiegare più volte (potete leggere, ad esempio, un articolo pubblicato sul mio sito quasi due anni fa) la responsabilità maggiore, nel caso di reazioni avverse  è da attribuirsi ai filler permanenti, che con il tempo possono provocare granulomi da corpo estraneo.

Si possono verificare reazioni allergiche con i filler di acido ialuronico?

Diverso è invece il caso dei filler riassorbibili, costituiti da materiali che l’organismo è in grado di eliminare. Tra i più diffusi ci sono quelli a base di acido ialuronico, sostanza che se utilizzata nella sua formulazione naturale dà intolleranze solo in rarissimi casi poiché viene digerita piuttosto velocemente dagli enzimi presenti nella cute. Negli ultimi anni, però, si è diffusa la tendenza da parte delle aziende produttrici di aggiungere ai filler di acido ialuronico sostanze chimiche reticolanti, finalizzate a prolungarne la permanenza nella pelle e, di conseguenza, il risultato riempitivo.

Per l’ennesima volta, desidero perciò porre l’attenzione anche sui rischi di questa tipologia di iniezioni. I filler con acido  ialuronico a lunga permanenza, infatti, se non opportunamente testati, possono contenere sostanze che rendono difficile il riassorbimento, causando nei soggetti più sensibili la formazione di rigonfiamenti anomali e granulomi. Per questo il mio consiglio è di usare preferibilmente acido ialuronico naturale senza addensanti chimici. Ribadisco inoltre la necessità di mettere al bando i filler permanenti, istituendo al tempo stesso un sistema di controllo puntuale su tutte le sostanze che vengono iniettate a scopo estetico.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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