Veloce, indolore (quasi), ad azione immediata. E, come ogni incantesimo che si rispetti, segreto: del suo passaggio non resta traccia, se non un rossore momentaneo dovuto alla puntura del microago. I filler, iniettati sottocute o più in profondità, riempiono le rughe (fronte, contorno labbra e occhi), danno maggiore volume a zigomi e labbra, rivitalizzano la pelle. In un’ora è tutto fatto, con una spesa che varia a seconda del tipo di filler iniettato: dai 400 ai 600 euro per una seduta, in cui vengono praticate un numero di iniezioni sufficienti a trattare l’inestetismo. L’effetto non è definitivo: più una parte del viso è mobile, come nel caso delle labbra, più velocemente il riempitivo sarà riassorbito. Del tutto o solo in parte, a seconda della sostanza usata. I filler temporanei (come l’acido ialuronico) sono completamente riassorbiti dall’organismo nel giro di tre-quattro mesi. I semipermanenti (fra cui miscele di acido ialuronico e molecole sintetiche, come metacrilati e plexiglas) sono biodegradabili solo in parte: una certa percentuale di sostanza resta nella cute e, con il passare del tempo, può provocare la formazione di granulomi (rigonfiamenti e indurimenti, simili a cisti). Ecco perché gli specialisti sono più favorevoli ai filler temporanei, che offrono un ulteriore vantaggio: se il risultato non è quello che ci si aspettava, si ha la certezza di ritornare a “come si era prima” del trattamento. Del tutto e in minor tempo. Ecco come funzionano e quali scegliere fra i filler per il contorno occhi.
Acido ialuronico e acido polilattico: i filler temporanei consigliati per il contorno occhi
Tra i filler temporanei per il contorno occhi, il più usato è l’acido ialuronico: zucchero con un alto potere idratante e stimolante sulla naturale produzione di collagene. È indicato nel trattamento di rughe giovani e per aumentare il volume delle labbra, ma anche per attenuare l’evidenza di segni d’espressione che si formano quando la pelle è arida e anelastica, anche a causa dell’esposizione non protetta a sole e sostanze inquinanti. Può essere usato puro o associato a sostanze come enzimi o aminoacidi: così formulato, diventa un cocktail rivitalizzante, consigliato a partire dai trent’anni. Interessante new entry l’acido polilattico che, come l’acido ialuronico, non cancella le rughe riempiendole, ma stimolando la produzione di collagene. Questo aumenta il volume del derma e i tessuti sovrastanti si tendono, apparendo più tonici e meno segnati.
A differenza di tutti gli altri riempitivi, l’effetto finale si ottiene in più sedute, durante le quali tutta la zona, e non la sola ruga, viene trattata con le microiniezioni. Unico neo: la soluzione, preparata al momento, deve essere iniettata lentamente e con estrema precisione, per scongiurare il rischio di tumefazioni e granulomi. E il collagene, capostipite di questa felice famigliola? È un po’ superato come riempitivo di rughe e labbra, ma non dannoso, a patto di sottoporsi prima del trattamento ad un test per escludere il rischio di allergie. Sempre per aumentare il volume di labbra e zigomi, si può ricorrere al lipofilling: una piccola quantità di adipe, prelevata da glutei o cosce del paziente, viene purificata e centrifugata, quindi re-iniettata nella zona interessata. Anche in questo caso, un minimo di cautela è d’obbligo: il trattamento va fatto sempre in ambiente sterile, per scongiurare il rischio di infezioni.
Filler con acido ialuronico per il contorno occhi: NO se è mixato con metacrilati
Attenzione a non prendere per polvere magica tutto quello che vi viene proposto, soprattutto quando il filler appartiene alla categoria dei semipermanenti. Vedi acido ialuronico con aggiunta di metacrilati e plexiglas: molecole che vanno a riempire i solchi di rughe profonde o ad aumentare il volume delle labbra. Si tratta però di sostanze potenzialmente dannose, perché l’organismo non può metabolizzarle. Per lo stesso motivo, anche il silicone liquido (per altro vietato in Italia come riempitivo antirughe), andrebbe cancellato dalla lista. Prudenza anche con la coaptite, novità usata per correggere il volume di zigomi e mento. La soluzione gelatinosa in cui sono disperse microsfere di idrossiapatite di calcio viene usata per sollevare le depressioni dei tessuti molli: attenzione però, perché, se iniettata troppo in superficie, produce un indurimento e rigonfiamento antiestetico.
Attenzione al botulino!
Il botulino non riempie la ruga, né stimola la produzione di nuovo collagene, bensì paralizza i muscoli responsabili della mimica facciale, distendendo così le pieghe di espressione. In Italia, in campo medico-estetico, l’uso della tossina botulinica è autorizzato dal Ministero della Sanità solo per le rughe verticali che si formano al centro della fronte. Diffidate da chi ve la propone come trattamento per altre rughe. Indipendentemente dal tipo di filler, attenzione a chi vi affidate. Scegliete bene tra professionisti esperti (dermatologo, medico estetico, chirurgo plastico): si tratta pur sempre di iniezioni che, per di più, richiedono manualità corretta. Anche perché è vero che le punture non fanno male, ma possono risultare fastidiose, soprattutto se il filler è denso o l’operatore non ha una mano ferma e leggera. Niente paura comunque: per alleggerire il disagio, il medico può applicare una pomata anestetica.