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Brufoli a 18 anni: come combattere il disagio

Brufoli a 18 anni: come combattere il disagio

Hai diciotto anni e un problema che ti crea molta ansia: soffro di acne. Le hai provate tutte, ma con scarsissimi risultati. In alcuni momenti la situazione sembra migliorare, ma appena ti convinci di essere guarita, il viso si ricopre di nuovo di antiestetici brufoletti. Per non parlare dei punti neri: li hai perfino intorno alle labbra! Tutti, cioè genitori e parenti, ti consigliano di avere pazienza, ti consolano dicendomi che si tratta di un disturbo legato alla giovinezza, ma di fatto ti stai rovinando proprio quelli che, a sentir loro, dovrebbero essere gli anni più belli della vita! Senza contare che ti sembra che nessun ragazzo ti consideri. Che puoi fare? Leggi qui.

È normale avere brufoli a 18 anni?

La tua disperazione è comprensibile: a 18 anni, un periodo della vita in cui si è alla ricerca di conferme e di sicurezze e in cui l’aspetto fisico riveste un’importanza assoluta, i brufoli possono ostacolare la conquista della serenità. Forse può consolarti sapere che si tratta di un disturbo comune al 90% di ragazzi e ragazze tra i 12 e i 20 anni (ma i foruncoli possono apparire anche in età adulta). E ti sarà d’aiuto capire che cos’è l’acne e perché viene, per affrontarla nel modo più giusto.

Che cos’è l’acne?

L’acne è una malattia della pelle che colpisce soprattutto il viso e il torace (le spalle e l’area del petto). Si manifesta con brufoli, punti neri e bianchi e, nei casi più gravi, con pustole e cisti, cioè veri e propri accumuli di grasso. Il problema ha origine dalle ghiandole sebacee, situate negli strati più profondi della pelle. A partire dalla pubertà, sotto lo stimolo degli ormoni maschili (gli androgeni, presenti in misura minore anche nelle donne) queste ghiandole attivano la produzione di una sostanza grassa chiamata sebo: attraverso il sangue, gli ormoni raggiungono le ghiandole e ordinano ai recettori sensibili posti su di esse di produrre il sebo.

Ma a che cosa serve il sebo? Dopo la pubertà, questa sostanza si aggiunge ai grassi già presenti nella pelle, contribuendo a mantenerla impermeabile ed elastica. Se la pelle fosse priva di sostanze grasse, durante la doccia assorbirebbe l’acqua come una spugna; allo stesso tempo, quella interna evaporerebbe, fino a causare una disidratazione patologica. Talvolta, però, le ghiandole vengono iperstimolate: quindi producono più sebo e tendono a ingrossarsi. Ma anche i pori (quei forellini sulla cute) si dilatano e favoriscono la penetrazione dei germi. Il grasso in eccesso da origine ai comedoni, tappi di sebo che, a contatto con l’aria, si scuriscono: sono questi gli antiestetici punti neri. I germi restano intrappolati all’interno della ghiandola, alimentando la formazione del pus. Ecco che la ghiandola già ingrossata diventa un foruncolo: appare bianco-giallastro, arrossato e fa male.

Conoscere le cause dell’acne per combatterlo

L’iperstimolazione delle ghiandole sebacee è provocata da due cause. La prima è la produzione ormonale alterata o eccessiva. Accade nella pubertà, come nel tuo caso, ma anche in età adulta, quando si è sotto stress (è stato dimostrato che il livello degli ormoni androgeni aumenta nei periodi di tensione). La seconda causa è un’anomala sensibilità dei recettori, alla quale non è ancora stata data una spiegazione. Per risolvere il tuo problema, quindi, avrei bisogno di alcune informazioni: hai altri sintomi, come l’eccesso di peluria? Soffri di disturbi mestruali? Se si, è probabile che dipenda dagli ormoni.

Un’arma: la pazienza Anziché isolarti, parlane con qualche adulto che, in passato, ne ha sofferto. Perché una cosa è certa: di acne si guarisce. Affidati a un buon dermatologo che, attraverso alcuni esami, verificherà la causa e ti prescriverà la cura. Poi seguila con costanza: la pazienza è un’arma fondamentale nella lotta all’acne. Non pretendere risultati immediati. Ed evita l’errore più comune, cioè interrompere la terapia appena noti miglioramenti.

Come curare i brufoli a 18 anni?

La cura dipende anche dalla gravità del tuo acne:

  • Acne lieve: formata da piccoli brufoli superficiali, che senti al tatto, ossia quando accarezzi la pelle avverti una serie di granulino, simili alla punta dei chicchi di riso. Questo tipo di acne interessa il viso, soprattutto la fronte, il mento e il naso. In questo caso a terapia è topica, cioè esterna. Si utilizzano creme farmaceutiche a base di benzoilperossido e antibiotiche. Questi prodotti svolgono un’azione esfoliante, cioè impediscono la formazione di comedoni oppure liberano la pelle da essi; e disinfettante, per bloccare la riproduzione dei batteri. Vanno applicate per un anno.
  • Acne medio: i foruncoli sono abbastanza numerosi, ma anche voluminosi. La pelle ha un aspetto piuttosto grasso e il ciclo mestruale è irregolare. Oltre ai prodotti topici, da usare sempre, la terapia è basata sull’assunzione, per bocca, di farmaci antibiotici (minociclina, levo-floxacina, talvolta associati). Inoltre, viene prescritta la pillola anticoncezionale, che regolarizza la produzione ormonale. In pratica, il prodotto agisce bloccando l’eccesso di androgeni e regolarizzando gli estrogeni. La pillola va presa per sei mesi e l’antibiotico da due a quattro settimane.
  • Acne grave: la riconosci perché pustole e cisti, che sono gli accumuli di grasso, colpiscono, oltre al viso, anche il torace (spalle e petto). Anche per questa forma violenta di acne, è necessario cercare di tenere sempre pulita la pelle, tramite prodotti detergenti specifici da usare quotidianamente. Inoltre, vengono prescritti farmaci a base di isotretinoina, un derivato della vitamina A e agisce sulla ghiandola sebacea, rendendola più forte e meno sensibile agli stimoli. La durata della cura è di tre-quattro mesi.

Fra quanto ti passerà questo maledetto acne?

L’acne può durare da uno a cinque anni, ma comunque è destinata a passare. Nella maggior parte dei casi, il disturbo compare a partire dai 15 anni, ma comunque dopo i 20 anni la situazione ormonale si stabilizza e l’acne scompare. A prescindere dalla cura che ti prescrive il dermatologo, che va seguita con molta costanza, è importante mantenere pulita la pelle: in questo modo, la proteggi dal rischio di infezioni (è bene che lo facciano anche i ragazzi). Lava il viso con acqua tiepida e un sapone neutro o un liquido detergente specifico. Evita di ricorrere troppo spesso allo scrub che si effettua con prodotti esfolianti, che rischia di aggredire la pelle o di far peggiorare eventuali infiammazioni.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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