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Macchie della pelle e tumori benigni: come disting...

Macchie della pelle e tumori benigni: come distinguerli?

Nella maggior parte dei casi la comparsa di una macchia sul viso è solo un problema estetico. Ma a volte può essere il segnale di un disturbo. Per questo è importante conoscerle e sapere quando è il caso di rivolgersi a un dermatologo. In particolare, continua l’esperto, bisogna fare attenzione a quelle che compaiono improvvisamente o che esistevano già ma hanno cambiato aspetto. Vediamo allora quali sono i vari tipi di macchie cutanee e in quali casi segnalano la presenza di un tumore benigno della pelle.

Angioma

Gli angiomi presenti dalla nascita vengono chiamati comunemente “voglie”, ma le macchie rosse sulla pelle possono affiorare in ogni momento per una dilatazione eccessiva dei vasi sanguigni del viso. Attenzione a non grattarlo o graffiarlo. Sotto la macchia, infatti, la pressione del sangue è più alta. E basta poco a far sanguinare l’angioma. Come rimuoverlo? Si toglie con il dyelaser: la macchia viene colpita con un raggio di luce che coagula solo i vasi malati.

Basalioma

Il basalioma è un tumore benigno della pelle, quindi non è pericoloso. Ma è meglio asportarlo, perché può, con il tempo, crescere di dimensioni e ulcerarsi, cioè diventare come una ferita sempre aperta. Attenzione a non coprirlo con un cerotto, perché non serve a proteggere il basalioma. In attesa dell’intervento, invece, difendilo dai raggi solari con una crema a schermo totale. Tra le terapie, la più recente è la fotodinamica: il basalioma viene distrutto da un farmaco particolare, attivato da un raggio di luce. Questo intervento si esegue, però, ancora in pochi centri: gli esperti sapranno indicarteli. L’alternativa è la chirurgia tradizionale.

Cheratosi attinica

Queste macchie brune della pelle sono tipiche di chi ha sempre preso troppo sole. In alcuni casi possono trasformarsi in un tumore benigno (basalioma) per questo è meglio farle controllare dal dermatologo almeno una volta all’anno. Attenzione comunque a non esporle al sole. Se non fai una lampada (mai più di una al mese) metti una crema superprotettiva sulla macchia. E, anche in città, usa un solare con filtro 50. Si eliminano definitivamente con la diatermocoagulazione. Lo strumento emette corrente elettrica ad alta frequenza: brucia la macchia, lasciando una crosticina che cade dopo pochi giorni.

Cloasma o lentigo senile

Il cloasma è tipico della gravidanza, ma può venire anche per altri cambiamenti ormonali, dovuti, per esempio alla pillola anticoncezionale, all’adolescenza o a un periodo di stress. Se, invece, hai più di 40 anni, la tua macchia è una lentigo senile. È dovuta all’invecchiamento della pelle e compare nelle zone più esposte al sole. Attenzione a non sottoporti a interventi inutili come il peeling chimico oppure il laser. Non funzionano né per il cloasma ne per le lentigo senili. La cura giusta? Applica sulle macchie una crema a effetto schiarente. Per le lentigo senili, te la prepara il farmacista con la ricetta del dermatologo. Mettila, però, la sera, per evitare che i raggi del sole scatenino un effetto opposto.

Ecchimosi

Forse ti sei schiacciata malamente un punto nero, oppure hai urtato il viso mentre gesticolavi con gli occhiali. Risultato: una rottura di vasi capillari e la comparsa di un livido. Che, sulla pelle del viso, ha proprio l’aspetto di una macchia. Se non intervieni subito, soprattutto se hai la cute molto delicata, questo segno può rimanere per molti mesi. Non fare impacchi caldi o con alcol: aumentano la dimensione dell’ecchimosi. Per lo stesso motivo, non prendere il sole. Metti invece un cubetto di ghiaccio sulla zona e applica un paio di volte al giorno un gel all’eparina, in modo da far riassorbire l’ecchimosi.

Neo

Anche se è comparso da poco, non ti preoccupare. La maggior parte dei nei è presente nell’organismo fin dalla nascita, ma arriva in superficie con il passare degli anni. Solo se la forma diventa irregolare, il colore diventa più chiaro o molto scuro o ti sembra che le dimensioni siano aumentate negli ultimi mesi, parlane con il dermatologo: potrebbe essere un melanoma, un tumore della pelle che va asportato. Attenzione anche ai peli che affiorano dal neo: se fai la depilazione definitiva, queste tecniche distruggono le cellule che, riformandosi, possono assumere caratteristiche anomale. Se il neo ti crea disagio puoi farlo asportare. L’intervento è semplice: si fa ambulatorialmente e in anestesia locale.

Esiste anche un tipo di neo congenito. È presente fin dalla nascita e aumenta di dimensioni con il passare degli anni, fino all’età adulta. In genere è poco colorato, quasi simile alla pelle del viso. Talvolta può anche avere lo stesso colore dei nei “classici”, cioè quelli che compaiono nel corso della vita, oppure una tonalità rossastra, che tende, però, a schiarirsi con gli anni. Attenzione, in questo caso, agli interventi inutili. Il peeling per diminuire lo spessore o le creme schiarenti non servono a niente perché il nevo fa parte della tua pelle. Meglio, comunque, farlo controllare. In alcuni casi, anche se rarissimi, può nascondere un nevo di Spitz, una forma tumorale maligna.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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