02.29406306 | segreteria@dermoclinico.com
  1. Home
  2. /
  3. Interviste
  4. /
  5. Perché ricorrere alla dermatologia...
READING

Perché ricorrere alla dermatologia plastica

Perché ricorrere alla dermatologia plastica

Grandi passi avanti nella lotta contro l’invecchiamento cutaneo. Nasce infatti la dermatologia plastica, una nuova branca della medicina che nasce dal concetto di plasmare la pelle senza l’uso del bisturi, ma semplicemente con nuove terapie mediche e farmacologiche. Fino a qualche anno fa, modellare la pelle era soltanto appannaggio della chirurgia. Oggi, invece, è possibile intervenire sulla cute con sistemi meno drastici e più naturali. La dermatologia plastica diventa quindi una valida alterativa alla chirurgia che comunque rappresenta, in certi casi, l’unica soluzione possibile (pensiamo alla correzione di un naso aquilino, per esempio, o delle orecchie a sventola). Scopriamone di più.

Che cos’è la dermatologia plastica

Storicamente il dermatologo si è sempre occupato delle malattie della pelle. Ma le sempre più pressanti richieste dei pazienti su consigli e suggerimenti di natura etica hanno convinto i medici della necessità di creare una nuova figura professionale più attenta a certi problemi e più preparata ad affrontarli. “Noi dermatologi – spiega il professar Antonino Di Pietro, Dermatologo Plastico, Presidente I.S.PL.A.D. (International Society of Plastic and Aesthetic Dermatology) – abbiamo deciso di occuparci seriamente dei problemi estetici: questa è la vera novità, a livello mondiale, e noi italiani possiamo dire di essere all’avanguardia in questo campo. A fondare la Dermatologia Plastica, tre anni fa, sono stato io. Coniare questo termine a livello universitario ha sancito la nascita di un’associazione scientifica, l’I.S.PL.A.D. che in Italia raccoglie già più di 1300 dermatologi. Da quest’anno, presso l’università di Milano, esiste un corso di perfezionamento annuale in Dermatologia Plastica; è a numero chiuso e vi si accede per punteggio”. Invece il primo ambulatorio di dermatologia plastica è stato aperto un anno fa all’Ospedale “Luigi Marchesi” di Inzago.

Come funziona la dermatologia plastica

Ma cosa riesce a fare, oggi la dermatologia plastica e quali sono i suoi obiettivi futuri? Risponde il professor Di Pietro: “Oggi siamo in grado di aiutare i tessuti a vivere meglio: con interventi minimi riusciamo a dare al paziente un viso più sano, fresco, rilassato, come al ritorno da una vacanza…In futuro dobbiamo riuscire sempre di più a capire i meccanismi, che: si inceppano nella vita cellulare e che portano all’invecchiamento, per cercare di rallentare questo processo”.

Ma come agisce un dermatologo plastico sulla nostra pelle? Aiutandola a restare sana, quindi giovane. In che modo? Attraverso una serie di trattamenti che mirano a stimolare la cute, aiutandola a rinnovarsi. Con queste tecniche si possono eliminare le macchie del viso, attenuare le rughe e le smagliature, curare la cellulite. La dermatologia plastica può dare molte soluzioni, soprattutto quando non si vuole cambiare in maniera eclatante l’espressione del viso e del corpo. Ma non solo. È ottima anche per prevenire uno stato patologico, unica per migliorare l’accettazione del proprio corpo.

I trattamenti di dermatologia plastica per il viso

I trattamenti viso hanno come caratteristica quella di riuscire a stimolare al massimo i tessuti con terapie non invasive. Per far questo è possibile far ricorso ai filler – materiali di riempimento, del tutto riassorbibili – come collagene e acido ialuronico, due sostanze che l’organismo riesce a “digerire”. L’utilizzo di queste sostanze evita tutte le reazioni da corpo estraneo che possono verificarsi con l’uso di materiali permanenti o non riassorbibili, come il silicone e i metacrilati in genere. Sarà cura del dermatologo scegliere il tipo di materiale e la sua concentrazione per ciascun tipo di problema (in generale si usano materiali più compatti per le rughe più profonde, più fluide per la zona occhi).

Per migliorare il turgore e l’elasticità dei tessuti, combattere la perdita di tono, si effettua la bio-stimolazione, terapia che utilizza enzimi, acido ialuronico a basso peso molecolare (molto fluido) e aminoacidi che vengono iniettati a pochi millimetri nella pelle. Esiste poi tutta una serie di peeling – esfoliazione molto superficiali con cui si eliminano gli strati più superficiali della cute: servono a ottenere un’epidermide più compatta, più liscia, per avere una maggiore luminosità e un colore più uniforme. Le macchie cutanee si eliminano invece con l’utilizzo di sostanze acide: acido glicolico, acido salicilico e tricloro acetico (tCA), a seconda del tipo di problema (superficiale, medio o profondo). Recentemente vengono utilizzate anche miscele di più acidi. Infine, come strumento di trattamento estetico va nominato il laser a erbium. Dimenticati quelli invasivi di qualche anno fa, oggi si utilizzano dei soft-laser come il laser a erbium per fare un “resurfacing” o esfoliazione. È un trattamento così leggero che il paziente può tornare subito in ufficio.

Quali sostanze vengono utilizzati negli interventi di dermatologia plastica

I dermocosmetici sono prodotti contenenti principi attivi ad azione esfoliante, stimolante, idratante e antiossidante, quali gli alfa e beta idrossiacidi, l’acido ascorbico (vitamina C), il tocoferolo (vitamina E), l’acido ialuronico, veicolati in varie preparazioni: maschere, gel, creme, tonici, oli. Tra quelli dermochirurgici troviamo il peeling chimico superficiale e medio-profondo (consiste in una distruzione controllata degli strati della cute ottenuta mediante l’applicazione di sostanze acide), gli impianti intradermici di acido ialuronico a scopo di riempimento o di biorivitalizzazione, la dermoabrasione, la diatermocoagulazione temporizzata, il laser sesurfacing, il trucco permanente.

Come funziona la prima visita con il dermatologo plastico

Per prima cosa, il dermatlogo plastico fa un esame accurato della vostra pelle: esegue la misurazione del pH (1’acidità della superficie cutanea), del grado di idratazione, dello spessore dello strato corneo. In questo modo è in grado di rilevare eventuali squilibri latenti (non visibili) nella fisiologia della pelle e stabilire lo stato e i bisogni della vostra pelle in quel momento. Il dermatologo metterà in evidenza i problemi estetici già presenti: tra quelli più frequenti l’acne e i suoi esiti cicatriziali o iperpigmentari, la couperose, le macchie discromiche, le cicatrici da varicella o da traumi, le rughe (principale segno di invecchiamento cutaneo), la seborrea, la cute secca e sensibile, gli xantelasmi, l’ipertricosi.

Bisogna dire che in una visita di questo genere il dialogo col paziente è indispensabile per analizzare eventuali ripercussioni negative di certi problemi sulle capacità relazionali, le aspettative di miglioramento e per decidere le cure da eseguire. Gli inestetismi cutanei del viso spesso riconoscono molte cause, pertanto è necessario effettuare trattamenti molteplici, integrati, però, in un programma correttivo strettamente personalizzato, compatibile con le abitudini e gli impegni sociali e lavorativi. Il medico potrà quindi consigliare e prescrivere integratori, vitamine, amminoacidi, sali minerali, tutte sostanze estremamente importanti per aiutare la pelle a vivere meglio. Indicherà poi i cosmetici e i fotoprotettori più adatti per migliorare lo stato dell’idratazione cutanea. Solo in un secondo momento interverrà con le terapie. Esse possono essere eseguite a domicilio o durante i “programmi urto” delle “settimane benessere”, possono essere di tipo dermocosmetico e di tipo chirurgico, In ultimo, ma non meno importanti, menzioniamo tutto il “corredo” di consigli che il dermatologo plastico fornirà al paziente per far sì che la terapia abbia successo.Un esempio? Evitare di esporsi al sole dopo un peeling.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

VEDI ANCHE: