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Dieta K: la soluzione contro la cellulite

Dieta K: la soluzione contro la cellulite

La cellulite non fa distinzione di peso, ma solo di sesso: “privilegiate” (se così si può dire, ma loro la pensano diversamente) le donne. La miglior strategia per sconfiggere il nemico? Mettersi nei suoi panni, per conoscerne i punti di forza ma soprattutto quelli che lo rendono vulnerabile. Ridimensionando l’ottica del problema e osservandolo da vicino, scopriremo per esempio che anche la cellulite attraversa degli stadi evolutivi, conoscendo i quali possiamo intervenire in modo mirato e con efficacia decisamente maggiore.

Se per una cellulite giovane e caratterizzata da un modesto ristagno di liquidi, può bastare qualche attenzione in più nella dieta e l’uso di un cosmetico, già a distanza di qualche anno il problema e la sua risoluzione si fanno più complessi. Ci può essere altrimenti una predisposizione costituzionale: dato da ricavare “interrogando” le donne di famiglia (mamma e sorelle), ma anche verificando la tendenza all’insufficienza venosa e agli squilibri ormonali. Un eccesso di estrogeni favorisce il ristagno di liquidi, mentre quello progestinico è coinvolto nell’accumulo di grassi. A queste variabili si sommano le aggravanti a tavola e una vita sedentaria. La sedentarietà, così come lo stress, favoriscono indirettamente l’assorbimento di grassi e zuccheri, che vanno a essere immagazzinati sotto forma di cuscinetti.

 A tavola: la dieta K del potassio

Amica dei formaggi stagionati, degli insaccati, del sale (che assorbe e trattiene i liquidi) e di tutti gli “strappi alla regola”, la cellulite teme però i regimi alimentari equilibrati, a base di frutta e verdura di stagione e l’assunzione di un litro e mezzo d’acqua al giorno.

Dieta k e potassio contro la ritenzione idrica.Un regime alimentare utile per drenare i liquidi in eccesso e di conseguenza attenuare e prevenire la cellulite, arriva dal potassio.

La dieta K è consigliata per chi ha bisogno di perdere peso e alleviare la sensazione di gonfiore e pesantezza. Il potassio ha infatti la funzione di nutrire il sistema nervoso e i muscoli e si attiva per il drenaggio e lo smaltimento dei liquidi in eccesso. Per questo motivo una dieta ricca di potassio rappresenta l’alleato ideale se si vuole ridurre la ritenzione idrica e prevenire la formazione di cellulite.

Dieta K: potassio vs. sodio

Per essere efficace e dare i risultati sperati la dieta K, deve essere connessa a una bassa assunzione di sale e in particolare all’apporto di sodio. Il rapporto tra sodio e potassio deve essere 1 a 2, mentre oggi siamo abituati a consumare alimenti ricchi di sale che trattiene i liquidi. Aumentando la quantità di cibi ricchi di potassio si aiuta l’organismo a  mantenere la corretta pressione osmotica. Cosa vuol dire? Significa che la pressione dei liquidi all’interno della cellula è corretta e si evita la formazione di accumuli acquosi nella cellula e nello scambio di liquidi osmotici tra le cellule. Questo oligoelemento è importante anche per la trasformazione del glicogeno in energia, facendoci sentire meno stanchi e più reattivi durante lo sport.

Tra gli alimenti ricchi di potassio trovi finocchi, pomodori, spinaci, funghi, prezzemolo, soia, cacao, latticini e carne e pesce ma in minore quantità. Tra la frutta ricca di potassio, la regina è la banana seguita da anguria, mandorle, avocado, albicocche fresche e secche e fichi secchi. Ovviamente prima di cominciare la dieta K è importante chiedere consulto al proprio medico o nutrizionista. Solitamente questa dieta viene consigliata per un mese e aiuta a perdere fino a 5 kg. A supporto di questo regime alimentare ci sono le vitamine antiossidanti e sostanze vasoprotettrici che rafforzano la funzionalità del microcircolo. Sfruttando poi l’azione lipolitica di integratori vegetali è possibile fluidificare i depositi di grasso: i più validi sono gambo d’ananas e centella asiatica, insieme a derivati marini come le alghe, che sono particolarmente ricche di iodio.

Dieta K e attività fisica

Alla dieta K ricca di potassio è necessario affiancare dell’attività fisica per ottenere risultati ancora più soddisfacenti. Gli sport in acqua sono un vero toccasana per stimolare il drenaggio linfatico (anche grazie al massaggio naturale generato dallo spostamento della massa d’acqua attorno al corpo), per riattivare la circolazione e per tonificare le fasce muscolari. Corsa a piedi, bicicletta e lunghe passeggiate danno una spinta al ritorno venoso e che le attività aerobiche portano a un consistente consumo di grassi. Bene, ma ci sono tre condizioni fondamentali da rispettare: innanzitutto la costanza (muoversi, anche poco, ma rigorosamente tutti i giorni. In secondo luogo alterare il lavoro aerobico a quello anaerobico con i pesi e le macchine isotoniche, per rafforzare la muscolatura di sostegno (quella, per intenderci, che definisce la silhouette). Infine è buona regola far seguire l’attività fisica da un idromassaggio o, meglio ancora, da un trattamento estetico (per esempio, l’endermologie) per impedire che l’acido lattico prodotto naturalmente dai muscoli durante l’attività fisica sia causa di spiacevoli e certamente antiestetici gonfiori. Attenzione agli sforzi eccessivi e allo sport intenso. Un allenamento ad alta intesità favorisce lo stimolo lipidico e l’eliminazione di liquidi e tossine con la sudorazione. Questo fenomeno a volte si traduce anche con l’espulsione di potassio che invece è fondamentale per frenare la ritenzione idrica.

L’aiuto finale dai cosmetici anticellulite

Nessun miracolo, sia ben chiaro, ma un miglioramento – piccolo o grande che sia – è praticamente garantito. Naturalmente a patto di scegliere il prodotto giusto e quindi di usarlo con costanza. Come trovare quello più adatto? Innanzitutto stabilendo l’età della cellulite: quella giovane beneficerà dell’azione drenante dei principi attivi contenuti, mentre una di “vecchia data” richiede di pari passo un effetto rassodante.

Drenare i ristagni di liquidi è il punto di partenza, ma ci sono anche altre caratteristiche da ricercare in un prodotto anticellulite. Nella sua formula devono rientrare anche sostanze dalla precisa azione tonificante, come per esempio le proteine vegetali, per prevenire i cedimenti cutanei. Ma anche principi stimolanti del metabolismo dei grassi di deposito: è il caso di caffeina e iodio. E poi stimolanti anche della microcircolazione: ippocastano, estratto d’edera e flavonoidi.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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