La causa dell’acne è un’eccessiva stimolazione delle ghiandole sebacee dovuta, nella maggior parte dei casi, a leggeri squilibri ormonali. La ghiandola tende a ingrossarsi e a infettarsi con facilità: questo porta alla formazione del brufolo. Il processo infiammatorio che spesso si associa a questa piccola infezione è responsabile dell’arrossamento che compare intorno ai brufoli. Ma le cause dell’acne possono essere diverse, così come i tempi di guarigione di un brufolo: vediamoli insieme, parlando anche delle possibili cure.
Che cosa può irritare e rendere iperattive le ghiandole, provocando la comparsa di brufoli?
Le cause possono essere diverse. Alcune banali, per esempio si applica male il fondotinta che tappa i pori, oppure si irrita la pelle perché ci si tocca il viso con sostanze come oli e grassi che occludono i dotti e infiammano le ghiandole. Ci sono anche cause più complesse, come i problemi ormonali. In particolare si è visto che giocano un ruolo fondamentale gli androgeni, i maggiori responsabili dell’iperattività delle ghiandole sebacee. I momenti e le situazioni critiche allora sono le tempeste ormonali tipiche dell’adolescenza o della menopausa. Oppure patologie come le cisti ovariche. E non finisce qui. Come dimostrano ormai tantissimi studi, c’è anche uno strettissimo legame tra acne e stress. Non è facile, insomma, capire da soli che cosa scatena quei brufoli che danno tanto fastidio. Meglio rivolgersi sempre al dermatologo, che consiglierà le terapie più adatte e mirate
In quanto tempo guarisce un brufolo?
Nella maggior parte dei casi, le fasi della guarigione corrispondono dapprima alla scomparsa del brufolo e quindi, nel giro di qualche settimana, dell’alone rosso. Per prevenire il processo infiammatorio e quindi accelerare la guarigione, bisogna intervenire precocemente sull’acne, applicando localmente creme disinfettanti in grado di liberare i pori e permettere una più agevole fuoriuscita del sebo prodotto dalla ghiandola. Nei casi più seri, dietro consiglio del dermatologo, si interviene con terapie per bocca per normalizzare la produzione sebacea.
I consigli del dermatologo per guarire dai brufoli
Acne leggera
Per fare piazza pulita dei comedoni, tipici delle forme lievi di acne, l’ultima novità sono i gel a base di fosfolipidi per le over 40 e quelli con vitamina C per le ragazzine. Sono maschere da fare una volta alla settimana capaci di riequilibrare l’attività delle ghiandole sebacee e di stimolare il ricambio cellulare senza irritare. Una regola valida in tutti i casi e non solo per le forme leggere di acne: non bisogna trascurare la pulizia quotidiana, che va fatta con i prodotti giusti. La pelle va lavata mattina e sera con un detergente non schiumogeno, da diluire con acqua tiepida; va quindi applicata una crema non grassa, per non correre il rischio di chiudere i pori della pelle.
Acne media
Le forme medie di acne, caratterizzate da papule, cioè brufoli rossi con la punta biancastra che spuntano di continuo, sono le più diffuse tra le ragazzine. Ma oggi si debellano bene, nel giro di tre, sei mesi, a seconda dei casi, con una terapia chiamata “combinata”. Si tratta di due principi attivi che da una parte spengono l’infiammazione e dall’altra riequilibrano la pelle grassa. La mattina va stesa sul viso una crema a base di sostanze antibiotiche come la clindamicina o l’eritromicina, che combattono i batteri e migliorano l’infiammazione. La sera invece la pomata è a base di retinoidi o benzoil perossido per regolarizzare la produzione di sebo da parte delle ghiandole. Massima cura anche con l’igiene. L’ideale è utilizzare alla fine della pulizia una lozione astringente ricca di sostanze lenitive come l’allantoina oppure estratti naturali decongestionanti come la camomilla.
Acne grave
Belle notizie anche per chi soffre di acne diffusa a tutto il viso, con zone molto arrossate e pustole (succede a circa dieci adolescenti e una donna su cento): da sempre queste forme vanno trattate con antibiotici per bocca, ma adesso la cura è più efficace se viene associata a integratori a base di biotina. Si è scoperto infatti che questa sostanza, chiamata anche vitamina H, è in grado di riequilibrare la produzione di sebo e di risolvere meglio e più rapidamente il problema. Presa insieme al tipo di antibiotico scelto dal dermatologo in base alla gravità dell’infiammazione, il trattamento dà risultati visibili già dopo una decina di giorni. Chi soffre di queste forme deve però fare attenzione al mare, perché l’acqua marina può peggiorare l’acne. Per evitare problemi basta risciacquarsi il viso dopo il bagno con acqua dolce e pulirlo con un sapone a pH inferiore a 7.