L’acne inversa è un disturbo ancora poco conosciuto, ma che causa evidenti fastidi e disagi al soggetto che ne è affetto. Si tratta di un’infiammazione cronica della pelle che viene chiamata anche idrosanite suppurativa, causata solitamente da predisposizioni ereditarie. Per evitare che i sintomi sgradevoli dell’idrosadenite suppurativa peggiorino, è necessario conoscere alcune peculiarità di questa patologia, in modo da rivolgersi subito al dermatologo che saprà consigliare la corretta terapia per debellarne gli effetti collaterali.
Che cos’è l’idrosadenite suppurativa?
L’acne inversa (malattia di Verneuil) è una malattia cronica dei follicoli dei peli che coinvolge anche le ghiandole sudoripare. Si manifesta con comedoni, brufoli di piccole dimensioni e arrossamenti nei casi più lievi, ma essendo una patologia cronica, se non correttamente diagnosticata tende a peggiorare, favorendo la comparsa di noduli sottocutanei, ascessi e fistole con pus che emanano cattivo odore.
Quali sono i soggetti e le zone del corpo più colpiti da acne inversa?
Le zone in cui si concentrano i sintomi dell’acne inversa sono dove si produce più sudore. L’idrosadenite ascellare e quella inguinale sono le più diffuse e sviluppano i loro sintomi sotto le ascelle o intorno all’inguine. L’idrosanite suppurativa può però svilupparsi anche sul collo, sotto il seno, nella zona perianale e nell’interno cosce. A pagare il prezzo di questo inestetismo cutaneo sono soprattutto le donne dai 20 a 30 anni. In alcuni casi, può essere un effetto collaterale dell’obesità e del vizio del fumo. In caso di pelle sensibile l’uso scorretto di deodoranti o detergenti può portare all’occlusione dei pori, limitando la sudorazione e favorendo la comparsa dell’idrosadenite ascellare.
Esistono cure contro l’idrosadenite?
L’acne inversa deve essere diagnosticata nel minor tempo possibile per evitare possibili ricadute a seguito di particolari momenti di stress o periodi dell’anno. Non appena il dermatologo individua la gravità della patologia, potrà consigliare la giusta cura per idrosadenite. Quando l’acne inversa ha assunto gravi complicazioni può essere necessario l’intervento chirurgico con drenaggio e incisione dei noduli sottocutanei, fino alla possibilità di un’ablazione totale delle lesioni e delle ghiandole sudoripare. Quando invece l’idrosadenite suppurativa è ancora ad uno stadio contenuto è possibile intervenire e debellare i sintomi con una terapia antibiotica e trattamenti con dispositivi medici a base di retinoidi o immunosoppressori.
I centri specializzati per la cura dell’idrosadenite suppurativa
Per evitare di dover ricorrere all’intervento chirurgico è fondamentale rivolgersi a un dermatologo esperto o a un istituto sanitario adeguato e specializzato in dermatologia per poter arginare i sintomi dell’acne inversa. Affidandosi all’esperienza e alla competenza di medici esperti si risparmia tempo e salute. Una corretta preparazione medica è infatti fondamentale per trovare sin da subito la corretta diagnosi e la conseguente cura. A supporto dei centri specializzati nella cura idrosadenite suppurativa c’è l’Associazione Inversa Onlus, che si prodiga nel sensibilizzare medici e dermatologici sull’acne inversa, ancora in molti casi sottodiagnosticata.