Passare del tempo all’aria aperta è un toccasana per la salute, ma può riservare alcune insidie per il benessere dalla pelle. Chi ama fare lunghe passeggiate in montagna o in campagna potrà infatti incontrare sul suo percorso il morso di zecca. Questo parassita tendenzialmente colpisce i nostri amici animali, ma in circostanze particolari può pungere anche l’uomo. Vediamo allora come possiamo agire in caso di punture di zecche.
Come riconoscere le zecche?
Le zecche appartengono alla stessa famiglia di ragni e scorpioni. Sono parassiti molti piccoli, ma che possono essere avvistati anche dall’uomo ad occhio nudo. Gli esemplari maschili solitamente sono di colore bruno- rossastro, mentre le femmine sono grigie e più difficili da individuare. Entrambi hanno la dimensione di un granello di pepe. Si possono distinguere principalmente due famiglie:
- le zecche molli (Argasidae)
- le zecche dure (Ixodidae)
Questa differenza è dovuta alla naturale costituzione di questo parassita, che in caso di zecca molle non presenta il classico scudo dorsale. Al contrario le dure hanno un rivestimento più duro e resistente agli agenti esterni (vedi foto).
Ci sono differenze fra le zecche del cane e dell’uomo?
Le specie di zecche più diffuse in Italia sono la zecca di cane (Rhipicephalus sanguineus), così chiamata perché colpisce soprattutto i nostri amici a 4 zampe e raramente attacca l’uomo. L’altro esemplare diffuso è invece la zecca dei boschi (Ixodes Ricinus) che può colpire anche l’uomo con diverse conseguenze per la salute.
Le zecche volano?
Le zecche non volano. Solitamente è facile ritrovarle in cespugli o in erba alta dove attendono il passaggio della vittima. L’anidride carbonica che si espelle respirando rende i mammiferi prede riconoscibili per questo parassita che al passaggio si attacca alla cute e inserisce il suo rostro (apparato boccale) nella cute. Se si è appassionati di trekking o lunghe passeggiate nei campi è consigliato indossare indumenti chiari per poter individuare facilmente la potenziale zecca e di coprire le caviglie con calze alte.
Quali sono i sintomi cutanei di una puntura di zecca?
Le punture di zecche si manifestano in due modi nella maggior parte dei soggetti, questo dipende dal tipo di morso di zecca, ma alcuni sintomi sono comuni e riconducibili a questo parassita. I sintomi della puntura di zecca si manifestano con un eritema tondeggiante che si schiarisce pian pian che ci si avvicina al centro del morso. In altri casi invece si può verificare un rash cutaneo in tutto il corpo con una chiazza più scura, simile a un livido, dove il parassita ci ha punto. La problematica più preoccupante è che, nella maggior parte dei casi, la puntura di zecca non viene percepita dalla vittima, perché durante il morso questo parassita rilascia una sostanza anestetizzante.
Quali altre malattie può comportare un morso di zecca?
Le malattie principali trasmesse della punture di zecche e che possono avere conseguenze anche per la salute dell’uomo sono la malattia di Lyme e la febbre bottonosa. La malattia di Lyme è causata da un batterio prodotto dall’intestino zecca la Borrelia Burgdorferi. I sintomi di questa patologia sono febbre, brividi e stanchezza. Se non diagnosticata correttamente i sintomi possono protrarsi nel tempo, peggiorando. La febbre bottonosa può causare invece vasculite, un’infiammazione dei vasi sanguigni che può raggiungere anche le coronarie con gravi conseguenze. Altra patologia diffusa dalle punture di zecche è l’encefalite da zecca (meningoencefalite da zecche) sempre trasmessa da un virus prodotto da questo parassita. Colpisce il sistema nervoso centrale, causando febbre, forti la di testa (encefalite), mal di gola, stanchezza.
È vero che il morso di zecca può scatenare allergia alla carne?
La puntura di una particolare zecca, la Lone Star (Amblyomma americanum), può provocare una nuova forma di allergia connessa alla carne di manzo, maiale o agnello. Il morso della Lone Star inietta nella pelle della persona colpita l’alpha-gal, una molecola di zucchero che stimola il sistema immunitario a produrre una gran quantità di anticorpi immunoglobuline E, ovvero gli anticorpi responsabili delle reazioni allergiche. Dopo poche settimane dal morso, quando i segni delle puntura di zecca sono ormai scomparsi, se il soggetto interessato mangia carne rossa, per due o tre ore non succede nulla. Poi si scatena l’orticaria, spesso seguita da un forte calo della pressione sanguigna, da gonfiore al viso e nei casi peggiori da anafilassi.
Visto che la persona è stata sensibilizzata all’alpha-gal dal morso della zecca, l’organismo reagisce con una risposta allergica all’alpha-gal della carne. In alcune zone della Penisola, in particolar modo quelle montuose o rurali dove la presenza di zecche è elevata, ci sono buone probabilità di trovarsi di fronte a questa nuova forma di allergia. Fortunatamente, la buona notizia è che in genere se non si viene punti di nuovo dalla zecca responsabile, l’allergia all’alpha-gal viene superata con il passare del tempo, di solito nell’arco di massimo tre anni.
Come si tolgono le zecche?
Riconoscere le zecche sotto pelle è un compito da affidare al proprio medico o dermatologo, così come l’eliminazione definitiva di questo parassita dalla pelle. Per rimuovere la zecca ci vuole cautela e l’aiuto di una pinzetta a punte sottili. Spesso durante l’asportazione del parassita può capitare infatti che rimanga, “agganciato” alla pelle, il rostro (la bocca della zecca), che può favorire la diffusione di agenti patogeni all’interno dell’organismo. Per questo motivo è consigliata la supervisione di un medico esperto che in determinati casi interviene con un ago sterile. Una volta staccata la zecca, deve essere bruciata o gettata nel water. Il morso di zecca deve essere poi lavato e disinfettato. È opportuno tenere sotto controllo la puntura di zecca per circa 30-40 giorni dopo la rimozione del parassita per verificare la comparsa di sintomi di infezione. Un consiglio in più, lavare tutti i vestiti a 60 gradi e utilizzare sempre dei guanti durante l’asportazione e l’eliminazione del parassita.
È necessario seguire una terapia antibiotica per una puntura di zecca?
È consigliato l’utilizzo di antibiotici specifici prescritti da uno specialista. Nei casi in cui si contragga la febbre bottonosa o la malattia di Lyme, una cura antibiotica può essere efficace, ma deve essere finalizzata all’eliminazione dei virus trasmessi dalla zecca. Una cura di antibiotici a livello sistemico generale può invece essere controproducente, poiché può mascherare i sintomi della puntura di zecca.
Esistono vaccini contro le zecche?
Esiste un vaccino contro la TBE (encefalite da zecca) e per prevenire e annullare gli effetti della febbre bottonosa. Entrambi i vaccini sono consigliati dall’organizzazione mondiale della sanità, ovviamente in base alla zona di residenza del soggetto ovvero se vive in un territorio più a rischio di punture di zecche.