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Capelli: lisci sì, ma con cautela

La stiratura brasiliana, quella che crea quell’effetto “stecchito” che tanto piace a chi ha capelli ricci e crespi, è una passione a rischio che fa molto discutere. Per colpa della formaldeide, una sostanza gassosa, incolore e dall’odore pungente, diffusa in campo industriale e cosmetico. La normativa al riguardo è chiara: la formaldeide è ammessa come conservante al massimo allo 0,2 per cento. Tuttavia durante gli ultimi anni sono stati ritirati dal mercato europeo e italiano prodotti per la stiratura dei capelli che ne contenevano fino al 10- 15 per cento, cioè a concentrazioni che consentono di ottenere un effetto super liscio e durevole.

Non solo, il rischio può nascondersi anche sotto mentite spoglie: i liscianti possono contenere dei surrogati, cioè i cessori di formaldeide, in grado di liberare la sostanza con l’ausilio di fonti di calore come la piastra. I danni sono vari e a diversi livelli. Se subito dopo il trattamento il capello è lucido e liscio, a lungo termine s’indebolisce, diventando secco e opaco.

Questi stiranti intervengono infatti sulle strutture che legano i filamenti di cheratina, i cosiddetti ponti di zolfo, la cui posizione determina la forma del capello. Si può avere una dermatite pruriginosa al cuoio capelluto, con infiammazione e forfora, fino alla caduta dei capelli, riconducibili all’effetto tossico della formaldeide sui follicoli piliferi. Per non parlare dei rischi che corrono i parrucchieri a causa del contatto prolungato con la sostanza.

Si va dalla dermatite allergica all’irritazione di occhi e gola, con lacrimazione, sternuti e tosse, fino a forme tumorali. Per proteggervi, chiedete al parrucchiere di leggere l’etichetta del prodotto. E in caso di nomi come aldeide, glutaraldeide, formalina o metilen glicole, cioè le sostanze che liberano formaldeide, riflettere se davvero ne vale la pena.


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