La clamidia è un’infezione dovuta alla Chlamydia trachomatis, un batterio che nella donna infetta la cervice e nell’uomo l’uretra. La principale via di trasmissione della malattia è rappresentata dal rapporto sessuale, al contatto con le secrezioni delle mucose genitali o con lo sperma della persona infetta Può inoltre essere trasmessa dalla mamma al bambino durante il parto.
I sintomi della clamidia
In diversi casi la clamidia presenta solo sintomi di entità media o può persino rimanere asintomatica. Un’infezione può perciò durare per settimane o mesi prima di essere individuata. Nel caso di pazienti donne, i primi sintomi della clamidia possono includere:
- perdite vaginali di colore bianco-giallastro;
- irritazione vaginale;
- dolore al basso ventre;
- bruciore in fase di minzione.
Nel caso degli uomini, invece, i sintomi possono includere:
- perdite dall’estremità del pene;
- bruciori urinari;
- arrossamento del glande;
- dolore e gonfiore ai testicoli.
Come si cura la clamidia?
L’infezione può manifestarsi dai 10 ai 15 giorni dopo il rapporto sessuale. La diagnosi si esegue attraverso un prelievo della cervice uterina nella donna e dell’uretra nell’uomo. Il campione viene poi esaminato al microscopio, alla ricerca del batterio. Con i nuovi metodi è possibile eseguire la diagnosi anche attraverso un campione di urine. Se individuata tempestivamente, la clamidia può essere curata con la somministrazione di antibiotici per circa quindici giorni. Se non curata l’infezione può condurre a grave complicazioni, che possono comparire fino ad alcuni anni dal contagio.
Quali conseguenze può avere la clamidia se non curata?
La clamidia è un problema che non va trascurato. Se non curata, nelle donne può provocare danni permanenti alle tube, con conseguenze che vanno dal rischio di gravidanze extra-uterine fino alla completa infertilità. Negli uomini, la patologia può determinare la comparsa dell’epididimite, un’infiammazione dei condotti localizzati nella zona retrostante ai testicoli. Le conseguenze immediate sono gonfiore e dolore ai testicoli, mentre a lungo termine si può verificare l’infertilità.
Come prevenire la clamidia
La clamidia si può prevenire seguendo le regole generali del sesso sicuro. L’uso del profilattico riduce notevolmente le possibilità di contagio. Per le donne che cambiano partner sessuali di frequente o hanno rapporti senza preservativo con un nuovo compagno, è fortemente consigliabile effettuare con regolarità test per le MST, anche in assenza di sintomi.