Chiazze chiare, grandi come una moneta, sulla testa che fanno diradare i capelli. Sono i segni dell’alopecia areata, disturbo che interessa soprattutto i giovani. Nel 60% dei casi, infatti, il disturbo si manifesta tra i 20 e i 30 anni, ma può presentarsi in qualsiasi momento della vita, anche se è rara al di sotto dei 2 anni.
Cos’è l’alopecia areata
L’alopecia areata è causata da un’anomala reazione dell’organismo che aggredisce le sue stesse cellule. Più precisamente, colpisce il bulbo pilifero, la struttura formata da cellule che, moltiplicandosi, determinano l’allungamento del capello. Anche se la zona più spesso interessata è il cuoio capelluto, l’alopecia areata può provocare anche la caduta delle sopracciglia e, negli uomini, dei peli della barba. In genere, l’area senza capelli ha una forma tondeggiante od ovale, della grandezza di una moneta da 2 euro, la cute è normale, senza segni di irritazione, arrossamento o infiammazione, mentre i capelli che circondano la chiazza sono piuttosto deboli.
Quali sono le cause principali dell’alopecia areata?
Se le cause che scatenano la malattia non sono del tutto note, ci sono però alcuni fattori che hanno grande importanza nello scatenare il problema. Oltre ad avere in famiglia parenti stretti che hanno avuto lo stesso disturbo, rendendo così più probabile la comparsa del fenomeno, altrettanto importante è lo stress. A causare l’alopecia areata è spesso un evento che sconvolge la vita di una persona, come il decesso di una persona cara o un forte spavento. L’evento stressante porta a un abbassamento delle difese del naturale sistema di difesa dell’organismo e a un’alterazione del suo funzionamento. L’organismo inizia così a produrre anticorpi che attaccano il cuoio capelluto, determinando la caduta dei capelli.
Come è possibile diagnosticare questa forma di alopecia?
Diagnosticare l’alopecia areata è semplice: basta una visita dal dermatologo. Osservando la zona colpita dalla perdita dei capelli, il medico è in grado di riconoscere il disturbo. Un segno tipico è la forma dei capelli che si trovano nella zona circostante la chiazza: visti al microscopio, hanno l’aspetto a punto esclamativo. Sono grossi nella parte superiore, sottili e privi di colore nella parte vicina alla radice, con il bulbo che sembra staccato dal resto del capello per la mancanza di pigmento.
Come si guarisce l’alopecia areata?
Spesso l’alopecia areata guarisce da sola, senza farmaci, anche se possono essere necessari alcuni mesi. Per accelerare la guarigione, tuttavia, è possibile ricorrere a cure specifiche che accelerano il processo di ricrescita dei capelli. Molto efficaci sono le lozioni a base di cortisone, da applicare sulla chiazza 1-2 volte al giorno, frizionando leggermente fino al completo assorbimento del prodotto. Efficace anche il minoxidil al 2%, farmaco che agisce stimolando l’irrorazione del sangue della zona. Solo se l’alopecia areata è molto estesa e resistente alle altre cure, si può ricorrere alla ciclosporina in lozione, il cui uso va fatto sotto controllo medico. La cura per via generale è costituita soprattutto da integratori a base di zinco, selenio, rame e ferro, sostanze importanti per la struttura e il nutrimento del capello. Può essere utile aumentare anche il consumo di frutta e verdura, cibi ricchi di vitamine, sali minerali e acqua.
Il trattamento PRP in caso di alopecia
Il trattamento Prp, sigla che sta per “Plasma ricco di piastrine”, inizia con una seduta in cui si effettua un prelievo di sangue, che è poi centrifugato in apposite provette. Si ottiene così un siero gelatinoso, per l’ appunto il plasma ricco di piastrine. Il siero è poi infuso sul cuoio capelluto attraverso microiniezioni realizzate a pochi millimetri di profondità, permettendo in questo modo di rigenerare e di stimolare i bulbi piliferi. Si tratta di un metodo innovativo che non genera rischi né effetti collaterali sul paziente, poiché si usano componenti del suo stesso sangue. La tecnica Prp risulta molto utile quando i capelli iniziano ad assottigliarsi e a diradarsi. Buoni risultati si riscontrano anche nei casi di alopecia.
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