Non so voi, ma io lo ricordo bene: il famigerato olio di fegato di merluzzo, un integratore che ha da sempre abbinato poteri miracolosi ad un sapore terrificante, secondo una tradizione familiare che affonda le sue radici in un passato lontano e che si crede – a torto – superato dal progresso medico e scientifico.
Ebbene l’olio di fegato di merluzzo, che oggi viene più elegantemente nominato come “acidi grassi omega tre” sta dimostrando una efficacia notevole nel controllo dello sviluppo delle malattie allergiche nei bambini, comprese quindi le manifestazioni cutanee associate.
Sono stati gli scienziati australiani della School of Paediatrics and Child Health della University of Western Australia a dimostrarlo e a pubblicare il lavoro sulla rivista Contemporary Clinic Trials.
Lo studio è consistito nella somministrazione di 650 milligrammi di olio di pesce per i primi sei mesi di vita ad un gruppo di neonati. Ebbene a distanza di sessanta mesi dalla somministrazione di questo ciclo di cure quotidiano, i piccoli pazienti trattati con acidi grassi omega tre nei oprimi sei mesi di vita hanno avuto scarse o nulle manifestazioni di tipo allergico: dalla rinite, all’asma alle dermatiti, tipiche dell’infanzia. Si tratta quindi di una profilassi sicura, poco costosa e di sperimentata efficacia che dovrebbe farci riflettere sull’opportunità dei reintrodurre questa abitudine, abbandonata frettolosamente attorno agli anni ’60 dello scroso secolo.
Il tutto incoraggiati anche dal fatto che, oggi, esiste la possibilità di somministrare di questo integratore in maniera molto meno fastidiosa di quanto non accadeva in passato, quando il famigerato olio rappresentava, più che un toccasana, una sorta di punizione per via del suo sapore orribile.
Al di là dei sapori, comunque, trovo questo studio molto, molto interessante soprattutto in considerazione del fatto che, purtroppo, le manifestazioni di tipo allergico sono in aumento esponenziale, tra le nuove generazioni. E quindi una buona prevenzione nei primi sei mesi di vita può risparmiare poi antistaminici, cortisonici, e altre cure non sempre efficaci e risolutive come si desidererebbe.