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Come si tolgono i nei?

Come possiamo trattare i nei nella vita di tutti i giorni? Come regolarsi per proteggerli dall’azione dei raggi solari e delle lampade Uva? quali abitudini seguire affinché non si danneggino e come comportarsi quando bisogna esporsi al sole? Queste sono le principali richieste che arrivano dai miei pazienti, ma prima tra tutte: come eliminare i nei indesiderati per motivi estetici? La terapia dei nei si articola in due tempi: riconoscere dermatologicamente se i nei sono o non sono pericolosi e, quindi, decidere se lasciarli e tenerli sotto controllo o se invece intervenire chirurgicamente.

I nei hanno bisogno di cure particolari?

Cosa fare in caso di urto o taglio accidentale di neo? Quando un nevo subisce un trauma si rimargina naturalmente, così come avviene per ogni altro lembo di pelle. Non bisogna quindi trattarli in alcun modo particolare e l’unica raccomandazione che devo dare riguarda l’esposizione al sole o ai raggi delle lampade Uva per i pazienti che hanno molti nei. I pazienti con molti nei hanno infatti una pelle delicata e pertanto sono maggiormente esposti alle scottature solari. Da questo punto di vista il neo si comporta come una specie di segnale: ricorda alla persona che la sua pelle è molto sensibile e che quindi l’azione del sole potrebbe provocare scottature, comparsa di efelidi e di altre macchie. Perciò si suggerisce a tutti, ma in particolare ai pazienti con la pelle molto chiara, quando si espongonoal sole, di non dimenticare mai una crema solare ad alta protezione SPF50 con Plusolina, un complesso che risulta delicato per la pelle dell’uomo e dell’ambiente e di indossare una maglietta e un cappello.

Esistono abitudini di vita sbagliate che possono determinare la sofferenza di un neo?

Ci possono essere nei che, posizionati in determinate parti del corpo, possono infastidire il paziente. Un grosso neo sul viso di un uomo può essere facilmente lesionato ogni volta che lui si fa la barba. Oppure, un neo a rilievo nella zona inguinale potrebbe sfregare continuamente con il tessuto dei pantaloni e dare fastidio. Se per il paziente questi nei diventano motivo di disagio, allora possiamo pensare di rimuoverli con una piccola operazione, la stessa cui si ricorre se si vuole asportare un neo per motivi estetici.

Un esempio sono i nei congeniti giganti, cioè i nei che sono visibili già alla nascita. Sono piuttosto rari, dato che si riscontrano solo su un neonato ogni cento, ma è possibile che l’estensione di questo tipo di neo sia ragguardevole: a volte può superare i venti centimetri di diametro.

nei congeniti, se sono grandi oltre venti centimetri di diametro, richiedono un intervento chirurgico importante se si decide di asportarli. Non sempre si riesce a rimuovere tutto il neo in un’unica seduta operatoria per cui è possibile che si debbano eseguire più sedute . I tempi di convalescenza dipendono strettamente dalla grandezza della lesione.

Quali sono i nei che possono essere fonte di disagio?

Tra i nevi meno graditi troviamo quelli denominati come nei di Miescher, cioè nei in rilievo, che compaiono sul viso e che spesso sono coperti da una fine peluria. Il loro aspetto, può causare disagio estetico sopratutto nelle donne così come i nei di Unna che presentano un peduncolo, cioè una specie di piccola escrescenza che fuoriesce dal neo stesso.

Che cosa deve fare il paziente per rimuovere il neo?

Il paziente deve recarsi da un dermatologo che abbia a disposizione un ambulatorio attrezzato proprio per questo genere di interventi, oppure in un ospedale. L’asportazione di un neo prevede in tutti i casi una visita preliminare per stabilire la natura del neo, la sua estensione e la sua profondità nella pelle. Questa visita si esegue attraverso il dermatoscopio, che agisce come una potente lente di ingrandimento. Si applica una goccia di olio o gel ecografico tra la lente e la cute per esaminare in maniera approfondita la struttura delle cellule del neo e quindi avere tutte le informazioni necessarie per eseguire l’intervento nella maniera corretta.

Come si esegue l’intervento di asportazione dei nei?

Dopo aver valutato con la visita preliminare la possibilità di intervenire ed asportare il nevo, si può procedere a stabilire il giorno della seduta. L’asportazione di un neo si può effettuare in ambulatorio, con anestesia locale e prevede una durata di 20/30 minuti.

Che cosa si raccomanda per seguire una corretta convalescenza dopo l’intervento?

Dopo circa una settima circa vengono rimossi i punti di sutura. Se il neo asportato è vicino a un’articolazione, è bene sospendere l’attività sportiva fino ad avvenuta cicatrizzazione, perché i punti potrebbero saltare e ciò renderebbe la cicatrizzazione più lunga o addirittura potrebbe essere necessario intervenire di nuovo. Inoltre si raccomanda al paziente di evitare l’esposizione solare subito dopo l’intervento e di fare particolare attenzione nei 6 mesi successivi, poiché sole e caldo potrebbero minare la guarigione della ferita, favorendo la comparsa di cicatrici spesse, irregolari e visibili.

Si può eliminare il neo con il laser?

Il laser o il bisturi a radiofrequenza possono essere utilizzati per bruciare alcuni nei. Ma è più sicuro l’intervento chirurgico per due motivi. Il primo motivo è che non abbiamo la certezza che il neo sia distrutto completamente fino alla radice e quindi a distanza di tempo potrebbe comparire un’altra macchia o un estetismo che, alla fine, renderebbe vano il primo lavoro. Il secondo motivo è che quando si toglie un neo si consiglia sempre di sottoporlo a un esame approfondito, un esame istologico per analizzare al microscopio le cellule che compongono il neo asportato. È un esame abituale che, che serve al dermatologo, ma anche al paziente, per sapere esattamente la natura.

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Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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