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Perdita di peli negli uomini: quali sono le cause?

Perdita di peli negli uomini: quali sono le cause?

Nell’uomo, i caratteri sessuali secondari (crescita dei peli, cambiamento della voce e aumento di volume dei genitali) compaiono durante la pubertà, nel periodo di vita compreso tra gli 11 e i 15 anni. Questo processo è sotto l’influenza di un delicato equilibrio ormonale. A dare l’avvio al periodo della pubertà è una struttura nervosa, che si trova alla base del cervello, l’ipotalamo, che libera l’ormone rilasciante le gonadotropine (GnRH). A sua volta, questa sostanza sollecita una ghiandola, anch’essa posta nel cervello, l’ipofisi, la quale rilascia l’ormone luteinizzante (Lh) e l’ormone follicolostimolante (Fsh). Entrambi gli ormoni stimolano i testicoli, facendo produrre il liquido seminale e il testosterone, il più importante e attivo ormone maschile. Se il testosterone viene prodotto dai testicoli in quantità normale e al termine della pubertà manca qualche carattere sessuale secondario, come i peli, la situazione è dovuta a un fenomeno costituzionale, e per l’uomo non ci sono problemi. Diverso è il caso in cui i livelli di testosterone siano bassi, cioè al di sotto di 0,20 nanogrammi per millilitro di sangue. In questo caso, lo specialista cerca di scoprirne il motivo.

Quando la perdita o mancanza di peli è colpa del criptorchidismo

La causa più frequente di disturbi a carico dei testicoli è legata al criptorchidismo. Si tratta di un problema caratterizzato dalla mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nello scroto, l’involucro posto tra le cosce che normalmente li contiene, che rimangono situati nell’addome. In queste persone, i testicoli non lavorano come dovrebbero e non sono in grado di produrre il testosterone in dosi sufficienti. Il criptorchidismo si riconosce con una semplice visita medica e il disturbo si cura con la somministrazione di ormoni ipotalamici o di gonadotropina corionica. Altre volte, invece, è consigliato un semplice intervento chirurgico di riposizionamento dei testicoli nella sede naturale, cioè nello scroto.

Gli esami da fare: stimolazione dell’ipofisi

Per scoprire le origini del fenomeno lo specialista sottopone l’uomo a un esame chiamato “stimolazione dell’ipofisi“. Si tratta di un semplice esame, che viene effettuato negli laboratori di diversi ospedali e non presenta alcuna controindicazione. In una vena del braccio viene iniettata una dose di gonadotropine, gli ormoni che agendo sull’ipotalamo, sull’ipofisi e poi sui testicoli, stimolano e regolano la loro attività. In seguito, lo specialista effettua tre prelievi di sangue: il primo subito dopo aver iniettato le gonadotropine, il secondo dopo circa venti minuti, e il terzo dopo circa un’ora. I campioni di sangue vengono inviati in laboratorio dove viene dosata la quantità di ormoni liberati dall’ipofisi e destinata a stimolare i testicoli nel produrre il testosterone. Se i livelli delle gonadotropine aumentano velocemente vuol dire che il disturbo è a carico dell’ipotalamo: da quella struttura non vengono rilasciati ormoni a sufficienza per sollecitare i testicoli. Se i livelli delle gonadotropine rimangono bassi, vuol dire che il disturbo è a carico dell’ipofisi o dei testicoli.

L’esame dei testicoli

Per capire quale di questi due organi è la causa del problema, lo specialista esegue un esame anche sui testicoli. Dapprima, inietta in un muscolo della persona una dose di gonadotropina corionica, una sostanza in grado di stimolare i testicoli. Dopo qualche giorno, esegue un prelievo di sangue per vedere se i livelli di testosterone sono aumentati. In caso di risposta positiva, vuol dire che il problema interessa l’ipofisi e i testicoli funzionano bene, mentre se i livelli di testosterone non aumentano, vuol dire che il problema interessa i testicoli.

Altre cause di un livello di testosterone basso

Spesso, la causa di una ridotta produzione di testosterone è sconosciuta. Può così succedere che alcuni uomini scoprano di avere una scarsa produzione di gonadotropine o di testosterone quando vogliono diventare padri, a causa della loro sterilità. Altre volte, invece, l’origine del problema può essere dovuta a un’infiammazione dell’ipofisi o dell’ipotalamo, per esempio in seguito a un’infezione o a una lesione; un danno a carico dei testicoli; un trauma; l’uso di alcune medicine (come la terapia ormonale sostitutiva) o di sostanze tossiche.

In una piccola percentuale di casi, la mancanza di peli e degli altri caratteri sessuali maschili può essere dovuta alla sindrome di Klinefefter. È una malattia presente dalla nascita, caratterizzata dalla presenza di un numero anomalo di cromosomi.In queste persone il numero dei cromosomi non è 46, ma 47: cioè, invece di avere una coppia di cromosomi sessuali “xy”, queste persone hanno tre cromosomi “xxy”. Tra le conseguenze, ci sono bassi livelli di testosterone ed elevati livelli di gonadotropine, nel tentativo, inutile, di far produrre ai testicoli una maggiore quantità di testosterone. Inoltre, molto spesso, questi malati hanno un ingrossamento delle mammelle, che possono diventare del tutto simili a quelle delle donne, mentre nel liquido seminale non sono presenti gli spermatozoi (e l’uomo è quindi sterile). Per diagnosticare questa sindrome, basta fare un prelievo di sangue e analizzare se nelle cellule ci sono cromosomi sessuali maschili normali (xy) o anomali (xxy).

 


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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