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Acne tardiva e giovanile: come liberarsene?

Acne tardiva e giovanile: come liberarsene?

L’acne non è più un problema. Da questo disturbo si guarisce nel giro di tre o, al massimo, sei mesi. E in maniera definitiva. Ma occorre affrontare il problema in modo serio, senza cedere alla rassegnazione e senza adottare strategie fai-da-te. L’acne è un disturbo importante e come tale va curato dal dermatologo. Solo questo specialista può scegliere la terapia adatta a ciascun paziente e i criteri con cui la terapia va attuata. Scopriamo di più.

Che cos’è l’acne tardiva? Come si differenzia da quella adolescenziale?

A dispetto del suo nome, cioè acne giovanile, questo disturbo può manifestarsi anche in età adulta, addirittura fino alla menopausa, nel caso delle donne, e anche oltre. Sicuramente l’epoca di comparsa più comune dell’acne coincide con la maturazione sessuale perché è durante la pubertà che le ghiandole sebacee cominciano a essere stimolate dagli ormoni androgeni, che sono presenti, seppure in misura diversa, sia nel maschio sia nella femmina. È stato valutato che da un terzo alla metà dei ragazzi tra 14 e i 19 anni sia affetto da manifestazioni di acne: da pochi comedoni, cioè i cosiddetti “punti neri”, a gravi lesioni cistiche, caratteristica di queste ultime è la presenza di un nodulo dolente al di sotto del foruncolo. Ma la comparsa dell’acne può riguardare anche periodi diversi della vita: in questo caso spesso si parla di acne tardiva. La sintomatologia della pelle impura a 40 anni come 20, in ogni caso, rimane sempre la stessa.

Da che cosa è provocata l’acne?

Fino a poco tempo fa si pensava che il processo infettivo-infiammatorio che colpisce la ghiandola sebacea su superfici vaste dando origine all’acne fosse dovuto a uno squilibrio ormonale, cioè a un aumento degli ormoni androgeni. Ora, invece, si sa che la malattia può essere provocata anche da una ipersensibilità della ghiandola sebacea stessa verso gli ormoni. Vale a dire: il quantitativo di ormoni in circolo è quello fisiologico, ma le ghiandole sebacee reagiscono male, si ingrossano e producono più sebo come se fossero “bombardate” in eccesso. Più spesso, la causa è mista: uno squilibrio ormonale lieve associato all’ipersensibilità delle ghiandole sebacee.

Come si cura l’acne, tardiva o meno?

Evitando l’occlusione del dotto della ghiandola sebacea, liberando i pori della pelle per evitare che il sebo, restandovi intrappolato, si infetti. Quando le manifestazioni di acne sono lievi, il dermatologo si orienta verso tre sostanze, il benzoilperossido, l’isotretinoina o gli antibiotici. Queste sostanze, sotto forma di gel o crema, vanno applicate sulle lesioni e nelle zone adiacenti ogni sera. Le prime due svolgono una azione esfoliante e seboregolatrice; gli antibiotici agiscono invece contro i processi infettivi. La terapia va protratta finché le ragioni interne che hanno scatenato l’acne non si risolvono. Si tratta di una terapia sintomatica che permette di tenere il problema costantemente sotto controllo.

La cura definitiva per l’acne risiede nella terapia interna, in grado di rimuovere la causa stessa della malattia. Il farmaco vincente è a base di tretinoina, si assume per bocca sotto controllo dermatologico nelle dosi e nei tempi decisi caso per caso. La tretinoina cura l’acne in modo definitivo nel giro di tre, sei mesi, poiché agisce rendendo la ghiandola sebacea meno sensibile all’azione degli ormoni. In pratica è come se disinnescasse la “bomba” spegnendone la miccia. In tutti i tipi di acne un grande aiuto viene anche da una maschera a base di fitosteroli derivati dalla soia. Queste sostanze, oltre ad avere un prodigioso effetto anti-età, frenano l’eccessiva stimolazione delle ghiandole sebacee e creano un nuovo film lipidico sulla superficie cutanea, che funziona da barriera contro i germi. La maschera va applicata sul viso e sulle altre zone colpite dall’acne a sere alterne e lasciata agire per 5-10 minuti, quindi risciacquata con acqua tiepida.

Prevenire la comparsa dell’acne: i detergenti giusti e le buone abitudini

Innanzitutto, se si ha una pelle a tendenza acneica, evitando i saponi aggressivi. Detergenti come la tradizionale saponetta allo zolfo seccano troppo la cute che, per reazione, produce ancora più sebo aggravando al situazione. Meglio scegliere detergenti riequilibranti con pH 5.5 o leggermente acido (da 5.5 a 3.5). Non utilizzare creme grasse che occludono i pori e favoriscono la comparsa dei comedoni, ma optare per prodotti equilibranti e idratanti che non lasciano untuosità. Se si usa il latte detergente, sciacquare il viso con abbondante acqua. Per quanto riguarda i cosmetici, l’importante è struccarsi sempre accuratamente prima di andare a dormire. Il trucco infatti può avere benefici effetti psicologici svolgendo un’azione coprente che consente alla persona di sentirsi a suo agio in ogni situazione evitando stress che invece potrebbe peggiorare l’acne.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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