Dopo mesi interminabili trascorsi fra lavoro e impegni, con l’estate arriva il momento più atteso dell’anno: l’appuntamento con la spiaggia. Spesso però anche dietro le tanto sospirate vacanze al mare si nascondono spiacevoli imprevisti che possono rovinare questo momento importante per il relax e per il benessere personale. Fra i vari incidenti di percorso, ci sono anche le punture di riccio di mare, uno dei più comuni pericoli della vita da spiaggia. Cosa bisogna fare in caso di spiacevoli incontri ravvicinati? Lo vediamo in questo articolo.
Punture di riccio di mare: come evitare complicazioni
Quando si viene punti da un riccio di mare, il primo accorgimento da seguire consiste nell’estrarre ogni frammento di aculeo conficcato nella pelle, utilizzando un ago sterilizzato. Dopo aver rimosso con cura tutti gli aculei, di solito, su prescrizione medica, nella settimana successiva, si può applicare una pomata antibiotica sulla parte interessata.
Punture di riccio di mare: i rischi
La fase di rimozione degli aculei è un’operazione delicata: i frammenti delle spine devono essere totalmente rimossi. In caso contrario, si rischia la comparsa di un’infiammazione molto dolorosa, chiamata “granuloma”, derivante, tra le varie cause, anche dalla presenza di corpi estranei nella pelle. Il granuloma da riccio di mare è un tipo di reazione infiammatoria che non guarisce spontaneamente. Per eliminarla, è necessario ricorrere all’intervento medico, praticando una piccola incisione in ambulatorio, attraverso la quale si rimuovono i corpi estranei.
Punture di riccio di mare: la prevenzione
Per evitare il contatto diretto con i ricci di mare e le conseguenti punture esiste un unico e semplice metodo: indossare ciabatte o scarpette con la suola di gomma, soprattutto in prossimità di scogli sommersi. Abitualmente, infatti, queste creature marine vivono proprio in questi luoghi.