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Tigna

Non solo testa, viso e piedi, ma anche il torace. Sono le zone dove più spesso può comparire la tigna, infezione causata da vari tipi di funghi. Oltre che sulla pelle integra, la malattia può manifestarsi facilmente anche sulla cute sottoposta a lesioni dovute a sfregamento, graffi o umidità prolungata di chi frequenta piscine e centri sportivi. Appena compaiono i primi segni, è bene andare subito dal dermatologo: curare da soli la tigna, infatti, può far peggiorare la situazione.

Colpisce varie parti
Poiché le specie di tigna sono numerose, la classificazione dei disturbi si basa sulle zone malate.
La testa colpisce di preferenza i bambini in età scolare, per contatto diretto con persone infette oppure giocando con animali malati, come i gatti randagi.
Quando interessa il torace, le braccia o le gambe, con esclusione dei palmi delle mani e delle piante dei piedi, tipici sono i disegni a forma di anelli, grandi 2-3 centimetri. I bordi delle chiazze sono ben visibili, mentre la parte centrale è pallida, e la persona avverte intenso prurito.
Il viso presenta una pelle arrossata, non sempre associata a squame, e con bordi non ben definiti, che peggiora notevolmente dopo l’esposizione ai raggi del sole.
Quando l’infezione si manifesta sui piedi, compaiono lesioni tra le pieghe delle dita, mentre nei casi più seri possono arrivare anche alla pianta del piede, con formazione di vescicole e bolle.

Ecco come ci si contagia
La tigna è una malattia molto contagiosa, che si trasmette all’uomo per contatto con persone malate, cellule di pelle morta, peli o capelli infetti. Altre volte, il contagio può avvenire con l’uso in comune di docce o spogliatoi delle palestre, come nel caso della tigna del piede. Infine, non vanno dimenticate le infezioni da animali, contratte dall’uomo direttamente con il contatto con bestie infette.
Una volta infettati, l’infezione si diffonde con molta rapidità in tre modi:
il fungo si nutre della cheratina delle cellule morte della pelle che circonda l’infezione;
il fungo aggredisce la pelle indebolita per il continuo grattarsi o dove è spesso umida;
il fungo cresce dentro i bulbi piliferi in caso di peli o capelli, facendoli cadere in poco tempo.

Subito dallo specialista
Spesso, può essere sufficiente la sola visita dermatologica per diagnosticare l’infezione.
Tuttavia, nei casi dubbi, lo specialista può asportare alcune squame dalla zona infetta e osservarle al microscopio. In questo modo, può cercare la presenza dei funghi, o metterle in un terreno di coltura, così che il fungo cresca e isolare il responsabile dell’infezione.

Si cura con i farmaci
Poiché la tigna è molto contagiosa, occorrono pomate antimicotiche da spalmare sulla parte malata due volte al giorno e fino a un centimetro intorno a essa, per almeno 8-10 giorni dopo la guarigione e senza grattarsi, per non ritardare la scomparsa delle chiazze.
A volte possono essere utili i farmaci antimicotici da prendere per bocca per almeno un mese, così come i detergenti disinfettanti, che possono essere usati anche da tutta la famiglia.


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