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I pro e i contro dei cosmetici biologici


I pro e i contro dei cosmetici biologici


Niente crisi per shampoo, creme e saponi di origine naturale apprezzati dai consumatori, anche quando costano di più.

Il biologico cresce in Italia. Secondo i più recenti dati Ismea, nel primo semestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, la spesa in prodotti bio è aumentata di oltre il 6% per gli alimentari. Ma anche i cosmetici “verdi” risultano in crescita. L‘UniPro (Unione Produttori di settore) ha presentato uno studio sul mercato dei cosmetici che ha un fatturato di quasi 10 miliardi di euro. Addirittura, a fine 2012, per il comparto erboristerie si prevedono fatturati con un +5,9% di vendite, pari a oltre 400 milioni di euro. Ma la cosmesi naturale piace anche all’estero.

Secondo una recente ricerca dell’istituto britannico Organic Monitor, il mercato dei prodotti di bellezza naturali, biologici e organici ha fatturato, nel 2011, circa 14 miliardi di euro nel mondo. In Europa sono stati spesi 2.1 miliardi di euro e ci sono circa 200.000 aziende fabbricandi. Il Paese che spende di più è la Germania (865 milioni di euro, spesa pro-capite 10.5 euro). A seguire l’Italia, la Francia e l’Inghilterra.

Nonostante la crisi, infatti, gli italiani spendono anche di più pur di avere prodotti “eco-bio”, derivati cioè da erbe e piante, privi di sostanze sintetiche e rispettosi dell’ambiente. I consumatori sono per lo più donne giovani, fra i 25 e i 45 anni, laureate, con un’ottima padronanza di internet dalle idee chiare e che hanno già sperimentato diverse linee di prodotti. Acquistano nell’erboristeria di fiducia o on-line.

Un cosmetico, per essere biologico, non deve contenere paraffine e siliconi, profumi o coloranti di sintesi, componenti sottoposti a radiazioni, OGM, ingredienti derivati da animali, eccetto latte e miele. Inoltre gli ingredienti vegetali derivano da agricoltura biologica. Un buon segno è la quantità di ingredienti riportati nell’Inci, la lista delle sostanze contenute nel prodotto: meno sono e meglio è. Inoltre è bene tenere presente che le sostanze citate per prime sono presenti in quantità maggiore secondo un ordine decrescente. Gli elementi vegetali che non hanno subito processi chimici mantengono il loro nome botanico latino, i composti sintetici e semisintetici in inglese.

Ma bio vuol dire davvero naturale? Un settimanale ha di recente testato 28 prodotti venduti in erboristeria: tinture per capelli castano chiaro o biondo scuro, creme idratanti da giorno per il viso e il collo e detergenti. La valutazione ha preso in considerazione l’aggressività delle sostanze componenti. E’ risultato che le parole “natura”, “bio”, “eco”, “fito” ecc non sono indicative, nel senso che le fragranze possono causare allergie e i coloranti possono essere “naturali”. Tuttavia i profumi e altri additivi servono perchè alcune sostanze naturali non hanno un odore gradevole. Inoltre le piante utilizzate possono causare problemi alla pelle, come la dermatite allergica da contatto o l’orticaria. Meglio quindi optare per prodotti certificati e testati.


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