L’allergia alla polvere è una delle più diffuse e comuni. Molti non sanno che questa allergia può essere scatenata dagli acari della polvere, dei piccoli insetti impercettibili all’occhio umano che si nascondono in diversi ambienti. Per imparare a riconoscere le punture di acari o una potenziale allergia bisogna fare attenzione a diversi fattori.
Gli acari possono svilupparsi e proliferare in ambienti domestici caldo umidi, ma anche in materassi, tappezzeria, rifiuti organici, mensole e così via, o in spazi esterni come piante e legno. Si sviluppano negli ambienti di casa perché si nutrono di cellule morte e forfora, per questo motivo è facile trovarli in materassi, cuscini, asciugamani non correttamente puliti e sanificati. Gli acari preferiscono luoghi caldi e umidi e in alcuni casi possono mordere direttamente anche gli esseri umani per nutrirsi.
Le punture di acari si manifestano con dei piccoli pomfi arrossati e pruriginosi molti vicini tra loro che nei casi di allergia causano anche rush cutaneo. Un ambiente infestato di acari può portare inoltre ad altri sintomi come occhi arrossati, congestione nasale con starnuti frequenti e anche asma.
Le vittime preferite dagli acari sono i bambini. Questa allergia si manifesta soprattutto durante l’infanzia, quando il bambino è nell’età della scoperta gattona e muove i primi passi, spostandosi in diversi ambienti della casa. Oppure la fascia più colpita è quella intorno ai 10-15 anni quando si avvicina alla pubertà e cominciano a cambiare le abitudini quotidiane, si frequentano luoghi più affollati come palestre, spogliatoi e scuole.
L’allergia agli acari ha sintomi che spesso possono essere confusi con un normale raffreddore. Gli acari sono presenti tutto l’anno, ma il picco della loro proliferazione avviene da ottobre a marzo, quando anche l’influenza dilaga tra i pazienti. Per capire se effettivamente si è allergici agli acari occorre tenere sotto controllo la durata di alcuni sintomi come fastidio alla gola, occhi rossi e lucidi, starnuti ripetuti, gocciolamento del naso. Diverso invece se si viene punti. In caso di allergia alle punture di acari i sintomi sono rash cutaneo ed eczema, nei casi più gravi con prurito e rossore connessi. Anche l’asma è una conseguenza diffusa dall’allergia agli acari. Infatti le reazioni allergiche vengono scatenate dall’inalazione degli acari durante la respirazione o dal contatto con le feci di questi piccoli esseri, ovviamente non visibile ad occhio nudo.
L’eliminazione totale degli acari è impossibile, proprio perché le dimensioni di questo insetto sono minuscole e impercettibili. Possiamo però rendere il nostro ambiente domestico meno accogliente per questi esseri. In particolare è bene utilizzare un’aspirapolvere per le pulizie di casa al posto della scopa. Grazie alla tecnologia delle nuove scope elettriche possiamo risucchiare più efficacemente anche dai tappeti un’alta percentuale di esemplari di acari, mentre con la scopa tradizionale può sfuggire qualche traccia.
È consigliato arieggiare quotidianamente gli ambienti e quando è possibile anche materassi, cuscini e biancheria. Inoltre lavare tappezzeria e biancheria da letto minimo a 60 gradi per poter uccidere tutti gli acari presenti. Per eliminare gli acari del letto esistono particolari materassi in puliuretano o gommapiuma che sono più efficaci nella lotta anti-acaro, così come coprimaterasso e federe composti da un trama di tessuti più fitta in grado di prevenire la proliferazione di acari e il loro annidamento. Attenzione anche in caso di animali domestici, soprattutto all’acaro del gatto che si nasconde nelle orecchie di questo felino, un ambiente favorevole alla sua proliferazione, causando al tuo amico animale un’infiammazione e un fastidio costante e il successivo contagio di alcuni ambienti della casa.
Nel caso in cui sulla pelle comincino a comparire delle punture di acari è opportuno recarsi dal medico o dermatologo per verificare che la diagnosi sia corretta e che non si tratti di una comune puntura di insetto. La terapia solitamente è breve ed è consigliata con alcune pomate a base di permetrina o ivermectina o zolfo. Nel caso in cui il paziente dovesse essere allergico allora è opportuno una cura con antistaminici per prevenire rash cutanei e nei casi più gravi lo shock anafilattico.
Possono verificarsi complicazioni dopo le punture di acari appartenenti alla famiglia del Sarcoptes Scabiei, meglio conosciuto come l’acaro della scabbia. Questo parassita si nutre delle cellule superficiali della pelle, scavando dei piccoli cunicoli dove depone le proprie uova, che una volta schiuse generano altri acari. Possiamo sospettare di aver contratto la scabbia quando durante la notte veniamo risvegliati da un forte prurito, rossore e rash cutaneo sulla pelle che può essere paragonato a una dermatite da acari. Questo parassita lo ritroviamo in luoghi affollati o dove il ricambio di persone è frequente come ostelli, alberghi, letti comuni. La scabbia è contagiosa e si trasmette tramite il contatto, per questo se viene diagnosticata è necessario il successivo lavaggio di indumenti e biancheria di caso a 90 gradi. La scabbia può essere eliminata sempre con un trattamento a base di permetrina o ivermectina, mentre nei casi più gravi può essere necessario il trattamento con antibiotici.
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