Il mollusco contagioso è un’infezione cutanea non pericolosa che si manifesta con escrescenze di pochi millimetri biancastre, grigiastre o dello stesso colore della pelle. Le escrescenze, provocate da un virus che appartiene al gruppo dei Poxvirus, evolvono in seguito in piccole lesioni, aumentando di numero.
Il mollusco contagioso colpisce sia gli adulti sia i bambini. Negli adulti l’infezione si presenta quasi interamente nella zona genitale, comparendo nel caso degli uomini sul pene o sui testicoli, mentre nella donna sulla parte esterna della vagina, ma anche nella zona del pube e sulle cosce. Nei bambini, invece, i molluschi appaiono solitamente sul viso, sugli arti, sul tronco e con minore frequenza sull’area genitale.
Negli adulti la principale via di contagio è attraverso i rapporti sessuali, tanto che l’infezione viene catalogata anche tra i virus sessualmente trasmissibili. Nei bambini la prima fonte di contagio è il contatto diretto con altri piccoli che ne sono affetti, ad esempio, durante il gioco. I molluschi possono essere anche contratti per via indiretta, ad esempio con la condivisione di attrezzatura ginnica, asciugamani o accappatoi.
Se i soggetti colpiti dal mollusco contagioso sono bambini, è difficile aiutarli a resistere alla sensazione di prurito, ma è fondamentale aiutarli. Se le papule vengono grattate con forza, possono infatti generare cicatrici. È importante cercare di non grattarsi spesso per evitare segni permanenti e che il virus si sposti in altre zone del corpo.
Il suggerimento è di non toccare né grattare le papule. Entrare a contatto con queste escrescenze, infatti, determina un elevato rischio di contagiare altre persone inavvertitamente ma anche di auto-contagiare altre aree della propria pelle. Inoltre, è consigliato di non condividere con altre persone asciugamani, biancheria intima, spugne per il bagno che possano essere venuti a contatto con le lesioni provocate dall’infezione. Infine, se le papule sono presenti anche sul-
le aree intime, è importante non avere rapporti fino a completa guarigione, per non contagiare il partner.
Quando questo virus colpisce una donna in gravidanza, può crescere la preoccupazione di trasferire il mollusco contagioso anche al bambino. In realtà il mollusco è una patologia che si limita al tessuto cutaneo. Il virus non contagia l’organismo e di conseguenza la salute del feto è intatta. Cioè che potrebbe interferire con il benessere del neonato è la cura per il mollusco contagioso, soprattutto se si tratta di cicli farmacologi. In questo caso è bene sospendere la terapia per il mollusco contagioso o consultare il proprio medico sugli effetti collaterali che potrebbe avere l’assunzione di farmaci specifici per questo virus. Una particolare attenzione sarà da riservare durante il parto. Il mollusco contagioso colpisce infatti anche le zone genitali. In rari casi, può capitare che durante il parto naturale questo si trasmetta da madre a figlio. Nell’ipotesi di un contagio, si può sottoporre anche il bambino a una cura per mollusco contagioso, senza riportare controindicazioni.
La maggior parte dei rimedi naturali per attenuare il mollusco contagioso deriva da impacchi effettuati con oli essenziali ed estratti vegetali. L’aceto di mele è una soluzione efficace contro il mollusco contagioso. Basta effettuare degli impacchi con un batuffolo di cotone e poi fasciare la parte “disinfettata”. Questo trattamento viene utilizzato soprattutto per i bambini. Anche il tea tree oil fa parte dei rimedi naturali per il mollusco contagioso, grazie alle sue proprietà antibatteriche e antisettiche. Esiste anche il mirto australiano al limone, un rimedio che arriva dall’omeopatia di ultima generazione e utile per attenuare le papule del mollusco contagioso.
I sintomi del mollusco contagioso posso risolversi autonomamente, senza il bisogno di terapie con farmaci o trattamenti dal dermatologo. Nel caso in cui il virus sia più resistente allora possono esserci delle alternative. Non esistono attualmente farmaci specifici per la cura del mollusco contagioso. Si possono utilizzare alcuni dispositivi medici che vengono applicati anche in caso di verruche come acido retinoico, acido salicilico, cloridato di potassio, farmaci antivirali o immunosoppressori. Se le papule sono numerose si può però intervenire, asportandole con il laser o la diatermocoagulazione o crioterapia.
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