Non è troppo presto per pensarci e l’inverno non deve essere un alibi: se la cellulite c’è, e le statistiche dicono che otto italiane su dieci ne soffrono, è meglio curarla in anticipo, senza aspettare “l’emergenza spiaggia”. Soprattutto per non perdere tempo prezioso, perché questo disturbo tende a peggiorare inesorabilmente. Per contrastarlo è importante agire con metodo e costanza su fronti diversi: alimentazione corretta, attività fisica e trattamenti mirati.
La microcircolazione venosa e quella linfatica si possono alterare per cause diverse, aprendo così la strada alla cellulite. Ecco le principali:
Microcircolazione difettosa e ritenzione idrica sono i fattori scatenanti della cellulite, che altro non è se non una alterazione del tessuto adiposo. Quest’ultimo, localizzato sotto il derma (lo strato profondo della pelle) e sopra le fasce muscolari, ha una struttura simile al polistirolo: è formato, infatti, da tante piccole sfere (le cellule di grasso, o adipociti) avvolte da una fitta rete di vasi capillari, le cui pareti sono porose e permeabili. Se i vasi capillari sono in buona salute e funzionano correttamente nessun problema. Ma quando, per cause diverse, si dilatano, i pori situati sulle pareti tendono ad aprirsi e la parte acquosa del sangue (il siero) fuoriesce all’esterno e si deposita fra gli adipociti, negli interstizi del tessuto adiposo, formando un edema, cioè un ristagno di liquidi: questa è la premessa per la comparsa della cellulite. L’edema, infatti, provoca un processo infiammatorio nel tessuto adiposo che “reagisce” irritandosi. Di conseguenza, gli scambi circolatori venosi e linfatici peggiorano ulteriormente, il tessuto, sempre meno ossigenato, si ispessisce e si formano noduli e fibrosità: il grasso si “sclerotizza” e si indurisce, trasformandosi in cellulite.
Ogni stadio della cellulite richiede rimedi differenziati, per i quali è sempre bene interpellare un dermatologo. Per tamponare il fenomeno, comunque, si può fare molto anche adottando comportamenti corretti e usando con costanza prodotti cosmetici mirati. Non occorre mettersi a dieta, perché non tutta la cellulite è associata al sovrappeso. È necessario invece cambiare le proprie abitudini alimentari, in particolare assumere molti liquidi, almeno un litro e mezzo o due al giorno per garantirsi un buon drenaggio e una buona idratazione oltre che favorire, con il naturale processo di diuresi, l’eliminazione di scorie e tossine.
Oltre all’acqua, fanno bene pure brodi e centrifugati di verdura, tisane drenanti, infusi e decotti. In particolare, utilizzando piante e radici con effetti drenanti, diuretici e depurativi come ortica, pungitopo, prezzemolo, finocchio e anice stellato. È poi cruciale fare esercizio fisico regolare e muoversi per migliorare la circolazione e l’ossigenazione dei tessuti: basta camminare tutti i giorni a passo spedito per 20 minuti o praticare due volte la settimana un esercizio fisico per trenta minuti. Le attività migliori? Quelle aerobiche, come il nuoto, la bicicletta, la corsa. Ma vanno bene anche discipline più “soft”, leggere, come la ginnastica dolce o lo yoga.
Si sconsiglia inoltre di fare bagni troppo caldi, perché il calore dilata le vene. La mattina preferite una doccia, abbinata magari a un massaggio delicato, ricordandovi di concluderla con getti di acqua fredda sulle gambe (dai piedi risalendo verso l’alto), che aiutano a riattivare la circolazione venosa di ritorno. No alle frizioni troppo energiche con il guanto di crine perché possono danneggiare i delicati capillari delle gambe. Anche il relax è importante: ansia e stress fanno aumentare l’adrenalina, un ormone che rallenta lo scioglimento dei grassi.
Per finire, è bene cercare di evitare tutti i comportamenti che possono favorire la cellulite, come fumare, accavallare le gambe o indossare abiti troppo aderenti.
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