Per chiarire i dubbi, il giornalista ha chiesto un parere medico al professor Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis ed esperto dermatologo che conferma i sospetti ricordando come un episodio simile aveva interessato anche un’altra famiglia reale, con Caroline di Monaco nel lontano 1996. Il professore chiarisce perché i sintomi delle due principesse portano alla medesima diagnosi.
È lo stesso disturbo che penso interessi la moglie del principe Harry. Si tratta di fenomeni vasocostrittori che provocano la caduta di capelli in zone tondeggianti e circoscritte del cranio. Il suo decorso non è lineare; perché cambia da paziente a paziente: può provocare nel tempo la perdita di tutti i capelli o interessare solo alcune aree della cute. Si tratta di eventi transitori, che spesso sono legati a stress psicologici; tuttavia è sempre bene rivolgersi al dermatologo per verificare con opportuni accertamenti che le cause non dipendano da altri fattori (immunitari, sistemici, metabolici, traumatici).
Forse la principessa, nonostante i sorrisi e i momenti condivisi, sta affrontando un periodo di stress che si traduce nei sintomi più comuni dell’alopecia areata femminile.
Il caso di Meghan Markle è solo un esempio, ma esistono molte donne che soffrono di alopecia areata da stress. Determinate condizioni psico-fisiche come gravidanza, debolezza e stress possono essere la causa della comparsa di alcuni disturbi a livello dermatologico e tricologico. L’alopecia areata colpisce i bulbi piliferi e provoca un diradamento dei capelli e la perdita anche di ciocche intere. Si può verificare comunemente nelle donne in gravidanza, ma questa patologia non fa grandi differenze tra uomo, donna e bambini. Può infatti colpire indipendentemente dal sesso e dall’età.
L’alopecia areata quanto tempo dura? È la domanda più richiesta dai pazienti al tricologo o dermatologo. Nella maggior parte dei casi l’alopecia areata da stress può migliorare autonomamente e i capelli cominciano a ricrescere in maniera spontanea. Altrimenti dopo aver effettuato una visita da uno specialista possono essere consigliati determinati trattamenti come la tecnica PRP o prodotti che aiutano il microcircolo e il benessere dei capelli come le vitamine del gruppo B, in particolare la biotina e sali minerali come zinco e selenio. C’è anche una nuova terapia di dermatologia rigenerativa consigliata in caso di alopecia, diradamento, capelli fini o deboli: si chiama Biorevis ed è stata messa a punto dal Prof. Antonino Di Pietro. Biorevis può essere associato al trattamento PRP, potenziandone i risultati e l’efficacia.
Leggi l’articolo su il Democratico
Proprio come accade con il resto del nostro organismo, anche la pelle ha delle necessità…
L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui si ricorre maggiormente all'iniezione di filler.…
Tra alti e bassi, quella dei tatuaggi è una moda che non cessa di esistere,…
Non tutti lo sanno ma le unghie sono un vero e proprio specchio della nostra…
Al rientro dalle vacanze estive, complice la ripresa della abituale routine quotidiana, il viso può…
Videocall, esposizione costante alla luce blu dei monitor, stanchezza e insonnia provocate dall’uso continuo dei…