Questa metodica rappresenta, infatti, un valido supporto nella diagnosi delle neoformazioni pigmentate cutanee. I dati scientifici disponibili confermano che una periodica mappatura dei nevi facilita la diagnosi del melanoma in fase precoce. Questa tipologia di controllo consente inoltre di evitare numerose asportazioni chirurgiche non necessarie di lesioni in realtà benigne.
Ma come si effettua la mappatura dei nei? Per realizzarla, il dermatologo utilizza il dermoscopio, ovvero un piccolo microscopio, posizionandolo sulla pelle. Lo strumento permette di esaminare le caratteristiche di ciascun neo in profondità, cosa che spesso non è possibile attraverso un semplice controllo a occhio nudo.
L’esame viene generalmente svolto in mezz’ora circa e non provoca alcun tipo di dolore. Durante il controllo, il dermatologo può visionare i nei o attraverso il dermoscopio o, ancor più frequentemente, da un monitor collegato a esso.
Le immagini dei nevi vengono poi archiviate sul computer, in modo tale che possano essere confrontate in seguito, per verificare se hanno avuto un cambiamento di colore, di forma o qualsiasi altro mutamento potenzialmente pericoloso.
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Il bello che all'oncologico di Cagliari non usano la videodermatoscopia, non serve a nulla. È invece importantissima a mio parere, dopo una visione con dermatoscopio manuale. Sonia Devillanova