La quantità di capelli è influenzata da diversi fattori, come età, genetica, sesso e condizione di salute. Il numero è di solito inferiore negli individui con capelli rossi (80.000) rispetto ai bruni (100.000) o ai biondi (120.000). Il 90% circa di questa quantità si trova, inoltre, in fase di crescita.
In alcuni periodi dell’anno la caduta dei capelli è maggiore. In autunno si può passare dai 50-60 capelli ai 100 al giorno, numero che in determinate persone può essere ancor più elevato. Questa tendenza dipende essenzialmente dallo stress subito dalla capigliatura nei mesi estivi a causa degli effetti combinati di sole, salsedine e temperature elevate. Vi sono poi degli individui che hanno anche un picco di caduta a primavera.
Il fenomeno della caduta, in questi periodi particolari dell’anno, non deve preoccupare. Si tratta infatti di un retaggio biologico ancestrale, che presenta affinità con la muta dei mammiferi. Durante i cambi stagionali, specifici ormoni rispondono al mutamento delle quantità di luce giornaliera, innescando un processo che provoca un aumento della caduta dei capelli. Diventa necessario ricorrere a una diagnosi da parte di un dermatologo solo nei casi in cui il numero cresce in misura spropositata, sfiorando le 400-500 unità, o quando la caduta prosegue anche dopo questi periodi.
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