E’ quanto emerge da un recente studio condotto presso il Massachusetts General Hospital e la Harvard Medical School di Boston e pubblicato sulla rivista Cell. La ricerca è stata condotta per sei settimane su topi da laboratorio, rasati ed esposti quotidianamente alla luce ultravioletta, un’eposizione paragonabile a quella che risulterebbe per una persona con carnagione chiara che rimanesse al sole per 20-30 minuti.
Lo studio ha evidenziato che man mano che l’abbronzatura aumentava, nei topi cresceva anche il livello di endorfine. Se ai ratti veniva poi somministrato del naloxone, un farmaco capace di bloccare l’attività delle endorfine, andavano incontro a una crisi di astinenza simile a quella provata da chi ha una dipendenza da oppiacei.
Secondo gli esperti, la scoperta spiegherebbe perché, malgrado i rischi noti derivanti da un’eccessiva esposizione al sole, molte persone non siano in grado di rinunciarvi.
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