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Formaldeide per lisciare i capelli, fuorilegge ma si usa

Sostanza pericolosa ma i consumatori non si arrendono

(di Carla Tinagli)

Sono stati ritirati sul mercato da più di un anno ma continuano a essere venduti. I prodotti alla cheratina utilizzati dal parrucchiere per lisciare i capelli (si chiama anche trattamento stirante brasiliano perché le sostanze presenti nella composizione provengono dal Brasile) sono ancora richiesti, sostenuti anche dalla moda (dalle passerelle alle attrici, alla televisione) che va avanti da qualche anno esaltando il look ultra-liscio. La questione riguarda la tossicità dei prodotti, a causa della quale sono stati dichiarati fuori legge.

“E’ stato dimostrato che contengono sostanze altamente irritanti, come la formaldeide, soprattutto per gli occhi, sia per chi si sottopone al trattamento, sia, in modo particolare, per il parrucchiere che spesso ne viene a contatto più volte nella stessa giornata – dice Ermanno Piergentili, cosmetologo SICC (Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche) e consulente in tricologia – La quantità di formaldeide nociva è minima per chi esegue il trattamento, ma questo non significa che si tratti di una metodica consigliabile, anzi: l’accumulo può essere rischioso ed è il motivo per cui nel 2010 è stata vietata la distribuzione di questi prodotti. L’anno seguente gli addetti ai lavori si sono accorti che erano rimaste altre referenze sul mercato che non contenevano formaldeide ma alcune molecole che, una volta scaldate, la liberavano. Sono stati ritirati anche questi: attualmente sono permessi solo i prodotti con una percentuale bassissima di formaldeide, intorno allo 0,2%, che non è sufficiente per lisciare i capelli. Quelli vietati, invece, erano molto efficaci e garantivano un risultato che durava a lungo”.

Ed è per questo che tante persone, incuranti dei rischi, continuano a inseguire i trattamenti alla cheratina. La trasmissione Striscia la notizia ha mandato in onda un servizio per dimostrare che si possono ancora reperire trattamenti contenenti la sostanza incriminata in concentrazioni più elevate (anche il 4%) di quelle richieste dalla legge. Le giovanissime sono più le fanatiche e per raggiungere il loro scopo non solo si sottopongono a ore di piastra (come ha raccontato in modo molto divertente Fiorello nel suo ultimo successo televisivo Il più grande spettacolo dopo il weekend), che non è sempre un toccasana, perché a lungo andare disgrega le squame cheratiniche indebolendo e rovinando il fusto dei capelli, ma sono anche le clienti più frequenti e assidue della stiratura alla brasiliana.

Per tutelarsi il cliente innanzitutto quando va dal parrucchiere dovrebbe sempre farsi mostrare l’etichetta per verificare che non ci sia formaldeide – dice ancora Ermanno Piergentili – Poi, dal momento che questi prodotti vengono realizzati in Brasile o all’estero e poi venduti in Italia, i controlli più approfonditi devono essere eseguiti dalle aziende distributrici: una volta che hanno analizzato l’etichetta, devono esaminare il prodotto ed accertarsi effettivamente sui componenti, che la formulazione, cioè, corrisponda davvero a quello che c’è scritto sulla confezione”.

(Fonte: Ansa)

redazione

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