Probabilmente è una reazione allergica, spiega il professor Antonino Di Pietro, specialista in Dermatologia e dermatologo plastico a Milano. Prendi una penna e scrivi tutto ciò che hai toccato nelle 12 ore precedenti alla reazione. Fra gli imputati più credibili, cibi e medicinali. Occhio a gamberi, aragoste, granchi e molluschi, spesso colpevoli, sottolinea Di Pietro. Ma attento pure a salmoni e merluzzi. In ogni caso, appena noti qualcosa che non quadra, corri dal medico. Se soffri di un’allergia alimentare, basterà evitare i cibi incriminati, dopo averli identificati con specifici test prescritti dal tuo medico o da uno specialista allergologo. E se dovesse saltarne fuori uno all’improvviso, con conseguenti problemi, assumi un farmaco antistaminico e non esitare ad andare al pronto soccorso se la situazione non migliora: una reazione grave può infatti anche far gonfiare la gola causando un attacco di asma.
Lo stress può creare delle condizioni favorevoli per un nuovo sviluppo dell’orticaria. Se invece alcuni sintomi dell’orticaria sono già presenti, un momento particolarmente stressante sia a livello fisico che mentale, può aggravare i sintomi dell’orticaria da stress. In queste situazioni il sistema immunitario è più debole e vulnerabile e facilmente soggetto a sfoghi cutanei come orticaria, eritema e eczema o se si soffre di herpes, si può risvegliare il virus.
Come abbiamo anticipato, l’orticaria può derivare da una reazione a un certo alimento. È necessario prestare attenzione a tutti quegli alimenti che liberano istamina come caffè, cioccolato, bevande alcoliche, insaccati come salame, salsiccia, würstel o carni elaborate e condite con spezie. Attenzione anche al pesce come sgombro, crostacei, tonno e sardine e alcuni latticini come formaggi stagionati, yogurt, ma anche olive e sottaceti. Tra le verdure che possono amplificare i sintomi dell’orticaria ci sono i pomodori, gli spinaci, i fughi e le melanzane. Tra la frutta che genera orticaria prima tra tutte le fragole e l’ananas, ma anche pesche, albicocche, ciliegie, lamponi e mirtilli. Purtroppo non è così semplice individuare soprattutto nei bambini le potenzialità allergiche di un alimento. Sicuramente in caso di orticaria a seguito del consumo di un determinato cibo, sarebbe opportuno prendere un appuntamento per un visita dall’allergologo o effettuare un test per le intolleranze.
Per identificare correttamente un intolleranza alimentare è opportuno consultare il proprio medico, prima di eseguire un test per le intolleranze. I test infatti non sempre riescono a offrire una certezza assoluta. La mossa corretta, è cominciare a compilare un diario alimentare, dove ogni giorno il paziente può appuntare le eventuali reazioni allergiche che si verificano dopo il consumo di un alimento piuttosto che un’altro. A questo si affianca un test delle allergie o intolleranze alimentari per avere il quadro completo della situazione. Se l’orticaria o altre reazioni allergiche continuano a presentarsi allora forse il disturbo dipende da un farmaco o un integratore che si sta assumendo.
Per attenuare l’orticaria sono consigliati farmaci antistaminici. Vanno bene sia i trattamenti attraverso pomate antiallergiche o trattamenti per bocca. Si possono utilizzare anche creme con cortisone, ma senza esagerare nel dosaggio in quanto il cortisone se usato spesso può generare anch’esso alcuni sintomi dell’orticaria, soprattutto in caso di pelle sensibile. Si può ottenere sollievo evitando docce e bagni caldi e evitando di esporsi al sole. Preferire indumenti leggeri e poco attillati per lasciare la pelle libera di respirare e ridurre prurito e infiammazione. Utili i bagni con della farina d’avena per attenuare il prurito e impacchi con acqua ghiacciata o un cubetto di ghiaccio avvolto in un telo. Il freddo aiuta a diminuire il rossore e attenuare il prurito, agendo come un leggero anestetizzante e dando sollievo alla pelle.
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