Prof. Dr. Antonino Di Pietro

L’esperto dice…

La pelle ha una memoria eccezionale. L’Estate scorsa si è scottata in un determinato punto? Probabilmente accadrà anche quest’anno. Lo stesso avviene per le macchie di perpigmentazione, che si attenuano con difficoltà e che, a contatto con i primi raggi ultravioletti, si riformano sempre nelle stesse zone. Se in estate va evitato l’uso di prodotti schiarenti, che possono essere fotosensibilizzanti, l’unica preziosa accortezza sarà perciò di usare sempre un prodotto solare con protezione massima sulle parti a rischio.

La tintarella più glam?

È quella modulata in base al proprio fototipo, conquistata con esposizioni calibrate e i nuovi solari multifunzionali che oltre ai filtri, contengono ansietà per prevenire le rughe, o autoabbronzanti per un tan effect immediato. Il sole a piccole dosi è amico della pelle, dice il professor Antonino Di Pietro, presidente dell’Isplad (International Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology) per i vantaggi che ha sull’umore e sulla salute. Non serve iperproteggere, ma conoscere le esigenze della propria epidermide. Studi recenti hanno infatti dimostrato che la pelle deve essere stimolata ad autodifendersi attivando la produzione di melanina, perciò, per favorire questo meccanismo, i nuovi solari lasciano filtrare una minima parte di raggi. Per un’estate sicura sino a fine luglio in 14 piazze italiane saranno in tour i Centri per la Pelle Sana promossi da Vichy e Isplad, dove dermatologi effettueranno consulenze gratuite e rilasceranno il “Passaporto di salute della pelle” con i dati rilevati.

L’esperto dice…

Non preoccupatevi solo della pelle, quando state al sole. Anche i capelli, infatti, sono a rischio di danni come la disidratazione, la perdita di tono e di luminosità, con doppie punte e colori sbiaditi in agguato. Si suda di più, si sporcano più facilmente, devono combattere con i granelli di sabbia che “graffiano” la fibra capillare e irritano il cuoio capelluto. Per non parlare di salsedine e cloro che, se non sono salvati immediatamente con acqua dolce, li sfibrano dalla radice alle punte. Di giorno proteggeteli con oli, gel e creme che, grazie a nuove formule, danno un effetto finale gradevole senza appesantire né ungere. Al tramonto, invece, via libera a maschere, impacchi ricchi di cheratina che, dalla prima applicazione, promettono morbidezza e luce.

Orecchie, naso e collo del piede sono solo alcune delle hot zone dove la pelle è più delicata, che richiedono attenzioni super. Le parti del corpo normalmente tenute coperte durante l’inverno sono più sensibili al sole, spiega il dermatologo. Provate a pensare a quando, dopo una settimana di esposizione con un bikini, si passa a un costume striminzito per cancellare il segno.

Proprio in quei punti rimasti bianchi è facile scottarsi perché, mentre il resto del corpo si è già abituato ai raggi, qui la pelle è più delicata. I punti critici? I capezzoli, le cicatrici e i tatuaggi recenti, ma anche le palpebre e il retro del ginocchio. Attenzione doppia va riservata a queste parti quando ci sono situazioni che aumentano il rischio scottature.

L’acqua di mare, per esempio, contiene microcristalli salini che, a contatto con la pelle, si comportano come migliaia di specchi rinfrangenti.

Anche il vento non va sottovalutato perché disidrata la pelle e, favorendo la dispersione di calore, fa sì che si resti di più al sole.

Di Paola Vacchini