BENVENUTA ESTATE, TEMPO DI PROTEZIONE

Ne parliamo con il Professor Antonino Di Pietro

Dermatologo, docente all’Università di Pavia e Presidente della Società Internazionale di Dermatologia Plastica (ISPLAD).

Professore, cosa fare per non far arrivare la pelle impreparata all’appuntamento con l’abbronzatura?

Per affrontare al meglio il primo sole, le parole d’ordine sono tre: esfoliare, idratare e stimolare la pelle dall’interno, aumentandone le difese. Prima di tutto occorre un buon esfoliante, due volte alla settimana, che libera l’epidermide da impurità e cellule morte, rendendola più ricettiva nei confronti dei trattamenti successivi e dei raggi solari; il trattamento va ripetuto prima dell’estate: una pelle ben esfoliata, infatti, garantisce colorito luminoso e un’abbronzatura uniforme e duratura. Ma non solo. Una pelle ben idratata si abbronza più in fretta: perciò, dopo il bagno o la doccia, è necessario stendere una crema – idratante, per chi ha la pelle normale, nutriente, per pelli secche – , che aiuta anche a combattere l’inaridimento e la desquamazione, mantenendo la cute morbida e luminosa. Infine, una settimana prima di esporsi al sole, si possono utilizzare prodotti acceleratori dell’abbronzatura, a base di tiroxina, che stimolano dall’interno le cellule produttrici di melanina, il pigmento cutaneo che difende la pelle schermando le radiazioni ed è responsabile della tintarella.

Altre strategie per potenziare le difese della pelle “in profondità”?

Un’alimentazione corretta è il modo più semplice ed efficace per rafforzare l’epidermide e prepararla ad affrontare gli strapazzi ­dell’abbronzatura. E in questo senso alcuni cibi sono più indicati di altri. I migliori sono quelli ad alto contenuto di vitamine A, C ed E, che hanno proprietà antiossidanti e contrastano l’azione nociva dei radicali liberi. Ottimi cereali, kiwi, agrumi, finocchi, verdure a foglia larga e oli vegetali, questi ultimi ricchi anche di acido linoleico che aiuta a mantenere integro il manto idrolipidico, cutaneo. E per accelerare la tintarella, non far mancare in tavola alimenti ricchi di beta-carotene, il precursore della vitamina A che regola la produzione di melanina, ma serve anche a mantenere la funzionalità dell’epidermide e a riparare le cellule danneggiate. Lo si trova in quantità nel burro, nel tuorlo d’uovo e in tutta la frutta e i vegetali di colore giallo, arancio, rosso e verde scuro, per esempio albicocche, meloni, carote, peperoni e broccoli. Fondamentale anche bere molto: almeno due litri di acqua al giorno, per purificarsi e smaltire le tossine, ma anche per combattere l’azione dei raggi UVA, che disidratano la pelle in profondità.

Gli integratori possono essere utili?

Per chi non ama frutta e verdura e per potenziare gli effetti benefici della dieta possono essere di grande aiuto integratori specifici, a base di beta-carotene e vitamine antiossidanti. Sono prodotti dietetici (in capsule o in bustine) o per uso topico che favoriscono ulteriormente l’abbronzatura e riducono il rischio di eritemi e scottature prevenendo l’invecchiamento cutaneo. In genere vanno presi un mese prima dell’esposizione al sole, continuando per le 2-4 settimane successive, e sono indicati per chiunque, ma particolarmente utili per chi si scotta facilmente e ha la pelle molto delicata, proprio perché aiutano a rinforzarne le difese.

Sì o no ad autoabbronzanti e lampade?

Gli autoabbronzanti sono la soluzione ideale per ottenere un colore ambrato prima di prendere il sole e non arrivare in spiaggia pallide ed emaciate. Agiscono grazie al diidriossiacetone (DHA), una sostanza che reagisce con la cheratina dello strato esterno della pelle, dando origine a un pigmento bruno che la colora. L’effetto è rapido, anche se temporaneo, e sono prodotti sicuri, utilizzabili da tutti. Attenzione, però: scuriscono ma non proteggono affatto dai raggi solari, perché agiscono a livello superficiale e non sulla melanina.

Sulle lampade abbronzanti è ancora in corso un dibattito molto acceso. Poiché emettono solo raggi UVA, non espongono ai rischi degli UVB, cioè eritemi e scottature. Di sicuro, però, un’esposizione prolungata può favorire la comparsa di rughe e macchie, perché gli UVA accelerano l’invecchiamen­to cutaneo. E in molti casi sono assolutamente controindicate: ad esempio per chi soffre di couperose, acne e capillari dilatati, per gli under 18 e al di sopra dei 50 anni, se la pelle è molto delicata. Comunque, anche per chi ha la carnagione scura, è vietato esagerare.

Una volta al sole, come proteggersi al meglio e abbronzarsi senza rischi?

È necessario seguire alcune regole fondamentali. Primo: abi­tuare la pelle al sole con esposizioni graduali e accontentarsi i primi giorni di esposizioni brevi (20-40 minuti). Secondo: proteggere la pelle a dovere con prodotti solari adatti, che servono a prevenire i danni immediati provocati dagli UVB e quelli più a lungo termine, come disidratazione e rughe, dovuti agli UVA. Per difendere la pelle dall’azione nociva degli ultravioletti sono dunque indispensabili creme, oli o latti in grado di assorbire o schermare la parte dannosa delle radiazioni, che vanno scelti in base al fototipo:

  • se la carnagione è bianca e sensibile, con occhi chiari e capelli rossi o biondi, indispensabili solari con filtri a schermo totale per il viso e per il corpo;

  • se la carnagione è chiara, con occhi chiari e capelli biondi, occorrono pro­tezioni molto alte in ogni fase dell’abbronzatura;

  • per la carnagione chiara, ma con capelli e occhi castani, ci vogliono prodotti ad altra protezione nei primi giorni, per poi passare a una protezione media;

  • la carnagione scura, con capelli bruni o neri, non si scotta facilmente: in questo caso si può iniziare con un fattore di protezione medio e poi scendere ulteriormente.

  • I solari vanno comunque stesi almeno 20-30 minuti prima di esporsi al sole e riapplicati spesso, sempre dopo ogni bagno e anche quando non c’è il sole.

Tante donne, in estate, si preoccupano di difendere la pelle, ma spesso si dimenticano dei capelli, che pure in questo periodo sono sottoposti a forti stress. come agiscono i nemici delle chiome?

In questa stagione sono davvero tanti i fattori esterni che danneggiano la capi­gliatura, primo tra tutti il sole. Il primo effetto dei raggi solari (in particolare gli ultravioletti) è quello di prosciugare le riserve idriche del capello, che si secca e perde morbidezza e luminosità. E non è tutto. Gli UV, infatti, acce­lerano la formazione di radicali liberi, così che la melanina, responsabile del colore, si schiarisce, mentre la cheratina, la proteina che li forma, si altera. E i capelli si rovinano fino a spezzarsi. Più a rischio sono naturalmente le chiome bionde o rosse, più delicate di quelle scure perché meno ricche di melanina. Ancora più sensibili quelle trattate con tinture e permanenti, che rendono il fusto più poroso, e dunque più fragile. A questi danni vanno poi ad aggiun­gersi quelli della salsedine, che graffia il fusto dei capelli, rendendoli opachi, e li disidrata, indebolendoli. Per non, parlare del cloro contenuto nell’acqua delle piscine, che li impoverisce e li sfibra. Non va dimenticato, infine, l’effetto nefasto del vento, che inaridisce le chiome, elettrizzando i capelli e facendo perdere la loro consistenza. Un fenomeno legato al fatto che le squame di cheratina che formano il fusto si aprono, lasciando priva di protezione la struttura del capello.

Che accorgimenti seguire, dunque, per proteggere la capigliatura?

Per mantenerle morbide, elastiche e lucenti, nel periodo estivo le chiome vanno “coccolate” molto più che durante il resto dell’anno e hanno bisogno di prodotti mirati. Innanzitutto, solari specifici per capelli, sotto forma di gel, spray o oli, che contengono filtri UVB e UVA, oltre a elementi trattanti (a base, per esempio, di olio di oliva, di ricino, di germe di grano o di mandorle) ed estratti vegetali con un effetto nutriente e rigenerante contro raggi solari, cloro e sale marino. Vanno applicati prima di esporsi al sole e rinnovati spesso, almeno ogni tre ore. Dopo ogni bagno, in mare o in piscina, bisogna naturalmente ricordarsi di sciacquare bene con acqua dolce e riapplicare la protezione. A fine giornata, infine, i capelli vanno lavati accuratamente con un apposito shampoo delicato doposole, per togliere i residui di sale, sabbia o sudore e calmare il cuoio capelluto, seguito da un balsamo ristrutturante, che aiuta a districare i nodi. Fortemente consigliabili trattamenti rivitalizzanti ed emollienti come oli vitaminici, maschere o impac­chi idratanti a base di fosfolipidi, oppure impacchi proteici e di collagene, per ricompattare la cheratina. Vanno invece evitati shampoo troppo aggressivi, phon caldo e, ovviamente, spazzole elettriche o piastre stiranti. Durante le vacanze, infine, sarebbe meglio rinunciare a permanenti e tinture, per non stressare ulteriormente la capigliatura, già abbastanza provata.

Come per la pelle, si può anche giocare d’anticipo per preparare i capelli in vista dell’estate?

Sì, si possono rafforzare per tempo, sia per proteggerli durante i mesi estivi, sia per prevenire la caduta che può avvenire l’autunno successivo, se i capelli si sono troppo indeboliti. Primo passo, andare dal parrucchiere ed eliminare le doppie punte, che favoriscono la desquamazione del capello. Le chiome vanno poi idratate e nutrite con trattamenti rinforzanti in previsione degli attacchi di sole e salsedine, con la stessa cura che si dedica alla pelle: pulizia con shampoo poco schiumoge­ni, delicati e protettivi, per non intaccarne la struttura esterna, balsamo e maschera rigenerante, che ridonano corpo e volume. Il tutto massaggiando accuratamente il cuoio capelluto, per favorire l’afflusso di sangue e migliorare la microcircolazione; così si eliminano le tossine e ai bulbi arriva più ossigeno che stimola il metabolismo cellulare, facendo crescere i capelli più forti e sani. Se sono particolarmente deboli, la strategia più efficace per energizzarli e rinforzarne le difese è però una cura “ricostituente” in fiale, da applicare con costanza almeno un mese prima dell’esposizione al sole, per favorire ulteriormente il microcircolo e apportare sostanze utili alla crescita; in questo caso può essere utile anche uno shampoo specifico anticaduta un paio di volte la settimana.

Un’alimentazione ad hoc può aiutare?

Certo. Anche la salute dei capelli comincia a tavola e in questa stagione la dieta ha un ruolo particolarmente importante, perché la capigliatura ha assoluto bisogno di sali e oligoelementi come ferro, rame e zinco, che fanno parte della struttura del capello e vengono perduti con l’abbondante sudorazione. Per reintegrarli, via libera a verdure fresche a foglia larga come lattuga e spinaci, contenenti e noci, ricchi di zinco, pesce azzurro, fegato e frutti di mare, in cui abbonda il rame; fondamentale anche la frutta, per fare il pieno, oltre che di vitamine, pure di bioflavonoidi, in modo da favorire la microcircolazione. Anche le proteine vegetali, come quelle contenute nella soia, sono preziose perché aiutano a rinforzare la struttura dei capelli, aumentandone la lucentezza.

CONTRO IL SOLE E CALDO, COSMETICI LIGHT E IDRATAZIONE EXTRA

Afa, sole, giornate più lunghe, che aumentano i tempi di esposizione alla luce. Sono tutti fattori che favoriscono la disidratazione e vanno tenuti presente nella scelta dei cosmetici. Con il caldo, è meglio puntare su formulazioni leggere, per favorire al massimo la traspi­razione cutanea fisiologica, ma anche ricche di principi attivi e filtri schermanti potenziati, capaci di contrastare l’attacco prolungato delle radiazioni solari. Anche per chi resta in città. Molto importante è la texture del prodotto: si a fluidi, gel ed emulsioni, per garantire idratazione, oltre a un effetto rinfrescante; no, invece, a creme trop­po ricche, che possono ostacolare la traspirazione, favorendo un surriscaldamento della cute.

Inoltre, per chi ha la pelle particolarmente secca e vuole fare un trattamento superidratante per il viso, può essere utile, prima di partire per le vacanze, una seduta di picotage, con microiniezioni di acido ialuronico fluido nello strato superiore del derma. Bastano pochi minuti perché le gocce, iniettate dalla fronte al decolleté a un centimetro l’una dall’altra e a un solo millimetro di profondità (per non toccare capillari e terminazioni nervose), si diffondano, forman­do un velo sottocutaneo che ostacola la disidratazione causata dal calore e dai raggi UVA. Al tempo stesso l’acido ialuronico stimola la proliferazione cellulare, aiutando la pelle a mantenersi tonica ed elastica.

A cura di Alessandra Terzaghi

redazione

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