Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Durante i primi giorni di esposizione, le protezioni alte sono indispensabili. Negli anni più recenti, le formule “solari” si sono infatti evolute e non si limitano a proteggere dalle radiazioni solari, ma hanno anche un’importante funzione “educativa” nei confronti della pelle, che viene stimolata a sviluppare sistemi di autoprotezione. Questo è possibile perché nelle formule vengono inseriti estratti vegetali, vitamine ed enzimi come il bataglucano, che agisce positivamente sui meccanismi cellulari. Il risultato è che la pelle “impara” a difendersi meglio da sola, afferma il professor Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia Plastica.

ABC DEL PRIMO SOLE E “BEAUTY NEWS”

1. Quale spf? Per non sbagliare, dal spf 20 in su per le brune; saliamo a 50 per bionde e rosse.

2. Il solare va applicato mezz’ora circa prima dell’esposizione, e senza parsimonia.

3. Dopo il bagno in mare o la doccia, l’applicazione va ripetuta sempre. E comunque ogni due ore la protezione può perdere efficacia, a causa della sudorazione.

4. Alimentazione: una ventina di giorni prima di esporsi al sole è utile aumentare l’apporto di vitamine, bioflavonoidi, carotenoidi e licopeni. In pratica, mangiare più verdura, frutta, in particolare di colore arancione e rosso.

5. Sono invece sempre più rari i “senza filtro”: segno dell’evidente presa di coscienza, da parte di aziende e consumatori, della necessità di uno schermo efficace.

6. Anche le formule più schermanti non creano più la “patina bianca”. Le nuove tecnologie micronizzano i filtri fisici, come il biossido di titanio, fino a renderli praticamente impercettibili.

Di Ginevra Falzoni