SAFE TAN

Poche lo sanno, ma i raggi Uv-a sono come spilli piantati nella pelle, vanno in profondità e distruggono il collagene e le fibre elastiche.

Gli Uv-b, invece, sono come chiodi sulla cute e sono quelli che scatenano l’eritema. Basterebbe ricordarsene per evitare di esporsi al sole in modo sconsiderato, cioè senza adeguata protezione e negli orari sbagliati (tra le 12 e le 16).

Scegliere la crema giusta, a inizio stagione è semplice: le alte protezioni sono le più indicate perché la pelle non ha ancora avuto modo di adattarsi e cominciare a produrre melanina. Il numero della protezione indica per quanto tempo ci si può esporre senza scottarsi: quindi se ci si scotta dopo 20 minuti, con una protezione 15 si può stare al sole per 5 ore prima di dover andare all’ombra.

Le ore migliori per mettersi al sole sono quelle in cui l’ombra è lunga ed è ben visibile: dunque al mattino fino alle 12 e dalle 16 in poi. Se non si riesce a vedere la propria ombra, meglio ripararsi all’ombra e indossare cappello e maglietta.

I solari vanno usati con abbondanza e l’applicazione rinnovata ogni due ore o dopo ogni bagno: un tubo di prodotto da 200ml dovrebbe, secondo le case cosmetiche, durare una settimana. A maggior ragione, i primi giorni sono necessarie, per viso e corpo, tre noci di prodotto stese due volte di seguito e dopo ogni ora.

Le zone sensibili andrebbero protette con stick ad altissima protezione, che contengono schermi fisici (tipo ossido di zinco o biossido di titanio, che funzionano come specchi, cioè respingono i raggi nocivi) e i filtri chimici presenti nei solari normali, che fanno arrivare sulla pelle i raggi in forma depotenziata. Lo schermo totale non esiste, ma se filtri e schermi sono presenti entrambi nello stesso prodotto, assicurano una protezione maggiore da Uv-a e Uv-b.

Gli infrarossi possono anch’essi essere molto dannosi: il calore che sviluppano sul corpo fa alzare la temperatura della pelle e crescere la vasodilatazione. Ne risentono le vene delle gambe, chi ha i capillari fragili o soffre di couperose. Rinfrescarsi con bagni o docce frequenti aiuta l’epidermide a non “cuocere”, come anche nebulizzare spesso viso e corpo con acqua minerale e ghiaccio.

La dieta ha un ruolo importante nel mantenere la pelle in buona salute sotto i raggi Uv; si sa che questi hanno un effetto positivo sulla sintesi della vitamina D, necessaria per assorbire il calcio, ma è anche noto che incrementano lo stress cellulare e ne abbattono le difese immunitarie, danneggiando la cute. Ecco perché, almeno un mese prima di esporsi al sole, bisognerebbe assumere specifici integratori, oppure portare in tavola come minimo una volta al giorno buone quantità di betacarotene, dalle proprietà antiossidanti: si trova in tutti i vegetali dal colore rosso-aranciato come carote, albicocche, peperoni e melone, nel tuorlo d’uovo e nel burro.

Di Laurence Donnini

redazione

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