Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Senza dubbio la rasatura era, è e sarà il rito cosmetico maschile per eccellenza. E se da un lato il passaggio della lama sulla pelle ha il pregio di rimuovere le cellule morte, dall’altro provoca l’asportazione e il successivo faticoso ristabilimento del mantello idrolipidico, con una variazione del pH, che invece dovrebbe mantenersi intorno al 5 – 5.5.

Se, in più, si utilizzano schiume e dopobarba troppo aggressivi, avverte Di Pietro, l’epidermide perde il suo equilibrio e viene maggiormente esposta alle aggressioni esterne e alla proliferazione dei microbi, con il relativo rischio di incorrere in fastidiose infezioni follicolari. Il problema riguarda, in particolare, gli uomini più giovani, che hanno ancora problemi di acne o di brufoli e sono tentati di ricorrere a prodotti eccessivamente sgrassanti. In questo caso sarebbe opportuno disinfettare la zona, prima e dopo la rasatura, con stermina diluita o acqua borica, consiglia il dermatologo. Altrimenti, perfetto usare prodotti a basso contenuto di tensioattivi, che non sollecitano il lavoro delle ghiandole sebacee. E il dopobarba ideale? Via libera alle emulsioni arricchite con sostanze calmanti come il bisabololo e l’amamelide. Oppure, per un effetto antiage, a balsami con alfaidrossiacidi o dotati di filtri solari.

Infine, gli strumenti. Il rasoio elettrico è controindicato in caso di couperose perché riscalda la pelle, ma l’ideale per chi soffre di acne (la lametta può lesionare i brufoli e procurare cicatrici), avverte Di Pietro. E il classico pennello? Sceglilo con le setole rigide, di maiale o di tasso: massaggia la pelle e solleva i peli, conclude l’esperto.

Claudia Cardin