Home made. È l’ultima tendenza in ogni campo e soprattutto nella cosmetica. Lo conferma Dominique Szabo, senior vice president del Trend Team Estée Lauder: c’è un desiderio diffuso di creatività, che va dal giocare in modo più libero con i colori del make-up, fino a trattare la propria pelle con un mix di creme, sieri, peeling e patch che mimino gli effetti ottenibili in istituto. Il che, aggiunge il dermatologo Antonino Di Pietro, rientra in un più ampio processo evolutivo che vedrà in futuro «il ricorso sempre meno frequente al bisturi in funzione anti-age, sostituito da interventi estetici a bassa invasività e da prodotti cosmetici ultraperformanti». La battaglia contro il tempo si giocherà quindi davanti allo specchio più che sul lettino del medico in ambulatorio: con attivi simil-botox, fito-ormoni ringiovanenti e principi farmacologici finora utilizzati per altri scopi.

Si stanno scoprendo usi alternativi di creme nate per curare patologie dermatologiche specifiche, spiega Antonino Di Pietro. «Le pomate contro le ustioni o le scottature solari, per esempio, hanno un’indubbia efficacia anti-età, perché sono composte quasi esclusivamente da acido ialuronico. E molte donne, grazie al passaparola, le applicano ormai anche sul viso. Altrettanto dicasi per le creme che servono a guarire le ferite: stimolano la pelle a rigenerarsi per cui, a maggior ragione, riparano; danni dell’invecchiamento. Così come i gel ai fitoestrogeni della soia, studiati per colmare le cicatrici lasciate dall’acne, rivelano un’efficacia notevole nel ripianare le rughe. Al di là di un fai da te femminile che è comunque un fenomeno in ascesa, proprio da questo tipo di prodotti fa ricerca cosmetologica attinge ora idee per migliorare le prestazioni degli anti-age. Anche perché si tratta in genere di preparati presenti sul mercato da tempo, i cui buoni risultati sono stati verificati sperimentalmente». Poiché l’invecchiamento cutaneo, legato agli scompensi ormonali del climaterio e al photoaging, implica problemi molteplici (perdita di tono, compattezza, luminosità ed elasticità dei tessuti), la formulazione dei nuovi grandi anti-age è però molto complessa e si avvale di attivi con performance differenziate: tanto che si può parlare di una nuova generazione di prodotti multitasking.

Gli ultimi nati affrontano il problema delle carenze ormonali delle over quaranta con l’estratto di trigonella una pianta mediterranea utilizzata per la prima volta in cosmesi, le ridotte secrezioni ormonali sono la causa principale della secchezza della pelle, del rallentamento del metabolismo dei cheratinociti e della riduzione del metabolismo dei fibroblasti. Ma come funziona un fitormone? Spiega Di Pietro: “il segreto sta nel fatto che sono estrogeni vegetali. Le cellule del derma ricevono dal fitormone l’impulso a produrre collagene ed elastina. Dopo qualche secondo, si rendono conto che gli estrogeni sono “falsi” e li neutralizzano, di modo che non vengano assorbiti a livello generale e non possano avere alcun effetto sistemico sull’organismo. Ma nel frattempo i fibroblasti hanno già ricevuto l’ordine di attivarsi beneficamente per risanare e ringiovanire la pelle». Nella formula multitasking di Ultimate rientrano poi microcapsule di Retinolo, che ristrutturano l’architettura della pelle con un rilascio progressivo di vitamina A, e un estratto di buccia d’uva bianca che protegge dai radicali liberi perché è fortemente antiossidante.

I fito-ormoni ingannano letteralmente le cellule del derma che solo dopo aver ricevuto l’impulso a produrre collagene ed elastina li riconoscono come falsi estrogeni. E li eliminano, spiega il dermatologo. «Ma la beffa cosmetica va a buon fine e la pelle ne risulta ristrutturata dall’interno.

Le creme anti-age più recenti mirano ad intervenire direttamente al cuore delle cellule per migliorarne il metabolismo e indurle a rivitalizzarsi», spiega ancora Di Pietro, «a riprendere e ad aumentare la sintesi di collagene, elastina e acido ialuronico». Se ci sono dunque cosmetici che forniscono direttamente alla pelle le sostanze di cui ha bisogno, molti altri contengono piuttosto «delle molecole messaggero, che inviano all’interno delle cellule gli ordini a produrre gli attivi utili. Sono di solito aminoacidi ed enzimi, come il betaglucano che stimola la produzione del collagene o la superossidodismutasi che blocca i radicali liberi”.

Per ridefinire rapidamente i contorni del viso non è tuttavia sufficiente intervenire in profondità sull’architettura del derma. È necessario anche fornire alla cute sostanze leviganti che donino un aspetto liftato. Dal professor Di Pietro viene tuttavia un suggerimento last minute, di grande efficacia per chi desideri un volto fresco per due o tre ore: «Applicare sul viso una fiala ricca di attivi rassodanti e tensori molto concentrati”. Un fai da te autorevole, che possiamo però ora integrare o sostituire con una crema Idratante Antirughe o Nutriente Rassodante.

redazione

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