A scatenare la dermatite allergica, oltre al trucco, possono essere anche l’antibiotico o l’acqua del rubinetto con tracce di metallo. Basta il contatto, o una comune ingestione, perché il sistema immunitario risponda ad agenti che l’organismo giudica aggressivi. Come? Con rossore, vescicole, prurito e bruciore. In una parola, con un attacco di dermatite. Per evitarla, occorre conoscerla meglio.
In teoria la dermatite allergica può comparire dopo l’esposizione a qualsiasi sostanza. In pratica, però, si è osservato che i principali fattori scatenanti sono:
Se l’allergia colpisce da dentro, sul banco degli imputati finiscono alcune sostanze che, senza rendercene conto, ingeriamo:
Se si sospetta un’allergia alimentare o da farmaci, sono disponibili anche test ematici per individuare gli anticorpi specifici. Gli esami sono mutuabili e la terapia si basa sull’eliminazione delle cause scatenanti.
La nostra pelle è riccamente innervata. Quando è sotto stress, le terminazioni nervose sono molto più sollecitate a reagire agli stimoli esterni e possono captare in maniera abnorme tutto ciò con cui vengono a contatto. La pelle è più reattiva. Se siamo preoccupate, tese e nervose, quindi, la dermatite può durare più a lungo. Così un lieve prurito viene ingigantito e una piccola lesione accentuata.
Per individuare una dermatite da contatto si può ricorrere ai test allergologici, che prevedono il contatto con gli allergeni più comuni mediante graffietti sul braccio (prick test) o l’applicazione di un cerotto (patch test). Dopo 24-48 ore si verificherà la reazione della cute e si scoprirà il responsabile.
Per le dermatiti da contatto sono efficaci le “creme barriera“: grazie all’ossido di zinco e titanio, fanno da scudo alla sostanza allergizzante. Si acquistano in farmacia, anche senza ricetta. Per alleviare il prurito, invece, si usano in genere cortisonici o antistaminici in crema o per bocca. Bastano pochi giorni per veder passare i sintomi.
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