Macchie e nei come li cancello?

Non sono pericolosi, ma fastidiosi sì. Possono generare imbarazzo, minare la propria sicurezza, condizionare la vita di relazione. Nei, macchie, grani di miglio, sono i piccoli inestetismi che segnano soprattutto il viso, perché questa è la zona più esposta agli agenti ambientali (e anche la prima a risentire del passare del tempo).
Cancellarli si può, ma prima di tutto bisogna sapere a chi è giusto rivolgersi. Alcuni possono essere trattati dall’estetista, altri invece sono di stretta competenza del dermatologo. Prima di scegliere, comunque, è sempre meglio consultare il medico che, oltre a indirizzare verso la metodica più adatta, può decidere nei casi dubbi (come succede, per esempio, per i nei) di procedere con esami specifici. Un trattamento sbagliato può infatti comportare un rischio per la pelle e peggiorare ulteriormente la situazione. Ecco, per ogni inestetismo qual è il trattamento più adatto.

Se cercate un dermatologo plastico
Compie un anno la International Society Plastic Dermatology, la società che raggruppa i dermatologi plastici, cioè coloro che si occupano d’invecchiamento e inestetismi cutanei cercando di risolvere i problemi con metodi alternativi alla chirurgia. A differenza della medicina estetica, che tratta tutto il corpo, è specifica per gli inestetismi della pelle. Per avere informazioni oltre ai nominativi dei dermatologi della società, telefonare allo 02/20404227.

Nei tuberosi

Cosa sono
Sono nei sferici o emisferici in rilievo, spesso anche pelosi, più o meno scuri, a seconda della capacità o meno di trattenere melanina. Anche se nel corso degli anni tendono a ingrandirsi, non sono pericolosi, ma solamente antiestetici.
Dal medico
Un tempo si sosteneva che non andavano mai toccati. Oggi, fortunatamente, dopo la visita del dermatologo si può procedere alla loro asportazione. Anzi, quando si trovano in zone facilmente soggette a traumi (per esempio, vicino all’angolo della bocca, dove ci si strofina con il tovagliolo), è addirittura consigliato eliminarli, per evitare che possano infettarsi. In questo caso il trattamento per elezione è il laser con il quale, in un’unica seduta, si recide il neo alla base, lungo tutto il suo perimetro, staccandolo poco per volta dalla cute.
Grazie all’utilizzo del laser, il tessuto sottostante coagula istantaneamente, formando una crosta piatta. Questa cade dopo 10-15 giorni, mostrando una pelle inizialmente più scura, che però schiarisce nel giro di due tre mesi. Nel 90 per cento dei casi, l’esito cicatriziale non lascia alcun segno, altrimenti può rimanere una leggerissima differenza nella colorazione della pelle. Il costo della seduta va da 200 a

Grani di miglio

Cosa sono
Sono piccole cisti di sebo spesso, duro e bianco che si formano principalmente alla radice del naso, sotto gli occhi e sugli zigomi, in seguito all’ostruzione della ghiandola sebacea. In genere, guariscono spontaneamente, ma se raggiungono una certa dimensione restano intrappolati nella cute e rimangono i tipici granellini bianchi in rilievo.
Dal medico
Con la punta di un microbisturi si incide la cute per far «sgusciare» fuori il sebo indurito. E’ un intervento minimo che però, per evitare ogni rischio di infezione, va eseguito da un dermatologo esperto. Il costo: 250 mila lire a seduta.

Papillomi cutanei

Cosa sono
Sono escrescenze mollicce, simili a verruche, che compaiono generalmente sulla palpebra superiore e la zona del contorno occhi, cioè le parti che sono maggiormente sottoposte a sfregamento (le altre aree più colpite sono il collo e le ascelle). Possono essere color carne oppure più scure.
Dal medico
Si recidono con il bisturi a radio frequenza o il laser. II trattamento è assolutamente indolore. Se sono numerosi, può essere necessaria una seconda seduta. Al termine, rimangono delle crosticine piatte che cadono nel giro di 1015 giorni. Circa 200 mila lire a seduta.
E per le verruche?
A differenza dei papillomi, le verruche sono contagiose e tendono a espandersi. Sono di natura infettiva perché causate da un virus, il Papilloma virus, che penetra nella pelle e forma un’escrescenza filiforme bianca perlacea, dura, rugosa con la punta come quella degli asparagi. Anche per le verruche si usa laser o diatermo, entrambi assolutamente indolori: è sufficiente una seduta e, se vengono eliminate correttamente, non si riformano. Le tecniche non lasciano alcun segno.

Xantelasmi palpebrali

Cosa sono
Sono chiazze giallastre che compaiono sulle palpebre, sia inferiori sia superiori. Si tratta di piccoli depositi di colesterolo presente nei tessuti, che nulla hanno a che vedere con quello presente nel sangue. Non sono contagiosi, ma tendono a ingrandirsi e a ripresentarsi.
Dal medico
Il dermatologo può asportarli chirurgicamente, dando poi dei punti di sutura, oppure con il laser o ancora con il bisturi a radio frequenza. Poiché la pelle della palpebra è molto sottile, la guarigione post-operatoria è molto rapida e avviene in soli 4-5 giorni. Il costo è pari a 300 mila lire a seduta.

Un esame dopo le vacanze
Il rientro dalle vacanze è il momento ideale per sottoporsi al particolare controllo dermatologico denominato mappatura dei nei. Alcune macchie della pelle, infatti, possono nascondere un’insidia e trasformarsi prima o poi in melanomi. Il melanoma è il più maligno tra i tumori cutanei, un tumore per il quale esiste una cura definitiva (l’asportazione chirurgica), ma il cui esito è spesso legato alla tempestività con la quale viene individuata la malattia. II controllo di tutte le lesioni scure della cute, eseguito con l’epiluminescenza, consente di esaminare la posizione e la profondità  del pigmento nella pelle e quindi di stabilire se tra esse vi siano nei sospetti. L’ulteriore progresso della tecnologia in campo dermatologico, tuttavia, oggi consente di effettuare la mappatura con il videodermatoscopio, uno strumento computerizzato che associa ai vantaggi dell’epiluminescenza la possibilità di ottenere immagini dermatoscopiche (o strutturali) sempre più precise, ma soprattutto di immagazzinare le immagini fotografiche delle lesioni nella memoria del computer e quindi di monitorare nel tempo l’evoluzione di tutti i nei sospetti. Con il videodermatoscopio, la mappatura dei nei viene eseguita in circa mezz’ora, in modo completamente indolore, con una spesa di poco superiore a quella di una visita dermatologica.

Macchie scure

Cosa sono
Le lentigo senili (causate dell’età) o le macchie scure provocate dall’azione della luce sono dovute a un accumulo di melanina circoscritto e persistente, che può interessare solo lo strato corneo neo (macchie superficiali), oppure riguardare tutto lo spessore dell’epidermide (macchie profonde). «Se interessano esclusivamente lo strato corneo», spiega il professor Antonino Di Pietro, «possono essere trattate con un peeling leggero agli alfaidrossiacidi. Se sono più vecchie e profonde per eliminarle si deve ricorrere al laser o alla diatermocoagulazione a radio frequenza».
Dall’estetista
Nell’ambito dei peeling leggeri, il più usato è ancora l’acido glicolico che, svolgendo un’azione cheratolitica, favorisce il distacco delle cellule cornee e stimola la produzione di nuova pelle. Per il trattamento si utilizza un prodotto a media concentrazione, tra il 30 e il 40 per cento.
Dopo un’accurata pulizia della pelle, l’acido viene applicato su tutto il viso con un pennello e si lascia in posa qualche minuto (finché non si avverte bruciore); quindi si elimina con una spugnetta imbevuta d’acqua. La pelle può apparire un po’ arrossata, ma è un fenomeno che scompare nel giro di pochi minuti, dopodiché si è immediatamente presentabili. In genere, occorrono dalle 6 alle 10 sedute bisettimanali. Durante il periodo del trattamento è bene proteggere il viso con filtri solari ed è sconsigliato prendere il sole. Il costo a seduta varia tra le 80 e le 120 mila lire.
Dal dermatologo
Quando la profondità delle macchie cutanee interessa tutta l’epidermide (un mm di spessore), si può intervenire con il laser (Nd Yag a bassa potenza, ad Alessandrite oppure Diodo) o con la diatermocoagulazione a radio frequenza, che costituisce la soluzione più recente. «Le onde radio ad alta frequenza, che vengono indirizzate sulle macchie attraverso un puntale, colpiscono le cellule e le polverizzano in una sola seduta», precisa Di Pietro. «Durante il trattamento, che non richiede anestesia, si avverte solo un leggero pizzicore. Subito dopo si forma una crosticina, che si stacca nell’arco di 7-10 giorni: la pelle appare di un rosa più scuro rispetto spetto alla zona circostante, ma progressivamente il suo colore si uniforma e, nel giro di un paio di mesi, della macchia non rimane alcuna traccia». La seduta costa circa 300 mila lire.
Quando è colpa degli ormoni
Compaiono nelle donne in età fertile in seguito a modificazioni ormonali e prendono il nome di cloasma: sono macchie marroni-grigiastre che formano una «maschera» che si estende su fronte, mento, labbro superiore, naso e zigomi. Di solito insorgono durante la gravidanza o quando si assume la pillola, ma spesso regrediscono dopo il parto o sospendendo il contraccettivo orale. Si accentuano se ci si espone al sole. II legame del cloasma con le variazioni ormonali è molto stretto ed evidente, anche se non sono stati ancora individuati i meccanismi che danno origine alla stimolazione dei melanociti.

Couperose

Che cos’è
Peggiora con il sole e in genere si ripresenta una volta svanita l’abbronzatura. La couperose è una dilatazione persistente dei capillari del volto, che perdono elasticità, si gonfiano e diventano evidenti a occhio nudo. In superficie, traspare così una specie di ragnatela che interessa soprattutto le zone ai lati del naso, sotto gli occhi e gli zigomi.
Dall’estetista
Quando si nota che la pelle tende ad arrossarsi con estrema facilità, si deve subito cominciare a utilizzare prodotti specifici. Nei periodi di particolare stress e al cambio di stagione è bene sottoporsi a un ciclo di trattamenti intensivi dall’estetista. Questi comprendono l’applicazione di maschere a alta concentrazione di sostanze vasoprotettrici e lenitive, come l’ippocastano o i flavonoidi che rinforzano le naturali difese cutanee, attenuano i rossori e aiutano la pelle a mentenersi morbida, contrastando la disidratazione, e quindi anche la tendenza all’eccessiva sensibilità.
Dal medico
Sono due i trattamenti medici più validi per eliminare i capillari visibili. Il primo è la diatermocoagulazione a radio frequenza (vedi macchie) che provoca l’evaporazione istantanea dell’acqua presente nel sangue e, di conseguenza, «asciuga» i capillari. Il secondo si avvale invece del laser a diodi. Spiega la dottoressa Fiorenza Pompoli, dermatologa a Bologna: «Il laser a diodi passa attraverso l’epidermide e colpisce il capillare provocandone la rapida coagulazione. Non richiede anestesia, ma nelle persone più sensibili si può applicare una pomata anestetica. Al termine, non rimangono segni. Generalmente occorrono 2-3 sedute, a distanza di 20 giorni, per risolvere completamente il problema. In questo periodo si è presentabili e ci si può anche truccare. Non bisogna esporsi però al sole per due mesi». Il costo di ogni seduta è di circa 400 mila lire.
E le teleancectasie?
Anche le gambe sono spesso segnate da venuzze e capillari in evidenza, chiamati dai medici teleangectasie. Ma per questo problema non valgono gli stessi trattamenti della couperose. Qui, infatti, il flusso sanguigno ha una pressione maggiore, per cui occorrerebbe aumentare di molto la potenza del laser o della radiofrequenza, con il rischio di danneggiare la cute.

redazione

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